Ballo del Ceppo
“...
Pansy Parkinson la guardò ad occhi sbarrati entrando con Malfoy,
e anche lui parve non riuscire a trovare un insulto da rivolgere.”
Capitolo XXIII “Il Ballo del
Ceppo”
Harry Potter e il Calice di
Fuoco (IV)
“Non può essere
lei...Cioè ma come...?”
“Mai. Mai avrei
immaginato! Per Salazar se è bella...”
“No fermi un attimo! Cosa
avrei detto io? Bella. Bella! Bella?”
“E' la Mezzosangue per
Dio! Una so-tutto-io perfettina, Gryffindor per giunta! Il suo sangue
è sporco!”
“Un'insulsa Mezzosangue
che osa sempre ribattere, che non sa mai stare al suo posto...”
“Le Mezzosangue non
possono essere belle, giusto?”
«Draco! Mi stai ascoltando?!»
la voce acuta di Pansy strappò bruscamente Draco Malfoy dai suoi
vorticosi pensieri per riportarlo alla vivida ed assordante realtà.
«Che vuoi?» berciò scontroso
lui, infastidito di essere stato colto alla sprovvista come un
perfetto idiota. Per un istante temette che Pansy gli avesse
praticato il Legimens e lo avesse beccato mentre faceva strani
pensieri sulla Granger. Una smorfia indispettita apparve sul suo
viso.
«Sarebbe carino che mi facessi
fare anche qualche giravolta oltre che ciondolare da dei minuti buoni
sullo stesso punto, mi sta venendo il mal di mare!» gli rispose lei
a tono senza nascondere una punta di divertimento.
«Mpf. Sì scusa.» disse
facendole fare immediatamente una giravolta con l'eleganza e
l'armonia che contraddistingueva i Purosangue. Frutto di un'attenta e
severa educazione, naturalmente.
«Cos'è che ha tenuto così
occupato la tua testolina platinata, cherì?» gli chiese l'amica
sempre più divertita. Conosceva Draco fin da bambino e sapeva
riconoscere perfettamente quando strani pensieri si agitavano nella
sua testa, estraniandolo dal mondo.
«Fanculo Pansy! Nulla che ti
possa interessare» la mora rise alla faccia imbronciata dell'amico.
«Se lo dici tu! Fermiamoci, ho
visto Theo.».
I due ragazzi si avvicinarono a
Theodore Nott che se ne stava placido a bordo pista con in mano un
bicchiere di succo di zucca opportunamente corretto, quando li vide
avvicinarsi li salutò con un lieve cenno del capo.
«Ehi Theo! Dov'è Daphne??»
«E' andata a prendersi da
bere, torna subito. Draco che hai?» il biondo chiamato in causa
subito si inalberò. Theo era l'altra persona che lo conosceva fin da
piccolo, il suo migliore amico per così dire, e che capiva
all'istante quando qualcosa non andava.
«Nulla, dannazione. Piantatela
tutti e due!»
Nott si limitò a squadrarlo
dalla testa ai piedi per nulla convinto ma non disse altro. Il
ragazzo aveva la rara capacità di riflettere prima di pensare e di
sapersi fare anche gli affari suoi quando conveniva.
Dalla massa sbucò la più
bella ragazza di Slytherin e probabilmente dell'intera Hogwarts,
tanto da poter competere con la Delacour e il suo sangue di Veela.
«Pan! Ti stavo cercando...hai
visto chi balla con Krum!?» celiò tutta eccitata di poter dare
avvio a del sano gossip, inutile dire che Pansy durò giusto un
secondo prima di dare libero sfogo alle sue personalissime idee.
Nel frattempo, grazie
all'allusione alla Granger Draco si isolò nuovamente nei suoi
torbidi pensieri.
La trovò quasi subito intenta
a parlottare allegra con il suo cavaliere. E dire che reputava Krum
un tipo a posto, insomma era di Durmstrang! Eppure ora a vederli lì,
sorridenti e complici gli faceva venire un'insana voglia di lanciare
un Cruciatus al primo che gli capitava.
