14 Maggio
Caro diario, ti ho parlato della promessa che ho fatto alla mamma vero?
Ebbene, credo proprio che dovrò rimangiarmela. Come vedi
sono qua a scriverti, nonostante le avessi promesso di non farlo
più. Mi sembra di sentire ancora la sua voce nella testa,
quando mi diceva "Solo
le ragazzine sole scrivono i diari! E lo fanno perché non
hanno nessun altro con cui parlare! Butta via quel coso e fatti qualche
amica!!"...e forse aveva anche ragione, ma che ci posso
fare se scrivere mi rasserena tanto? Mi sembra quasi di poter tirare
fuori tutto ciò che c'è di triste o sbagliato
nella mia vita...ma vabbè, tanto lo so che tu queste cose le
sai già e che non ho bisogno di ripetertele. Alcune volte mi
immagino che tu sia una persona in carne e ossa, che mi guardi male
quando ti scrivo che faccio arrabbiare i miei genitori o che mi consoli
quando ti scrivo che sono giù.
Comunque, si è fatto tardi, è ora di andare a
dormire.
Buonanotte diario.
***
15 Maggio
Non solo non riesco a non scriverti, ma oltretutto non riesco neanche a
far passare più di un giorno senza farlo!
Ma oggi ho i miei buoni motivi: per l'ennesima volta ho chiesto a mio
padre se potevo avere finalmente un cliente tutto mio e lui ha
rifiutato come al solito. "Hai
solo sedici anni, non puoi lavorare ancora! Accontentati di darmi una
mano dietro in officina!" e quando ha visto che lo
guardavo male, ha pure osato aggiungere "E poi tu devi studiare! Non
voglio una figlia che non sa leggere o scrivere!"
Vedi diario come mi tratta? Certo che so leggere e scrivere!! E per sua
informazione è grazie ai miei automail che il negozio va
avanti così bene, mica come quelli che fa lui! Quando ancora
non gli davo una mano io riusciva a farne solo di qualità
pessime e tutti quelli che passavano da noi poi non si facevano
più vedere...chissà come mai!
Ora invece in tanti tornano e non solo quando gli occorre una
riparazione! Stamattina è tornato Gear, te lo ricordi? A lui
ho fatto il braccio sinistro -anche se poi mio padre glielo ha
consegnato lui prendendosi tutti i meriti- e oggi è tornato
per dirgli che si sentiva benissimo e che abbiamo fatto un ottimo
lavoro! Avrei quasi voluto dirglielo che sono stata io a
costruirlo...ma sicuramente avrebbe detto "ma come? una ragazzina
giovane come te che costruisce automail?" e io avrei finito per
arrabbiarmi e rovinarmi la giornata, quindi è stato meglio
che sia stata zitta.
Però sono felice che sia tornato! Anche se non lo sa, alla
fine i suoi complimenti erano rivolti a me.
Sono la migliore, c'è poco da fare!
Va bene va bene la smetto e vado a dormire...però tu per lo
meno potresti essere più gentile con me!!
***
17 Maggio
Brutte notizie quest'oggi. Nostro zio è appena tornato dal
suo viaggio di lavoro e come ci aveva promesso ha portato con se una
medicina per mia sorella Emy. Aveva detto di averla comprata in una
farmacia famosa per avere dei medicinali sperimentali, che molto spesso
curano la gente. Lui ha chiesto se avevano qualcosa per la
sordità...e quelli gli hanno risposto di provare questa
pillola che oggi ci ha portato. Figurati quanto Emy era felice quando
è corsa in cucina a prendersi un bicchierone d'acqua per
mandarla giù...e quanto è rimasta delusa quando
non è successo niente. Noi tutti le avevamo raccomandato di
non crederci troppo, ma come si fa in questi casi? Ha solo tredici
anni...e guardando quella sua faccina delusa ne dimostrava ancora meno.
***
19 Maggio
Meno male che è arrivata domenica! Ieri non ti ho potuto
scrivere perché è stata una giornataccia in cui
non ho quasi mai alzato la testa dai libri, poi quando ho finito con
loro papà mi ha chiamata perché -ovviamente- non
riusciva a sistemare una mano. E quindi alla fine l'ho dovuta riparare
io! Sono arrivata talmente tanto stanca al letto che ho fatto giusto in
tempo a togliermi le scarpe che mi sono addormentata con ancora i
vestiti addosso! Saranno state le tre o le quattro del mattino...ma
visto che oggi dovevo stare via tutto il giorno con mamma ho dovuto
finirla per forza ieri.
Sarebbe tutto molto più comodo se non dovessi dividere il
mio tempo fra i libri e gli automail!
