brysv
«
Sei-chan! »
Con calma, cercando di non irritarsi troppo per quel nomignolo, Akashi
diresse la sua attenzione verso uno dei suoi compagni di squadra.
Odiava dal profondo il soprannome che Reo gli ha affibbiato, ma doveva
far buon viso a cattivo gioco.
Reo era un suo senpai – eccentrico e tutt’altro che
etero, ma pur sempre senpai – e non voleva dare in nessun
modo un cattivo esempio. Certe volte voleva pure scambiarsi con
l’altro,
per evitare di avere a che fare con il resto della squadra per certe
questioni. Ma poi scacciava l’idea, divertito. L’altro si sarebbe
fatto sopraffare fin troppo facilmente.
« Sì, Reo? » voleva che quel disturbo
finisse presto. Voleva allenarsi, visto che l’Inter High si
stava avvicinando. E lui aveva intenzione di vincerlo.
« Ultimamente sei sempre qui solo ad allenarti! Lo sai che
non ti fa bene. »
« Ti ho lasciato il comando delle matricole. » Reo
mise le mani sui fianchi.
« Sei-chan. » iniziò, cercando di
sembrare il più intimidatorio possibile. « Stare
da solo è noioso! Vieni. » e senza troppi
preamboli lo afferrò per un braccio, trascinandolo fuori
dalla palestra. Passato lo stupore iniziale, Akashi cercò di
riscuotersi.
« Reo, sono capace di camminare da solo. » disse,
scuotendo il braccio per farsi lasciare. Reo obbedì
– la sua occhiataccia sembrava aver funzionato. «
Verrò con te. Ma non trascinarmi. E, quando avremo finito,
mi lascerai in pace per il resto della settimana. »
Aveva capito da settimane che intimidire Reo non portava da nessuna
parte. Non si trattava di Nebuya o Hayama, con i quali era molto
più facile avere a che fare. Con Reo bisognava scendere a
patti e compromessi. Ma, alla fine, quello più problematico
era Mayuzumi.
Lui era come Kuroko. Gli ricordava tantissimo il sesto uomo fantasma.
Peccato che questi, al contrario di Tetsuya, aveva ancora meno peli
sulla lingua e aveva anche meno problemi nel dire schiettamente le
cose. In questo Akashi lo apprezzava, tranne quanto il senpai si
rivolgeva anche nei suoi confronti con parole tutt’altro che
gentili. Ma, finché era uno strumento per raggiungere la
vittoria, non se ne lamentava.
Perché era la vittoria lo scopo finale.
La loro passeggiata durò poco, terminando proprio davanti
alla fontanella messa a disposizione del club di basket.
« Reo-nee!! » Hayama si agitò, alzandosi
in punta di piedi e sventolando la mano per attirare la loro
attenzione. Accanto a lui c’era Nebuya e stava trangugiando
una qualche schifezza. Akashi si appuntò di fargli un
discorso sul cibo insalubre, prima o poi, e di farlo smettere. Non
poteva permettersi di perdere all’improvviso un centro del suo
calibro per colpa di qualche schifezza.
« Bene, ci siamo tutti? » controllò Reo,
cercando anche Mayuzumi con lo sguardo. Non trovandolo, i suoi occhi si
ridussero a delle fessure nei confronti di Nebuya.
« Gorilla del cavolo, ti ho chiesto di fare solo una cosa!
» sbottò. « Perché mi sono
fidato?! » mentre Mibuchi si passava una mano sul volto con
aria nervosa, Nebuya riprese a mangiare le sua patatine. Salvo
separarsene subito, dopo aver intercettato l’occhiataccia di
Akashi. Quel ragazzo lo inquietava da morire.
« Andiamo a cercare Chi-chan! » disse a quel punto
Reo, come se avesse trovato la soluzione ai problemi
dell’umanità. Ovviamente
quell’appellativo usciva dalla sua bocca solo in mancanza del
numero cinque, perché la prima – e unica
– volta in cui Reo ha usato quell’appellativo
Mayuzumi non si è dimostrato un esempio di gentilezza. E la
cosa non era andata a finire così bene.
Akashi vide sparire con rapidità i regolari della squadra,
limitandosi a un’alzata di spalle. Vide in
quell’occasione una possibilità per tornare ad
allenarsi.
Certo, non prima di andare a fare una capatina sul tetto a punzecchiare
l’ombra del Rakuzan.
« Dovevi
vederlo, Shin-chan, era davvero un amore! »
« Mibuchi-se…
Reo-nee, non me ne frega niente. »
« Era molto
più autoritario! Ma era anche così
freddo… »
« Reo-nee…
Non mi interessa! »
« Un
po’ mi manca, se devo essere sincero. »
In tutta risposta,
ricevette solo uno sbuffo esasperato.
Ehhhsalve!!
Come al solito, mi presento arrandom, appaio arradom. (?) E scrivo
arrandom. (???)
E, 'sta volta, me ne esco con una cosuccia sul Rakuzan. Su
quel covo di
pazzi quale è il Rakuzan. *cough*
Se volete la verità, nient'altro che la verità,
solo la verità, volevo farla più lunga. Ma
poi...boh. E' rimasta shorty
come Akashi, no, aspe- *zac zac*. E non mi
dispiace. Ovviamente, il
secondo
pezzo è un post!canon, mentre il primo è
ambientato prima dell'Inter High. Inoltre, mi piace scrivere di Reo
(l'ho scoperto per puro caso, ma mi piace *O*) e di come si relaziona
ai suoi adorabili (<3) compagni.
Devo dire ancora qualcosa? No, sembra di no.
Spero solo che vi piaccia, allora!
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