La guardò meglio. I suoi
capelli erano stati incredibilmente domati, erano lucenti, lisci,
qualche boccolo era scappato dall'elegante crocchia e scivolava
morbido e sensuale lungo il collo latteo e delicato della giovane,
Draco ne seguì il profilo con gli occhi ipnotizzato. Da quando la
Mezzosangue aveva un collo così bello? I pensieri del giovane
vagarono a briglia sciolta e lui non poté fare a meno di chiedersi
come sarebbe stato sfiorarlo con le labbra, immergere la sua mano fra
quei capelli...erano così morbidi come sembravano? Così diversi dal
solito groviglio di rovi a cui tutti erano abituati.
Dal collo, il suo sguardo
sempre più affamato e avido scese verso gli incavi dei seni - e lì
Draco istintivamente si inumidì le labbra pallide con la lingua -
che risaltavano grazie alla scollatura a cuore* dell'abito blu
pervinca – Draco constatò che quel colore le stava dannatamente
bene addosso –.
Il biondo si portò una mano al
nodo della cravatta e se lo allentò un poco, il caldo si era fatto
intenso.
L'abito proseguiva fasciandole
la vita esile per poi aprirsi a ruota fino ai piedi, nascondendole le
gambe. Draco allora risalì con lo sguardo fino al volto, era come se
la guardasse per la prima volta. Il viso tondo e magro era privo di
trucco eccessivo, le guance erano deliziosamente imporporate -
sicuramente per un tentativo di adulazione da parte del suo cavaliere
- era piacevole, i lineamenti erano gentili e armoniosi, stavano
perdendo i tratti fanciulleschi...il naso piccolo e dritto. La bocca!
Ma da dove saltavano fuori labbra così? Si chiese disperato il
ragazzo. Erano piene e rosee, due petali di rosa voluttuose ed
invitanti. Che Krum stesse facendo il suo stesso pensiero?
I suoi occhi, in quel momento
così luminosi e liquidi color nocciola ma con infinite pagliuzze
dorate che le contornavano la pupilla, sì, Draco li conosceva
bene...quante volte li aveva visti fissarlo con fastidio, supponenza,
rabbia, ira, dolore, sfida...odio. Tutte emozioni che
lo Slytherin capiva perfettamente.
A Draco sembrava di non averla
mai vista prima. E forse era proprio così. La cespugliosa ragazzina,
dai modi altezzosi e supponenti, con i denti sproporzionati, la
camminata resa goffa dalla ventina di libri che si portava sempre
appresso non c'era più. Quella sera era come una fenice, rinata
dalle proprie ceneri, e aveva scelto proprio quell'occasione per
mostrarsi a tutti nel suo abbagliante fulgore. Bellissima, solo un
lieve anticipo della donna che sarebbe stata in futuro. Era un
magnifico fiore in sboccio, pronto per divenire un'incantevole rosa.
«Ti stai facendo del male.»
la voce di Theo, che aveva osservato attentamente l'amico, gli giunse
come un eco remoto all'orecchio.
«Probabile.» rispose lui
atono, con lo sguardo fisso e perso.
«Lei non è cosa per noi»
«Cosa ti fa credere che
riguardi la Mezzosangue?» berciò Draco con una nota rabbiosa nella
voce. Theo non rispose. Sapeva quando una partita era persa in
partenza «Sta attento» fu l'unica cosa che disse prima di
allontanarsi con passo felpato.
Frustrato il biondo si diresse
verso il tavolo imbandito di bevande e cibo. Senza farsi vedere
aggiunse ancora un po' di Whisky Incendiario nel succo di Zucca e ne
prese un bicchiere scolandolo in pochi sorsi.
* *
“Quanto ho bevuto?” si
chiese Draco avvertendo un leggero mal di testa. La festa stava
volgendo al termine e il ragazzo aveva passato il resto della serata
ad osservare da lontano la Mezzosangue e continuare a buttare giù
analcolici corretti. Ora si ritrovava con uno stupido e
fastidiosissimo ronzio alla testa mentre percorreva un po' a caso i
corridoi della scuola, finché non sentì delle urla.