Comunque...sai che oggi mentre ero al mercato ho sentito già
parlare due signore della nostra festa dell'anno? Anche se mancano
ancora dieci giorni è bello sentire che sta già
iniziando l'eccitazione! La festa che ricorda la fondazione di Startop
è sempre emozionate e poi vengono in città anche
tutti i nostri parenti che non vivono qui, così posso
rivedere le mie cugine!
Non vedo l'ora...
***
23 Maggio
Ho una grande novità!!!
Papà mi ha promesso che il prossimo cliente sarà
mio!! Mi ha però sgridato sull'abbigliamento: mi ha detto
che se voglio ricevere i clienti mi devo vestire bene e che non posso
accoglierli con la tuta da lavoro. Ma se devo lavorare, come faccio a
non vestirmi così? Mi ha risposto che bisogna essere
eleganti quando entra qualcuno, che bisogna sorridergli sempre e non
parlare mai del prezzo prima di avergli decantato le qualità
dei nostri automail...forse ha paura che scappino subito tutti appena
sentito il prezzo, non so. Per il sorriso e le storie su quanto siamo
bravi ok, ma sul vestito? Mamma mi ha detto che cercava qualcosa di
suo, ma anche se ha tirato fuori i suoi vestiti da giovane non ha
trovato nulla della mia taglia.
Questo sabato allora mi ha promesso di andare insieme a lei a comprare
qualcosa...mi ha detto che dovrò sembrare un po'
più grande della mia età altrimenti tutti
penseranno che non sarò all'altezza e che di conseguenza mi
servono vestiti eleganti e un po' di trucco.
Caro diario, non mi sembra vero tutto questo!!!
***
25 Maggio
Ho comprato tutto!
Appena tornate dal mercato siamo subito andate su in camera sua a
provare ciò che abbiamo preso...mi sono messa il completo
blu chiaro, ho sciolto i capelli lungo le spalle e la mamma mi ha
aiutata a mettermi un velo di trucco...quando mi sono guardata allo
specchio mi sono sembrata così strana! Sembravo un'altra
persona!! Se l'effetto che volevano era quello di sembrare
più grande, ci sono riusciti di sicuro! La mamma mi ha detto
che ero stupenda e che la mia bellezza aiuterà il negozio a
incrementare il numero di clienti!
Devo dirti però che appena ho potuto mi sono rimessa la mia
cara vecchia tuta da lavoro...non che non mi piaccia il completo che
abbiamo comprato, ma non lo so...mi sentivo così strana!
Forse mi devo solo abituare...beh buonanotte diario!!
***
27 Maggio
Oggi è successa una cosa strana: verso
mezzogiorno quando eravamo tutti a mangiare si è sentito
fuori dalla finestra un gran botto, come se fosse crollato qualcosa.
Siamo usciti di casa per capire cos'era successo, ma nella nostra via
oltre ai nostri vicini confusi quanto noi non c'era nulla di strano.
Allora non ci abbiamo fatto particolarmente caso e siamo tornati a
mangiare, ma più tardi Emy mi ha raccontato ciò
che è successo.
E' tornata a casa tutta di corsa e mi ha raccontato che ci sono due
alchimisti di stato in città e che sono stati loro a fare
quel fracasso! Se è tutto vero quello che mi ha raccontato
lei, a quanto pare stavano inseguendo qualcuno e per farlo hanno usato
l'alchimia per aprirsi un varco attraverso le mura della
città...peccato che devono aver sbagliato le loro misure
perché pochi minuti dopo è crollato un'intera
colonna di pietre!
Pare che alla fine non abbiano preso la persona che cercavano e che
siano tornati in città per scusarsi, dicendo al nostro
sindaco che domani sistemeranno tutto. Ma non potevano stare
più attenti prima così non dovevano ripararlo?
Mah! Di alchimisti di stato ne ho visti pochi e quei pochi mi sono
sembrati sempre tutti strani!
Addirittura domani in tanti vogliono vederli "all'opera" mentre
rimedieranno al disastro creato e hanno detto che si riuniranno tutti
attorno alle mura per aspettarli.
Un po' curiosa lo sono pure io...ma ho troppa voglia di poter gestire
il mio primo cliente, quindi non mi muoverò dal negozio fino
a quando non ne avrò avuto uno tutto mio!
***
28 Maggio
Diario, oh diario! Mi sono innamorata! E' stato un colpo
di fulmine a ciel sereno! Non so neanche come esprimerti i miei
sentimenti!
Forse se provo a raccontarti tutto dall'inizio capirai meglio, ma
credimi che sono ancora scossa e non so quanto mi potrò
esprimere correttamente!
