I love you,and them?

di aleale2411
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Capitolo 1:
 
-Ale, svegliati tesoro… Ale! Oggi devi partire… Ale!!-
- No, mamma al college no! È pieno zeppo di…-
All’improvviso una mano mi prese il braccio e mi tirò giù dal letto.
-Mamma! Che modi sono?!!-
-Vestiti in 5 minuti e poi scendi a fare colazione-
La mamma uscì sbattendo la porta.
-Guarda te se mi devo alzare alle 6 di mattina per andare a quella merda di college!-
A malavoglia mi vestii con un paio di jeans neri strappati sulle ginocchia, una canottiera nera con su scritto “Penguin.”, una felpa rossa della Obey e un paio di converse nere.
Raccolsi i miei lunghi capelli rossi in uno chignon e misi un po’ di eye-liner.  
Scesi a fare colazione e poi dissi:-I bagagli?- papà rispose:- Già caricati in macchina.-
Poi vidi Zayn (mio fratello) scendere le scale.
Disse:- Buongiorno!-
Io risposi:-Ciao-
Mamma, dopo 10 minuti,  chiese:-Ale, Zayn! Siete pronti?- io dissi:- Sì -
 Salii in macchina ed accesi il mio mp3.
Non avevo alcuna voglia di andare al college, quello era un posto pieno di puttanieri.
 Volevo solo stare tutto il giorno in camera mia ad ascoltare musica, ma non potevo, mamma e papà volevano stare un po’ da soli e così mandarono me e Zayn al college. Appena vidi il college pensai:”Tre anni in questo posto!”
Scesi dalla macchina e presi i bagagli, salutai mamma e papà ed entrai insieme a Zayn nel college. Firmai l’iscrizione e la segretaria che era seduta al bancone all’ingresso del college disse:-Dirigiti verso est, stanza 407. Dividerai la stanza con Luke Hemmings.-
Io dissi:- Maschi e femmine sono insieme???-
La segretaria mi guardò come se fossi aliena e disse:-Sì, qui a Londra è così. –
Sbuffai e mi diressi verso la stanza 407. Sistemai le mie cose e presi il letto vicino alla finestra. Almeno i letti erano separati.
Una voce profonda mi fece spaventare.
Un ragazzo biondo con gli occhi azzurri ed un piercing nero al labbro disse:- Ciao sono Luke il tuo compagno di stanza-
Mi girai e lo guardai.
Dissi:-Ciao. Alexa Malik- e continuai a sistemare le mie cose.



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