«La prossima volta che c'è un
ballo, invitami prima che lo faccia qualcun altro, e non come ultima
spiaggia!» Hermione Granger stava urlando, i lineamenti delicati
contratti per la rabbia, contro quell'idiota di Ronald Weasley. Draco
si fermò leggermente sconcertato, come molti altri lì accanto. Il
rosso se ne andò sdegnato accompagnato dall'amico di sempre, mentre
la ragazza amareggiata e in preda alle lacrime scappò lungo il
corridoio sfiorando inavvertitamente la spalla dello Slytherin, ma
lei nemmeno se ne accorse, voleva solo nascondersi.
Se fosse stato in sé, si
sarebbe fatto una bella risata e se ne sarebbe tornato al dormitorio.
Se
fosse stato in sé, ne avrebbe approfittato per umiliarla
ulteriormente.
Se fosse stato in sé, non
l'avrebbe inseguita.
Ma dannazione! Lui non era in
sé, e quella sera nulla era come avrebbe dovuto essere.
La trovò poco dopo in aula
vuota seduta sulla cattedra, lo sguardo rivolto verso la lavagna
piena di appunti delle lezioni della mattina.
Ora
che era lì ad un passo da lei, dopo averla osservata per tutta la
sera, non sapeva che fare, cosa dire. Si diede dello stupido per
essere stato così impulsivo. La ragazza intanto non si era ancora
accorto della sua presenza.
«Mezzosangue.» esordì senza
avere in mente un discorso preciso, voleva solo che lei smettesse di
ignorarlo.
Hermione si voltò sorpresa. Le
lucide lacrime erano ancora lì ben visibili. Le labbra morbide ed
umide disegnavano un piccola “o”, gli occhi erano arrossati per
il pianto e il mascara le era colato sotto gli occhi, aveva lasciato
i capelli liberi, e le ricadevano lungo le minute spalle in lunghi
boccoli.
Sotto lo sguardo smarrito e
sconcertato della giovane Draco tremò. Vederla così persa e
fragile, vulnerabile... avrebbe dovuto dargli un immenso piacere ma
invece sentì dentro di sé qualcosa che si incrinava, non era una
sensazione piacevole.
«Che cosa vuoi Malfoy? Non
sono in vena per ascoltare le tue cavolate!» gli disse dura,
riprendendosi dopo quell'attimo di incertezza mascherando la sua
anima ferita e fragile.
“Già che cosa voleva?”
quella muta domanda non
baluginava solo nello sguardo della Granger ma anche in quello di
Draco. Avrebbe dovuto infierire su di lei, vederla piegata sotto i
suoi insulti, dimostrarle che lei era nulla, polvere in confronto a
lui, perché era così che si faceva, no? Questo faceva Draco Malfoy
ogni volta che incontrava Hermione Granger sul suo cammino...per
pochi attimi si sentiva potente, forte...vivo grazie alle loro
discussioni. Ma quella sera, il biondo sapeva dentro di sé che
umiliarla non gli avrebbe dato alcun conforto. Forse quella sua
tregua a senso unico sarebbe durata solo per quella folle notte.
«Weasley è un'imbecille».
Per
quanto ovvia fosse stata quella frase detta da lui, mai Hermione se
la sarebbe aspettata in un momento come quello. Draco si avvicinò di
qualche passo, la Gryffindor nemmeno se ne accorse, sconvolta com'era
da quell'affermazione. “La stava forse consolando?!”
«Mi chiedo perché tu perda il
tuo tempo con uno come lui...» continuò come se stesse parlando più
a se stesso che a lei.
«Non vedo come la cosa ti
possa interessare, Malfoy!»
«Cos'ha di così speciale?»
insisté lui non capendone bene il motivo. Aveva davvero esagerato
con l'alcool. Sì quella era l'unica spiegazione.
«Lui...è dolce, goffo,
simpatico, premuroso, tutte cose di cui tu non conosci nemmeno il
significato...»
«...Lui
nemmeno ti vede, Granger.» Draco sentì ancora quel qualcosa dentro
di lui - il suo cuore forse? -
incrinarsi di più alla vista della ragazza che sbarrava gli occhi,
ferita per l'ennesima volta, le labbra tremolanti e strette in una
linea dura. Quasi si pentì di averlo detto, ma quella purtroppo per
entrambi era la verità.
«Non ti azzardare...»
Il biondo veloce l'afferrò per
il polso e lo fissò come per studiarlo, era così magro e
delicato...