Ti ricordi vero che ieri ti ho parlato di due nuovi alchimisti di stato
arrivati in città? Beh come ti dicevo non sono andata a
vedere come hanno sistemato il caos che hanno combinato e me ne sono
rimasta tutta la mattinata in negozio. Scelta sbagliata, visto che
nessuno è entrato.
Quando mia sorella è tornata mi ha riferito che questi due
alchimisti sono stranissimi, uno va in giro in armatura e l'altro
dimostra sì e no la mia età! Ci siamo anche
parecchio divertite a prenderli in giro per i possibili nomi che gli
hanno dato, visto che pare che ognuno di loro ne possegga uno unico!
Dunque: quello grosso in armatura è stato da noi
soprannominato all'unisono "Alchimista di latta", mentre su quello
giovane eravamo di idee diverse...io propendevo per "l'alchimista dei
tappi" visto che Emy mi aveva detto che ad occhio era più
basso di me, mentre invece lei era più dell'idea di
"alchimista semolino" sempre per lo stesso motivo.
Oh diario, a pensare che prima lo prendevo in giro così
tanto...e ora sono qua a pensare a lui ogni minuto!
Beh comunque, come ti dicevo stamattina non li ho visti
perché sono stata qua tutto il giorno, li abbiamo incontrati
invece alla taverna di Frider nel pomeriggio. Io ero lì con
Emy a bere qualcosa e loro sono entrati pressapoco quando noi stavamo
andando via.
E in quel momento l'ho visto!
Sarà anche vero che è basso, ma
è...è...bellissimo! Lo dovresti vedere, ha i
capelli lunghi biondi che tiene raccolti in una treccia e anche gli
occhi sono dello stesso colore! Ma poi l'espressione che ha!! Ha fatto
solo un rapidissimo sorriso al ragazzo che è venuto a
servirli ma sono stra-sicura di non aver mai visto un sorriso
più bello in vita mia! E anche il modo di fare...sembra
così fiero e sicuro di sé! D'altra parte
è un alchimista di stato...chissà come ha fatto a
diventarlo così giovane!
Quando l'ho visto entrare nella locanda e successivamente sedersi credo
proprio di essermi imbambolata per qualche attimo, visto che Emy
è arrivata a portarmi la mano davanti alla faccia
scuotendola prima che mi ritornasse in mente che c'era anche lei e
tutti gli altri!
Ma come si fa a non guardare un ragazzo tanto bello??
Purtroppo siamo dovute andare via poco dopo perché sia io
sia mia sorella dovevamo finire i compiti e poi si mangiava...ma sarei
rimasta lì tutto il tempo ad osservarlo! Magari anche per
sapere se rimarranno ancora altri giorni in città o no!
Spero tanto di rivederlo domani...
Buonanotte!!
***
29 Maggio
Una giornata pazzesca!!
Diario, non potevo avere una fortuna più grande!
Oggi ho scongiurato mia sorella a tornare da Frider per sapere se
l'alchimista di cui ti parlavo ieri sarebbe ripassato da lì
e...incredibile! Era lì sul serio!
Ma le sorprese non sono finite! Mentre lo stavo guardando -anche se a
essere sinceri dovrei dire che lo stavo letteralmente fissando!- ho
notato che ha tirato su per un attimo una manica della sua felpa e ho
chiaramente visto sotto un automail!
Appena mi sono girata per dirlo a Emy ha subito anche lei aguzzato lo
sguardo per notarlo e abbiamo chiaramente visto entrambe che si stava
guardando la parte vicino al polso, come se stesse cercando qualcosa di
anomalo. Emy mi ha subito detto che se mi piaceva tanto dovevo
approfittarne per andare lì e chiedergli se c'era qualcosa
che potevo fare per lui visto che sono una costruttrice di
automail...ma con quale coraggio l'avrei fatto? Non ne avevo!
Ed è così che fra un "vai!" e un "no, non ce la
faccio!" e un altro "ma dai vai!" e un altro ancora "no, non ce la
faccio proprio!" che lei si è alzata ed è andata
da loro!
Il problema è che Emy è abituata qua in
città dove la conosco tutti e si è messa subito a
parlare attraverso il linguaggio dei gesti e loro ovviamente non
capivano nulla! Anzi, la guardavano anche strano, per quanto io possa
aver capito dallo sguardo di quello in armatura.
Allora ho raccolto tutto il coraggio che avevo in corpo, mi sono alzata
e li ho raggiunti!
"Scusate"
ho detto, "mia sorella
ignora il fatto che non tutti conoscono questi gesti"
cercando di mascherare la gomitata che le stavo tirando. E
lei? Si è messa a ridacchiare! Sapeva benissimo che mi sarei
alzata per raggiungerla e l'ha fatto apposta per farmi parlare con loro!
