Danze

di giambo
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Danze

 

 

Finiva sempre così, in quel modo.

Del resto, conoscendosi, sapeva che non aveva molte alternative. Essere il salvatore del mondo, e uno sfortunato cronico allo stesso tempo non era una buona combinazione.

 

“Balliamo, papero?”

 

Fortuna che aveva al suo fianco chi poteva sconfiggere qualunque cosa.

Anche la sua sfortuna.

 

Era diventato quasi un rituale. Un modo per allentare la tensione prima del combattimento.

 

“Che ballo preferisci?”

 

Lui la guardava divertito, sorridendo.

In fondo, era o non era un supereroe?

Non poteva certo avere paura di un ballo con una mutante aliena.

Anche se non si trattava proprio di un ballo tradizionale.

Ma a lui non importava. Certo, gli seccava vedere che, nonostante tutti gli stratagemmi studiati insieme ad Uno, alla fine terminava sempre nella stessa maniera. Lui preferiva i sotterfugi, non lo scontro frontale.

Di diversa opinione era Xadhoom. Quando vedeva che poteva finalmente scatenarsi, l'aliena rideva con la sua tipica risata aggressiva. Un ghigno feroce che le deformava il volto, quasi a creare una maschera spaventosa.

E poi, arrivava quella frase.

 

“Balliamo, papero?”

 

E lui gli rispondeva di sì, che non c'erano problemi. Non che avesse molta scelta, ma almeno sapeva che con quella furia scatenata al suo fianco, difficilmente poteva accadergli qualcosa.

Erano diversi nel combattere: uno puntava sull'agilità e sull'abilità delle sue fide armi, l'altra invece basava tutto sulla pura e semplice forza bruta.

Eppure erano sincronizzati, perfettamente.

I pugni di lui andavano dove le fiamme di lei non potevano arrivare, e le esplosioni di energia dell'aliena riuscivano dove le armi di Paperinik fallivano.

Una danza perfetta e letale, che finiva invariabilmente con la loro vittoria.

Ed era allora che lei lo fissava con il sorriso sulle labbra, felice della vittoria ottenuta, ma anche di avere un partner così bravo.

Non c'era bisogno di parlare in quei frangenti. Del resto, cosa serviva dirsi a quel punto?

Forse solo una cosa.

 

“Al prossimo ballo, papero.”

 

E lui sorrideva tranquillo, mentre la vedeva sparire nell'immensità del cosmo. Convinto che, molto presto, sarebbe arrivata una nuova minaccia, che li avrebbe costretti all'ennesima danza.

 

Sarà un piacere, amica mia.”

 

 

Balliamo, papero?”

 

 

Fine





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