Hermione era sempre più
sconvolta, sentiva il suo cuore batterle furiosamente nel petto,
un'indefinita serie di emozioni le si stavano agitando dentro
rendendola ancora più instabile e vulnerabile. Non capiva dove
Malfoy volesse andare a parare, perché si stesse comportando in
maniera così strana.
«Sei ubriaco?»
Lo Slytherin ridacchiò
sinceramente divertito «Penso proprio di sì, Mezzosangue».
«Malfoy lasciami.»
«Ti sta bene questo colore.»
disse lui ignorandola completamente. La ragazza arrossì di colpo,
imbarazzata e confusa, un lampo accese gli occhi del biondo.
«Mal-»
«Dovresti proprio lasciar
perdere Weasley, lui non è nemmeno un quarto di quello che sei
tu...non accetterebbe mai di camminare nella tua ombra...»
“Ok, è completamente
ubriaco. Perché in nessuna dimensione conosciuta Draco Malfoy
farebbe dei complimenti a me! Insomma basta guardarlo...non è in sé!
I suoi occhi sono così liquidi, vivi, le iridi grigie sembrano
piombo fuso...” Hermione
interruppe il flusso dei suoi pensieri, arrossendo improvvisamente
ancora di più.
«Malfoy piantala di
scherzare!» la voce che doveva essere ferma le uscì come un
tremante miagolio.
«I capelli...dovrebbero essere
sempre così, non capisco perché ti tenga sempre quel cespuglio di
rovi...»
«Perché io non devo
dimostrare nulla a nessuno!» dichiarò decisa sfoderando il suo
feroce orgoglio.
Draco la guardò sorpreso. Con
una lentezza esasperante avvicinò due dita alla sua guancia liscia
ma umida di calde lacrime «Invece dovresti lasciarti guardare ogni
tanto...» il suo sussurrò giunse come una vellutata carezza
all'orecchio della giovane, che abbassò lo sguardo più imbarazzata
che mai, per la prima volta nella sua vita non sapeva che rispondere.
Lo Slytherin si perse ad
osservarla, l'aveva resa ancora più fragile ed indifesa con i suoi
complimenti invece che con gli insulti, gli occhi erano più luminosi
che mai, le gote rosse e vellutate, i capelli sciolti in dolci
boccoli...Draco avvertì una fitta al cuore, era dolorosa di quelle
che mozzavano il respiro eppure non era fredda come una scaglia di
ghiaccio, che gelava tutto al suo arrivo, era calda come il sole che
allungava i suoi timidi raggi appena dopo l'alba, quella inaspettata
fitta portava con se un dolce e piacevole tepore, che il ragazzo non
aveva mai avvertito prima. Il cambiamento fu impercettibile per
Draco, se ne sarebbe accorto col tempo, eppure avvenne. Qualcosa
dentro di loro, quella notte mentre la mano pallida ed affusolata di
Draco teneva salda ma gentile l'esile polso di Hermione, si ruppe per
sempre.
Non si erano accorti di aver
avvicinato i loro visi trovandosi a pochi centimetri di distanza
l'uno dall'altra. Draco percepiva il respiro caldo ed accelerato
della ragazza sul suo viso.
«Malfoy...» sussurrò
debolmente lei guardandolo negli occhi con espressione smarrita. Lui
indugiò per pochi istanti sul suo volto perdendosi in quegli occhi
così particolari, poi si staccò bruscamente quasi avesse ricevuto
una scossa dolorosa, abbassò il viso nascondendo gli occhi a lei ed
uscì rapidamente dall'aula senza aggiungere altro, si era reso conto
troppo tardi che il suo cuore pareva come un piccolo uccello
impazzito che premeva per uscire dalla sua gabbia di metallo. Lasciò
così la ragazza confusa, persa, vulnerabile con il cuore che batteva
furiosamente quanto quello di Draco Malfoy.
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Salve
a tutti! Questo piccolo sclero è la mia personalissima visione
del Ballo del Ceppo di Draco Malfoy ed Hermione Granger, ahimé
non è andata proprio così!
Non so se da questa oneshot senza pretese ne possano nascere altre o
oppure addirittura una fanfic... In ogni caso spero mi farete sapere
che ne pensate! Grazie, a presto! ;)
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