Un_caffé
- Un caffé
-
-
-
-
- - …Posso offrirti un caffé? -
- - Si… -
- Ci sediamo in un bar.
- Una
di fronte all’altra… Ci conosciamo da molto tempo ma… Io sono sempre scappata
da te. In tua presenza mi sentivo in trappola. La mia unica difesa: tenerti
lontana da me.
- Forse
lo avevi capito che avevo paura di te… Si, proprio così: avevo paura di te.
Temevo le emozioni che provavo standoti accanto. Ero confusa. Ciò che mi
spaventava di più era che tu ti potessi accorgere del mio disagio… dei brividi
che sentivo in tua presenza.
- Ordiniamo due caffé.
- Tu
sorridi, sei a tuo agio. Io no, sono sempre stata un tipo timido. Ho sempre cercato
di nascondere i miei sentimenti. Quante maschere ho indossato per scappare da
te… E adesso siamo qua, ti ho chiesto io di bere un caffé insieme. Ho fatto il
primo passo… Non lo so perché ti ho invitata. So solo che ho sentito il bisogno
di passare un po’ di tempo con te.
- Chiacchieriamo
un po’ dei nostri impegni… Il tuo sguardo è sempre lo stesso… così malizioso. Non
sei cambiata. Ho sempre avuto il sospetto che tu sapessi leggermi dentro, che
non potevo avere segreti per te. Forse è per questo che sono sempre scappata da
te. Ti ho evitata sempre e forse… ti ho anche fatta soffrire per questo. Non
avrei voluto mostrarmi indifferente a te, alla tua amicizia ma…
- Credevo
fosse la soluzione migliore.
- Avevo
paura che la tua amicizia non mi sarebbe bastata… Avevo il terrore di… me…
- Arriva la cameriera… è carina,
penso.
- Appoggia i due caffé sul
tavolino e se ne và.
- La
ringrazio e mi accorgo che mi stai guardando e… sorridi con quella espressione
tutta tua.
- A
cosa stai pensando? Tu… hai capito tutto.
- Non
dici nulla però. Ti limiti solo a continuare il discorso interrotto dal suo
arrivo.
- Sento
che tu hai ben chiaro quali sono i miei sentimenti. Lo sapevi ancora prima che
me ne rendessi conto io. A essere sinceri basta guardarmi per capirlo. Non sono
poi un mistero…
- Prendi la bustina dello zucchero
e la scuoti prima di strapparle un angolino. Versi lo zucchero nel caffé e lo
mescoli.
- Io lo preferisco amaro…
- Rimani
un momento in silenzio…
- Vuoi
giocare con me… Ti conosco bene. Mi stai mettendo alla prova… vuoi tenermi
sulle spine un po’. Me lo merito…
- Ti
sei sempre divertita con questi giochetti. Tu sai quali sono i miei sentimenti
e ti sei sempre divertita a stuzzicarmi. Le tue carezze innocenti, quelle tue
domande un po’ troppo personali… Mi facevano impazzire. Non ti ho mai risposto…
Ero timida, la mia scusa.
- Chissà…
magari mi volevi portare al limite… volevi vedere fino a che punto arrivava il
mio autocontrollo…
- Ne
ho tanto, hai visto?
- Mai
una mossa falsa… Non mi sono mai sbilanciata con te.
- Prima
volevo capire bene cosa volevo dalla vita. Dovevo fare le mie scelte…
- Mi
sono chiesta tante volte se mi sarebbe bastata la solitudine per sopravvivere…
Si, sopravvivere. Non è vita la mia. Quando ritorno a casa non c’è mai nessuno
ad aspettarmi. Non c’è nessuno con cui possa sorridere o piangere. Le mie emozioni muoiono nel mio cuore perché
sono avvolta dalla solitudine… la mia solitudine. Quante volte mi sono
ripetuta questa frase…
- Mi
stavo anche per convincere che andava bene così, che era giusto… Ma poi sei
ritornata tu. Per caso ci siamo riviste dopo tanto tempo. Ho tremato nel
rivederti…
- Ti porti la tazzina alle
labbra. Non riesco a distogliere lo sguardo da te.
- Mi sono incantata sulle tue
mosse.
- Io ho già finito il mio caffé.
- Non
so… Sei la stessa di sempre ma…
- C’è
qualcosa di diverso in te… Non sei più la ragazza sfacciata che mi ricordavo.
- Forse
è solo una sensazione ma…
- A
prima vista non sembri cambiata ma…
- – Carina la cameriera?… –
- – Cosa? –
- – Ho visto che prima la
fissavi… –
- Mi
sbagliavo?… Sei quella di sempre?
- Non
posso far a meno di arrossire.
- Tu
sorridi al mio imbarazzo… Sei sempre tu… Forse mi sbaglio ma…
- Appoggi la tazzina sul
piattino.
- – Non sei cambiata… –
- Mi dici.
- Io?