Il ragazzo biondo ha fatto un sorriso un po' strano, quasi se fosse
imbarazzato...e a me è sembrato ancora più bello
con quel mezzo sorriso sul viso! Credo anche di essere diventata
improvvisamente rossa come un peperone, tanto che ci sono stati interi
secondi di silenzio prima che Emy mi prendesse di forza una mano
porgendola verso l'alchimista. "P-piacere!"
ho cercato di dire, ma sono sicura di aver balbettato! Che figura! "I-io sono Nicky e lei
è mia sorella Emy" gli ho detto mentre gli
stringevo la mano. In quel momento ho visto il suo mezzo sorriso
imbarazzato imbarazzarsi ancora di più...d'altra parte lui
non ci aveva detto niente e noi eravamo apparse lì dal nulla
nel giro di un minuto! "H-ho
notato..." mi sono fermata un attimo cercando di ritrovare
un briciolo di calma per evitare di continuare a balbettare "...ho notato che ti guardavi il
polso e ho visto che è un automail...sai mio padre ha un
negozio qui in città, se ti serve un controllo siamo a
vostra disposizione!". Emy ha pensato bene di aggiungerci
-sempre a gesti- un bel "ma la migliore è mia sorella,
dovreste vedere quanto è abile!" ma l'ho sgridata nuovamente
ricordandogli che loro non potevano capire che cosa stava facendo.
A quel punto è saltata fuori un'altra sorpresa! L'altro
alchimista, quello che noi avevamo chiamato l'alchimista di latta, ha
risposto a Emy con lo stesso linguaggio, dicendogli che lui era in
grado di capirla. "Ehi
Al che stai facendo?" gli ha chiesto il ragazzo.
Benissimo, sapevo come si chiamava l'alchimista di latta! Al si
è portato una mano dietro la testa dell'armatura, quasi come
se fosse imbarazzato, e gli ha risposto -stavolta a parole- "Ah forse non te l'ho detto ma
qualche giorno fa mentre tu dormivi mi è capitato sotto mano
un manuale che spiegava il linguaggio dei sordi e..beh...l'ho imparato
un po'!". Il bellissimo ragazzo biondo lo ha guardato
male, come se non gli credesse e poi ha aggiunto "Ti sei messo a imparare il
linguaggio dei sordi?" socchiudendo gli occhi. "Beh sì...tu dormi
tanto fratellone e io non so cosa fare nel frattempo!".
Questa frase ci sembrò strana e Emy gli chiese subito se
soffriva di insonnia ma vedendo che fra noi quattro l'unico che non
capiva cosa si stessero dicendo era lui il ragazzo si
indispettì parecchio! "Ehi
ma la volete finire? Io non capisco niente di quello che
state....dicendo!" esclamò cercando le parole
giuste.
E non ci crederai caro diario, ma in quel momento ci siamo messi tutti
a ridere! Anche lui deve averlo capito che ridevamo della situazione e
non di lui, tanto che abbandonò subito quella specie di
broncio che gli era apparso sul viso. "Comunque io mi chiamo Edward"
mi ha detto mentre mi allungava la mano!
E gliel'ho stretta! Non sai che emozione!
"P-piacere Edward"
senza volerlo mi ero rimessa a balbettare..."p-posso fare qualcosa per la tua
mano allora?" In quel momento entrambi gli alchimisti
risposero, solo che Edward rispose con un "no!" mentre Al con un
"sì!". "Sto
benissimo te l'ho già detto!" ha provato a dire
Edward ma Al sembrava non credergli. "Avanti fratellone è
meglio esserne sicuri no? E' da ieri che dici che ti da fastidio...se
suo padre costruisce automail potremmo fartela vedere e poi
ripartire più tranquilli no?". Usciva una
strana voce metallica da Al, mi devo ricordare di chiedergli come mai
ci tiene tanto a sembrare un'armatura. "Uff...e va bene" ha
risposto Edward, ma la mia felicità iniziò e
finì nel giro di pochi secondi visto che a quell'ora ormai
papà aveva già chiuso tutto! "Ehm veramente...a quest'ora
credo che possiamo già ritenerci chiusi. P-però
se domattina vorrete venire sarete i primi a essere serviti!"
Nonostante il balbettio ho cercato di risultare convincente, ma Edward
non si era dimostrato per niente contento all'idea. "Aspettare fino a domani mattina?
Ma non scherziamo! Lo sai cosa stiamo cercando Al e sai anche chi ci
è sfuggito ieri! Non possiamo rimanere qua ancora!"
