Chiamale se vuoi, emozioni.

di _Ni
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Non erano altro che un puntino lontano, verso l'infinito.
Schiena contro schiena, seduti per terra senza dirsi una parola. Era il calore dei loro corpi a parlare. La sensazione di stare vicini, il contatto tra loro... li faceva sentire strani, al punto di non capire più sé stessi.
Qualcosa di nuovo, qualcosa da iniziare da capo. Qualcosa che li faceva stare bene.
Come se si stessero leggendo nel pensiero solo attraverso lo spessore delle loro magliette, si trovarono l'uno affianco all'altra, con gli occhi persi l'uno in quelli dell'altra.
-”Smettila, sei bella.”-
Lo ripeteva dal giorno prima, sapeva l'effetto che le faceva, si vedeva da come diventava rossa. Ma lei non voleva credergli: le veniva più facile continuare a negare tutto, quasi costringendolo a farselo dire di continuo. E lui lo sapeva, l'aveva capito, ma accettava la sfida. Glielo avrebbe detto fino allo sfinimento, anche a costo di dimostrarglielo con i fatti oltre che con le parole, e tutto solo perché lo pensava davvero. Solo perché era vero.
Gli piaceva, e gli piaceva anche l'idea che fosse sua, ogni tanto. E gli piaceva anche guardarla negli occhi, proprio come stava facendo ora. Credeva di poter capire quello che pensava, semplicemente lasciandosi andare dentro gli specchi dell'anima della ragazza che era seduta vicino a lui.
Forse ogni tanto ci riusciva davvero, però, perché aveva appena capito di doverla abbracciare. La stringeva a sé come non aveva mai fatto, ma gli veniva del tutto naturale, come se lei fosse parte del suo cuore, della sua anima. Si sentivano bene stando così, abbracciati. Lei era al sicuro, e lui aveva finalmente una persona al proprio fianco in grado di tenergli testa e di conquistarlo.
-”Non è vero.”-
-”Devo proprio dimostrartelo allora.”-

Per quanto potesse farle piacere, non potè fare a meno di sollevare la testa dalla sua spalla per guardarlo storto, ma con un mezzo sorriso stampato sulle labbra. Quelle labbra che non sapevano cosa aspettarsi.
Ma solo quando le spostò una fastidiosa ciocca di capelli dal viso, il suo sorriso divenne vero e bellissimo.
-”Stai diventando rossa.”-
Abbassò lo sguardo, senza smettere di sorridere. E allora lo disse di nuovo , mentre le tirava su il viso obbligandola a guardarlo.
-”Sei bella.”-
E subito dopo una carezza sulla guancia, si alzo in piedi e la aiutò ad alzarsi a sua volta.
Uno di fronte all'altra, e poi le mani sui suoi fianchi, mettendola in imbarazzo di nuovo e facendole contemporaneamente provare un brivido. Ebbero entrambi ciò che volevano: lui ottenne l'effetto desiderato, e lei sentì di nuovo quel tocco sul proprio corpo.
Un passo avanti, sempre più vicini.
-”Cosa fai?”-
-”Ti dimostro che ho ragione.”-
-”E come?”-
-”Chiudi gli occhi.”-

Obbedì, mentre si sentì sfiorare le labbra.
Un altro brivido, ma questa volta lo sentirono entrambi.
Quella magia che era tra loro, in mezzo ai loro corpi e alle loro anime, era finalmente diventata reale, tangibile, concreta.
Come il loro primo bacio. Come le loro mani vicine e unite per la prima volta.


#4 pubblicata.
Nì.




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