Shadows Of the Death

di _CamyDonut_
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{ Inverno | 1779 | }

Ed ecco che, giunta l'alba di una nuova e fresca giornata, la regina della morte aprì gli occhi azzurro cielo, iniziando la sua giornata con un'innata voglia di sofferenze;
 sul suo viso regnava ancora un'espressione calma, tranquilla e fin troppo angelica. . .davvero un brutto segno, qualcosa sarebbe accaduto a momenti, la fine dell'oasi di pace creatasi nei dintorni avrebbe cessato di esistere in men che non si dica. Fece un piccolo sbadiglio, impercettibile ad un occhio poco attento, e si mise seduta sul ramo dell'albero che l'aveva accolta per tutta la notte. 
Ma. . .perché un arbusto? Una scelta strategica, questione di prospettiva e di visibilità, secondo Pestilenza. Quale posto migliore per torreggiare sul popolo ignaro? 
Si schiarì la voce, gettandosi, poi, ai piedi della quercia secolare e, in pochi secondi, macchinò l'intera giornata: Una piccola visita ai suoi "vicini" del momento, un po' di panico e qualche bara in più nel cimitero, niente di che, insomma, solo un passatempo gratificante e assolutamente divertente. Si lasciò cadere i lunghi capelli muschiati sulle spalle, assunse uno sguardo malefico e calcolatore ed iniziò ad avanzare verso il popolo; dietro di lei tutto era ormai marcio, i batteri avevano divorato la vegetazione in pochi secondi, gli animali si contorcevano, come dannati, sul terreno e l'aria si faceva pesante. Con qualche passo felpato e sicuro giunse nei pressi del villaggio che, preso dalla routine quotidiana, non fece caso alla presenza sinistra. 
"Certo che se fossi stata accolta con un po' più di entusiasmo qualcuno l'avrei risparmiato, cercando di controllare la mia voglia di urli ma. . .non è questo il caso, stupidi mortali, pagherete la vostra indifferenza! " 
Sussurrò con le labbra appena serrate, guardandosi intorno e sfregandosi le mani; come iniziare, in grande stile oppure con una misera peste mietitrice? Le piaceva dare spettacolo di sé e, in base a questo suo gradimento, agì con un movimento fulmineo della mano. Pareva una sorta di "gioco dell'oca", lei saltellava ridacchiando maleficamente di casa in casa, toccando il capo dei membri più giovani con la punta delle dita, causando dolori improvvisi, crampi strazianti e urla disperate grazie al veleno che sprigionava, paragonabile ad un serpente, letale, mortale. Congiunse le mani, passando, poi, ai raccolti, la via più veloce per uno sterminio di massa; sbatté, più volte, un piede a terra, facendo divenire marcio, verde e putrefatto anche il più rosso e immacolato pomodoro. Qualche secondo dopo, quattro abbondanti dozzine di persone erano già a terra, il silenzio era tornato sovrano, l'unica cosa che si poteva udire era la voce penetrante di una bambina, mora, disperata, mossa dalla collera, si potevano distinguere bene le parole, lettera per lettera: "IL DEMONIO, È LA FINE, PESTILENZA, PESTILENZA. . ." La frase si spense, seguita da un tonfo, il "rumore" della morte echeggiava, Pestilenza aveva agito in modo acuto e diabolico. 




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