Caspita, che caratterino che ha questo Edward! Ma l'altro sembrava
molto più tranquillo e cercò di farlo ragionare: "Sì ma se poi
scopriamo che hai veramente qualcosa che non va? Nel deserto non ci
sono negozi di automail non puoi mica farti riparare nel posto dove
stiamo andando ora! Dai fratellone cosa ti costa aspettare mezza
giornata in più? Fallo per me, mi sentirò
più tranquillo se ti saprò al pieno della forma!"
Quella continua parola, "fratellone", mi fece capire che non erano
semplicemente compagni di viaggio. "Uff...e
va bene...a che ora aprite voi?"
Nonostante me lo avesse chiesto con aria estremamente scocciata, ti
giuro diario che in quel momento mi sono sentita felicissima!
Domani infatti verrà da me in negozio e sarà il
mio primo cliente!!!
***
30 Maggio
Caro diario, oggi sono successe talmente tante cose che non so neanche
io come spiegarmele.
Inizio dalle cose belle: stamattina ero eccitatissima perché
stavo aspettando Edward, quindi mi sono svegliata ancora prima del
solito e mi sono preparata. Volevo veramente apparire bella e credo di
essermi guardata allo specchio almeno una ventina di volte prima di
dirmi "Ok dai, non fai troppo schifo!"
La cosa bella invece è che è andata esattamente
all'opposto, quando sono scesa e ho aperto il negozio -loro erano
già lì fuori che aspettavano!- li ho invitati a
entrare e Edward non mi ha riconosciuta!
Caspita, allora era proprio vero quando mia madre mi diceva che
sembravo un'altra persona!
Li ho fatti entrare e prima di poterli far accomodare Edward si
è presentato, proprio come se fossi una sconosciuta! Quando
ho osato rispondergli "Sì
so come ti chiami...ce lo siamo detti ieri ricordi?" lui
ha letteralmente strabuzzato gli occhi e mi ha fissata a lungo! L'altro
alchimista lo ha rimproverato "Ma
fratellone è Nicky, come fai a non ricordartene
più?" ma lui era troppo indaffarato a guardarmi
i capelli, gli occhi e qualsiasi altro particolare del mio volto! Mi
sono sentita avvampare in quel momento, avere i suoi occhi fissi su di
me mi ha messo una vergogna addosso incredibile...mi sono anche portata
le mani alle guance per sentirne la temperatura e mi sono accorta che
ero caldissima! Che figura che devo aver fatto!
"Ahaha è
vero!!" ha cercato di dire lui, "è che così
conciata non ti avevo riconosciuta!" era in evidente
imbarazzo anche lui per essersi sbagliato, ma non è stato
carino a dirmi "così conciata"!! Suo fratello Al infatti
l'ha sgridato subito "Ma
che modi sono fratellone?? Ci scusi Nicky, mio fratello ogni tanto
è un po'...manca di un po' di tatto ecco!" e
gli ha tirato una forte pacca sulla spalla, che lui non deve aver
gradito visto che gli ha lanciato subito un'occhiataccia da brontolone.
Non sapevo come uscire da quella situazione!
"Beh comunque..."
ha ripreso lui, "mi puoi
controllare la mano così ce ne possiamo andare?"
Per un attimo avevo dimenticato il motivo per il quale erano
lì! "Sì
sì certo, accomodati pure!" gli ho detto
indicandogli la poltrona nell'ingresso. "Siediti e appoggia la mano
sull'appoggia braccio così posso controllare!"
Diario, non so se sono riuscita a sembrare calma, ma in
realtà dentro di me tremavo come una foglia! E se avessi
sbagliato qualcosa? Se gli avessi fatto un'operazione fatta male? Che
ricordo gli avrei lasciato di me? Dovevo assolutamente fare una bella
figura!
Dopo che si era accomodato ho preso una sedia e mi sono seduta anche io
accanto a lui e ho incominciato ad esaminargli la mano. Mentre
abbassavo lo sguardo ho visto che con la coda degli occhi mi ha
lanciato un'altra occhiata come quella di prima, sembrava quasi come se
ancora non ci credeva che ero io!
Sarà stata quella o sarà stato il fatto che ora
ero molto vicina a lui...ma ho ricominciato a balbettare!! Che nervoso,
mi odiavo in quel momento! "C-così
a una p-prima occhiata non sembra niente di grave..." poi
mi sono fermata e ho deglutito, non potevo continuare così! "Cioè... dicevo...devo
prendere i miei attrezzi per guardare meglio..." e
dicendolo ho alzato la testa per guardarlo mentre gli parlavo. Solo
quando l'ho fatto mi sono accorta che le nostre facce erano a non meno
di due spanne di distanza.
