Il potere di Charlie

di Andre_ahs21
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Sì alzò dal letto scoprendosi da quelle pesanti coperte blu, si avvicinò alla finestra e vide la sua città, la sua bellissima città. Il cielo era sereno, il sole tramontato fece brillare i suoi capelli castani e luccicare i suoi occhi verdi.

Allontanatosi dalla finestra si diresse verso la sedia accanto alla scrivania, dove erano ammucchiate le sue robe del giorno prima. Si tolse il pigiama mostrando il suo corpo: era magro con un accenno di muscoli, alto non più di un metro e 70, un ragazzo perfettamente normale, se non fosse per quella strana cicatrice a forma di G alla base della colonna vertebrale. Si era sempre chiesto cosa fosse, i genitori gli dissero che all’età di 4 anni un cane gli diede un morso in quel punto. A Charlie piace quasi tutto, ma proprio per questo aneddoto odia i cani, più che odio ne ha davvero il terrore.

Si toccò con la mano destra la cicatrice e pensò ai suoi genitori, i suoi defunti genitori. Un tragico scontro frontale con un camion che trasportava latte li uccise. Pensava come era incredibile e terrificante allo stesso tempo come una vita possa cambiare da un momento all’altro, erano passati pochi mesi dall’accaduto ma Charlie non aveva ancora digerito del tutto la perdita. Da quel giorno si sentiva diverso, più triste, più solo, più arrabbiato. Ora viveva con la sorella, le voleva bene ma a volte sapeva essere davvero insopportabile, a Jenny piaceva comandare e Charlie lo detestava.

Uscì dalla sua camera, scese le scale e senza neppure salutare la sorella, intenta a mangiare cereali, uscì di casa.

La porta d'ingresso gli si chiuse alle spalle, era fermo sul portico, guardava la vita che la sua città sprigionava: guardava i bambini correre in bicicletta, guardava i vicini raccogliere il giornale, guardava un gatto arrampicarsi su un albero. Amava la sua città. Fece un sospiro ed andò per scendere quei quattro scalini che lo separavano dalla strada.

Primo scalino: il cielo si oscura.
Secondo scalino: il tempo si blocca.
Terzo scalino: diventa tutto bianco e nero.
Quarto scalino: la terra comincia a tremare.




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