5. June, 2000
Hermione Jean Granger's Apartment, London
Hai sempre odiato questo mio modo di fare puntiglioso e
precisino. Hai sempre detto che mettere data e luogo sulla pagina di un diario
è assolutamente inutile, tanto nessuno, salvo il proprietario, dovrà mai
leggerlo.
Eppure il mio diario non aveva segreti, per te. Ricordo
ancora quando mi sottraevi questa piccola agendina rilegata in pelle, elegante,
che proprio tu, ben conscio di quanto amassi scrivere, mi regalasti, in un
nevoso pomeriggio a Diagon Alley. Ricordo il tuo sorriso arrogante e divertito,
mentre tenevi il mio diario lontano dalla mia portata. Tu, così alto in
confronto a me, che ne approfittavi per abbracciarmi mentre io saltellavo per
riprendermelo. Mi baciavi, in quelle occasioni, e io mi perdevo fra le tue
labbra irresistibili. Finivamo a fare l'amore, spesso scatenando le proteste
schifate di Harry, se ci sorprendeva. Alla fine aveva accettato il nostro
amore...quella passione che durava da tanti anni, una passione nascosta
dall'orgoglio di entrambi, troppe barriere a dividerci. Tu, sempre così
lontano, inavvicinabile, ardevi solo per me.
Merlino, quanto mi manchi.
Sono passati due anni dalla fine della guerra. Due anni
dall'ultima volta che ti ho visto sorridere, con la tua solita eleganza, con la
tua solita aria da menefreghista arrogante e viziato, quando sapevo benissimo
che tu, all'immagine di te che volevi dare al mondo, non somigliavi
minimamente.
Vero, Draco?
Ti vorrei di nuovo qui, amore mio. Vorrei vedere ancora una
volta i tuoi occhi d'argento fissarsi nei miei, leggervi quel misto di
solitudine e malinconia che hai avuto così spesso, durante la Seconda Guerra.
Vorrei sentire le tue mani sul mio corpo per l'ultima volta, quelle mani
all'apparenza gelide, possessive, ma in realtà dolci amanti pronte a farmi
naufragare con te nel nostro oceano d'amore.
E invece tu...
Tu non ci sei più.
Gin mi dice di smettere di soffrire. Di non pensarci, di non
continuare a rivivere il ricordo della nostra vita. Ci siamo odiati, ci siamo
trovati e ci siamo amati nell'arco di sette anni che mi paiono all'improvviso
così lontani, e mi provocano questa dolorosa, dolce malinconia dal sapore amaro
della solitudine.
Sei scomparso assieme ai Mangiamorte, quella notte.
Ricordo bene cosa successe...Bellatrix, dopo aver ucciso
Molly, ti afferrò per un braccio quando Voldemort cadde. Ti vidi alzare la
bacchetta, urlai il tuo nome con l'angoscia nella voce, ma tua zia – quella
maledetta donna che vorrei uccidere, l'unica che mi provoca tanto odio quanto
me ne creava Voldemort – si limitò a Disarmarti, prima di trascinarti nella
Smaterializzazione con sé. Ricordo i tuoi occhi fissarsi un'ultima volta nei
miei, dirmi tutto quello che il tuo stesso animo ti impediva di pronunciare ad
alta voce.
Da allora, non ti ho più rivisto.
Non so se sei vivo, se sei morto, se ogni tanto, per caso,
pensi a me. Lo spero. Spero che tu, un giorno, possa tornare a rivolgermi quel
tuo rarissimo sorriso, stupendo, che tu riesca con un semplice bacio ad
annientare il mio orgoglio e le mie difese.
Persino Blaise si è innamorato. Il tuo migliore amico,
ricordi? L'unico, a tua detta, per cui avresti rischiato la vita. Lui, e me.
Dovresti conoscere la sua ragazza, Joey. È pazza come un
cavallo, è adattissima a lui, dopotutto.
Oggi forse lo incontrerò. È il tuo compleanno, dopotutto.
Berremo qualcosa, parleremo un po', e poi Blaise mi farà la fatidica domanda:
Come stai, Hermione?
Come sto?
Lo immagini, Draco?
Sto male. Non vivo più da quando tu sei scomparso. Te ne sei
andato, l'ultima volta, prima che io fossi costretta ad entrare in
clandestinità con Harry e Ron, lasciandomi fra le lenzuola ancora calde del
nostro amore.
-Non andare, Draco.-
-Si tratta di mia madre, Hermione. Lui la ucciderà, e
ucciderà te, e Blaise, se non tornerò fra i Mangiamorte. Non posso
permetterlo.-
Eri più coraggioso di molti altri. Eri coraggioso per me,
per Blaise, per l'unica altra donna della tua vita. Narcissa mi è stata
accanto, in questi anni. Lo avresti mai immaginato?
È ora che io vada. Metto la parola fine a questa pagina di
diario, puntigliosa come mi odiavi, puntigliosa come mi amavi.
Tua per sempre, Draco. E non è un modo di dire, lo
Una porta che si
apre cigolando. Due occhi castani che si alzano, lucidi e stupiti, da quel
“sai” che la penna ha lasciato nell'inchiostro.
Una voce risuona
nell'appartamento. Una voce capace di dare la scossa al tuo cuore ferito e martoriato, Hermione, una nota strascicata che ben conosci.
-Hermione?-