Quanto era bello visto così da vicino!!!
Sembrava quasi che quei bellissimi capelli biondi gli ornassero il viso
alla perfezione, talmente era...era...l'ho già scritto
bellissimo?? Beh lo era, non ci sono altre parole!!
Figurati diario che sono rimasta letteralmente imbambolata a guardarlo,
tanto che dopo qualche attimo lui ha tirato indietro leggermente la
testa e mi ha detto "Beh?"
ricordandomi solo in quel momento che mi ero fermata fissa a guardarlo!
"V-vado subito..."
ho cercato di dirgli mentre mi rialzavo, ma credo di essere tornata
nuovamente rossissima come prima e mentre mi allontanavo ho sentito che
ha fatto una piccola risata. Rideva di me? Se possibile, mentre mi
allontanavo, sono diventata ancora più rossa di prima!
Ed è stato così che mentre scendevo di corsa
-molto di corsa- le scale per raggiungere il piano di sotto dove
c'è la mia officina che sono scivolata. Avrò
fatto un milione di volte quelle scale su e giù da quando
sono piccola, ma a quelle scarpe con i tacchi alti proprio non sono
abituata...e distratta com'ero dalla situazione, ho messo male un piede
e in un attimo mi sono ritrovata piegata per terra alla base della
scala.
I due fratelli sono subito corsi a vedere cos'era stato quel tonfo e
quando mi hanno vista distesa per terra hanno reagito in maniera
diversa; Al è subito sceso a darmi una mano e Edward si
è messo a ridere come un pazzo.
Ti descriverei questa scena con maggior senso dell'humour, caro diario,
se solo non fosse stato così sconvolgente la scoperta che
abbiamo fatto dopo.
Ti dicevo: Al mi ha raggiunta e mi ha dato una mano a tirarmi su,
mentre Edward ancora rideva. "FRATELLONE!
SMETTILA!" gli ha urlato lui. "Scendi e vieni a darmi una mano!
Magari si è fatta male!" Mi sono fatta male
sì, ho pensato! E così mentre lui mi dava una
mano ad alzarmi, l'altro fratello scendeva lentamente le scale e ci
raggiungeva.
"Oi oi..."
mi è sfuggito un lamento mentre mi massaggiavo il mio povero
fondo schiena. Edward si è messo a ridere di nuovo,
iniziando la frase "Spero
che tu possa ancora lavorare, altrimenti abbiamo perso tutto questo
tempo per nient..." ma si è interrotto
così, da un momento all'altro.
Lo ha fatto mentre guardava verso di me e per un attimo ho pensato che
avesse visto un qualche bernoccolo che stava già crescendo
da qualche parte sulla mia testa.
E invece guardava esattamente sopra di me, più precisamente
guardava un ferro di cavallo che è appeso lì in
officina da non so più quanto tempo.
Appena l'ha visto è diventato subito serio e ha chiesto al
fratello "Ehi Al, l'hai
visto quello?". Lui mi ha aiutata a sedermi, poi si
è messo a guardare nella stessa direzione di Edward. "Quello? Quel ferro di cavallo?".
Io continuavo a non capire cosa aveva di così importante da
catturare così tanto la loro attenzione.
"Sì...hai
visto il nome inciso nel ferro? A. Kiroshi. Non ti dice niente?"
ma il fratello si limitò semplicemente a fare di no con la
testa. "Sì
hai ragione, forse ho letto solo io la sua storia. Però
quella pietra lì...posso prenderlo?" mi chiede
voltandosi e guardandomi per la prima volta dopo essere caduta. Non ero
contenta dal come si stava comportando, visto che ero appena
precipitata dalla scala e non mi aveva neanche aiutata o chiesto come
stavo. Ma gli ho detto sì, cosa potevo fare?
Quando ha tolto dal chiodo il ferro di cavallo -che è
lì da una vita, non so neanche chi ce l'aveva messo- e l'ha
preso in mano, per un attimo la piccola pietra rossa al centro del
ferro si è illuminata.
Si è subito girato verso il fratello, con l'espressione
completamente cambiata. Si è girato dopo anche verso di me,
aveva la faccia sconvolta. "Che
c'è?" gli ho chiesto mentre cercavo di
ritirarmi in piedi. "Questa
è...questa è..." Edward sembrava
turbato. Si mise la pietra in una manica, prese in mano il primo
oggetto che trovò sotto tiro -un martello- e
batté forte le mani toccando poi l'oggetto appena preso.
Esplose immediatamente una violentissima luce azzurrognola, io diario
ho dovuto chiudere gli occhi perché mi stava accecando!