Già, non sono cambiata nemmeno io.
- C’ho
provato ma non c’è stato niente da fare. Sono rimasta quella di sempre…
- Incatenata
dalle mie paure…
- – Nemmeno tu. –
- Ti dico.
- Continui
a guardarmi sorridendo.
- Avrei
voluto cambiare… riuscire a difendermi da te…
- Ti
osservo con più attenzione e… sbaglio o ho intravisto un velo di tristezza nei
tuoi occhi?
- Rimaniamo
in silenzio per un po’…
- Il
solito disagio.
- …Ma
questa volta mi sembra di condividerlo con te.
- – Posso portarvi
qualcos’altro? –
- Ecco qua di nuovo la
cameriera.
- – Per me no… Tu vuoi qualcosa?
–
- – No, grazie –
- Rispondi gentile sorridendo
alla cameriera che si allontana dal nostro tavolino.
- Tra
noi è cambiato qualcosa… tutto questo tempo…
- C’è
qualcosa che ti blocca… Non sei la solita sfrontata.
- Ti
conosco…
- Sembri
la solita ma c’è un velo di tristezza nei tuoi occhi. Mi credevi cambiata e
invece… Sei delusa. Ho capito…
- Credevo
anch’io di essere cambiata ma a quanto pare…
- Ti alzi
- – Vado un momento al bagno… –
- – Ok –
- Adesso
ti vai a rinfrescare un momento… Devi ritornare quella di sempre.
- Sfacciatamente
tu…
- Faccio
un respiro profondo. Io sono cambiata e te lo dimostrerò… Come? Ancora non lo
so…
- Faccio un cenno alla
cameriera.
- Le chiedo il conto.
- Lei mi sorride e va verso il
bancone.
- – Ecco qua –
- Mi porge lo scontrino.
- Prendo i soldi e pago…
- – Grazie –
- Solo
adesso mi accorgo che tu sei già ritornata e ti sei fermata dietro la
cameriera.
- Quel
tuo sorriso… A quanto pare ti sei ripresa.
- Aspetto
il tuo commento…
- La cameriera se ne và.
- – Allora avevo ragione… –
- – Riguardo alla cameriera? –
- Adesso
gioco anch’io.
- …Questo
tuo momento di silenzio mi fa sorridere. Non te lo aspettavi.
- Bene
così…
- Vediamo
se sono veramente cambiata.
- Tocca
a te…
- – Si... Ti piace. –
- La guardo un momento
- – Non è male… –
- Dicendo questo mi alzo.
- Tu
sei rimasta a bocca aperta.
- Ok,
posso giocare questa partita… ma sarà la prima e l’ultima. Non voglio più
“giocare” con te.
- – …Ma qua dentro c’è una
persona che mi piace di più! –
- – Cosa? –
- – Andiamo? –
- – Aspetta! –
- No,
non aspetto. Esco dal bar.
- Questa
volta il gioco lo conduco io… e non ho intenzione di parlare dei miei
sentimenti in mezzo a tutta quella gente.
- Ho
bisogno di tranquillità…
- Ti
sento alla mie spalle.
- – Ti vuoi fermare un momento?!
–
- Credo
di no, ma… rallento.
- Finalmente
mi raggiungi.
- Non
ti ho mai vista così… Non sai come muoverti in questa situazione. Si sono
ribaltati i ruoli.
- Le
regole le hai dettate tu… anni fa…
- Mi afferri un braccio.
- – Mi vuoi spiegare… –
- – Non qui! –
- Non
riesci a capire…
- Questa
volta non riesci a capirmi.
- Allora
te lo spiego io…
- – Dobbiamo parlare, ma non
qui… –
- – E dove allora? Cos’è che mi
devi dire? –
- – Beh, cosa devo dirti forse
lo hai capito da tempo… E… Pensavo di andare a casa mia… Ti va bene? –
- – … –
- Il
tuo silenzio…
- – Va bene –
- Va
bene… Ti è tornato il sorriso.
- Adesso
basta giocare: è arrivato il momento di chiarirci.
- Ho
sempre provato qualcosa per te… qualcosa che in tutti questi anni non è
cambiato. E questo tu lo hai sempre saputo.
- Hai
avuto il coraggio di aspettare…
- Ma
adesso basta, non mi nasconderò più da te.
- …Questo
ti dirò… e forse qualcos’altro… ma meglio andare piano… un passo alla volta.
-
-
-
- Appena ieri
ho pubblicato una fanfiction (grazie per le recensioni J )
ed eccomi qua di nuovo… Non abituatevi però… Questa fanfiction l’avevo
cominciata tempo fa e finalmente ho avuto l’ispirazione per concluderla. Ok,
alla prossima… Ciao ciao!
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- P.S. … chiarucciapuccia, ti ringrazio molto per le tue recensioni… grazie per
seguirmi così assiduamente… Spero di essere sempre all’altezza delle tue
aspettative ;)
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