Quando sono riuscita a riaprirli la luce era sparita e davanti ai due
fratelli alchimisti c'era un martello uguale e identico a quello che
avevano appena preso, ma almeno dieci volte più grosso!
Non so chi fra noi tre aveva lo sguardo più stupito. "Ma cosa...cosa...avete fatto?"
sono riuscita a chiedere. Edward si è tolto dalla manica la
pietra rossa e l'ha guardata nuovamente, poi si è avvicinato
di corsa a me e mi ha afferrato le braccia con entrambe le mani. "Ti prego, devi assolutamente
dirmi dove hai preso quel ferro di cavallo! E' importante!".
Sembrava sconvolto.
Io gli ho risposto che non lo sapevo perché era
lì da quando ero piccola e lui mi ha subito chiesto se
qualcun altro lo avrebbe saputo al posto mio. "Mio padre...credo"
gli ho risposto.
Lui mi ha lentamente lasciato le braccia, poi si è girato
verso suo fratello. "Hai
capito vero come ho potuto ingrandire così tanto quel
martello senza rispettare la legge dello scambio equivalente?"
Al non ha fatto passare più di un secondo prima di
rispondere "Sì,
quella è una pietra filosofale incompleta".
Caro diario, forse ho fatto la figura della stupida, ma non ho potuto
non chiedere "una
pietra...che??" ma nessuno dei due mi ha riposto. "E' in casa tua padre? Gli devo
parlare al più presto". Ho ripensato
velocemente ai suoi impegni della giornata e ho potuto confermagli che
sarebbe tornato nella tarda mattinata.
Lui ha fatto una piccola pausa, come se stesse ricapitolando nella sua
mente cosa fare. "C'è
un telefono che posso usare qui?" mi ha chiesto. "Certo, è proprio
all'ingresso del negozio, sulla sinistra." Appena gli ho
risposto si è subito girato e ha iniziato di corsa a salire
le scale, ma io volevo sapere cosa stava succedendo! "Ehi aspetta! Spiegami almeno
cos'è successo!" ma non si è
fermato, nel giro di pochissimi secondi lo stavo già
sentendo parlare al telefono.
"Te lo posso spiegare
io, se ti va..." mi risponde Al con una voce
più timida del solito. Io annuisco, e lui inizia a parlare. "Innanzitutto io mi chiamo
Alphonse Elric, ma puoi chiamarmi Al. Lui è mio fratello
nonché alchimista di stato, l'hanno chiamato l'alchimista
d'acciaio". L'ho subito interrotto perché c'era
qualcosa che non mi tornava. "Perché
dici "lui"? Tu non lo sei?" Al scuote la testa e poi
continua. "No, solo lui
ha fatto e superato l'esame di stato. Vedi...noi cerchiamo da tanto
tempo una pietra, una pietra chiamata pietra filosofale."
Poi si è fermato per un momento, guardando ancora il grosso
martello che Edward aveva lasciato lì. "Tu quanto sai di alchimia?"
a costo di fare nuovamente una brutta figura, gli ho risposto la
verità. "Assolutamente
nulla. E' la prima volta che vedo un alchimista praticarla..."
Al fece un'altra pausa, poi riprese. "Vedi la legge fondamentale
dell'alchimia è il principio dello scambio equivalente; se
si desidera ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcos altro del
medesimo valore. La pietra filosofale, quella pietra di cui ti ho
parlato prima, permette di ottenere quello che si vuole senza dare
nulla in cambio." In quel momento mi ricordo che mi sentii
preoccupata. Diario, ho avuto paura che quei due fossero due pazzi che
volevano conquistare il mondo! Ma Al sembrò quasi avermi
letta nel pensiero perché aggiunse subito: "Noi in passato abbiamo fatto
uno...sbaglio, molto grave...e ora ci serve quella pietra per cercare
di porvi rimedio. Non c'è altro modo per noi se non questo..."
Sentendogli raccontare quella storia Al mi sembrò ancora
più piccolo. "Quella
che c'era nel tuo ferro di cavallo è una pietra filosofale
incompleta, ma testimonia che chi l'ha messa in quel ferro ha
conoscenze dell'alchimia molto elevate. Neanche io so a chi
è andato a telefonare mio fratello, ma è
probabile che conosca l'uomo il cui nome è riportato sul
ferro." Non che la storia si stesse chiarendo
più di tanto, ma quando gli ho detto che Kiroshi era il mio
cognome e che quel A. stava per Almet, ovvero il nome del mio bisnonno,
Al ha tirato indietro la testa per un attimo, come se fosse spaventato.
"Allora il tuo bisnonno
era un alchimista?" mi ha chiesto. "No certo che no! Lui era un
fabbricante di chiavi, non sapeva nulla dell'alchimia!".
Questa risposta confuse ulteriormente Al. "Eppure se l'ha messa lui quella
pietra in quel ferro..." mi è sembrato che
stava più che altro parlando a se stesso più che
a me.
Poi abbiamo sentito Edward che ci chiama da sopra. Siamo saliti - Al mi
ha aiutato ad alzarmi, davvero carino!- e lo abbiamo raggiunto. Ci ha
accolto con uno sguardo serio, poi ha detto: "Ho chiamato Mustang ma non
c'era, così ho parlato con Hawkeye. Mi ha confermato quello
che già sapevo, quindi ora più che mai mi serve
poter parlare con tuo padre. Mi hai detto che tornava questa mattina
sul tardi giusto? Allora ci rivediamo nel primo pomeriggio, ora io e Al
dobbiamo andare." Continuavo a non capirci molto. "Ma...Edward...la tua mano?"
Lui mi ha sorriso dolcemente -che bellissimo sorriso!!- e mi ha
risposto "chiamami pure
Ed, mi chiamano tutti così. La mia mano ora può
aspettare, è più importante parlare con tuo padre."
E così se ne stavano per andare, visto che anche Al si stava
avviando ad uscire. "Beh
allora ci vediamo dopo Nicky" ha cercato di dire con un
po' di entusiasmo. "O-ok..."
sono riuscita a rispondergli mentre usciva insieme a Ed.
E così sono spariti.
Cos'avrei dovuto fare? Ho fatto la figura della scema ma non mi hanno
lasciato il tempo di dire nulla...l'unica cosa che ho potuto fare
è dire tutto a mio padre quando verso mezzogiorno
è tornato a casa.
Prima di tutto a sentire che stamattina non sono andata a scuola per
rimanere in negozio la mamma si è arrabbiata tantissimo, poi
papà quando ho finito di dire tutto è diventato
serio di colpo e mi ha chiesto "Hai
detto che erano due alchimisti di stato giusto?" "No, solo Ed lo è."
gli ho risposto io, ma non mi sembrava rasserenato da questa cosa.
In quel momento mi ricordo bene che mi sono chiesta di che cavolo
dovevano parlare Ed e mio padre di così importante da
lasciarmi all'oscuro.
Poi è arrivata l'una e Ed e Al si sono ri-presentati in
negozio. Io e mio padre eravamo al bancone che li aspettavamo e dopo le
presentazioni Ed mi ha chiesto "Nicky,
credo che dovrò dire delle cose poche belle sul tuo
bisnonno, forse è meglio che tu non stia qui" e
quando ha finito di dirlo, ho guardato subito mio padre e ho visto che
il suo viso non ha fatto una sola smorfia.
Sapeva esattamente cosa avrebbe detto da lì a poco! Ma
cos'era che pareva che tutti sapessero tranne me? "Io rimango qui" ho
detto con un filo di voce. Ed ha sospirato, come se sperasse che la mia
risposta fosse diversa, poi ha iniziato a parlare con mio padre. "Che lavoro faceva il padre di
suo nonno?" "Oh
andiamo, mi risparmi le domande preliminari. Lei è un
alchimista di stato no? Non credo di potermi rifiutare di rispondere,
quindi mi faccia le domande che vuole e così la facciamo
finita in fretta." Io ero allibita! Non avevo mai visto
mio padre tanto serio!
Ed ha fatto un sorriso divertito, dopodiché ha continuato. "Ok, arrivo subito al dunque.
Almet Kiroshi era un noto ladro di gioielli tanto tempo fa, uno dei
più bravi e scaltri di tutta la regione. Si dice che fra le
sue mani passarono più di mille collane, anelli e bracciali.
Una leggenda voleva addirittura che, in modo misterioso, fosse entrato
in contatto con una pietra dal valore così grande e dalla
bellezza così sublime che decise di tenerla per
sè per non separarsene mai. Nei libri si trovano parecchie
fantasie su cosa fosse quella pietra...e credo di aver capito
cos'è."
Queste parole le pronunciò con un misto di tristezza e di
paura.
Cosa c'era che lo impensieriva tanto?
Poi riprese. "Lei era al
corrente di queste sue attività criminali vero?".
Ricordo chiaramente che papà mi ha guardato, come se mi
chiedesse per un'ultima volta se volevo andarmene o no. Ma io ho scosso
la testa, volevo sapere la verità. "Sì, certo. Il padre
di mio padre non era certo una brava persona, ma alla fine della sua
vita si è severamente pentito di ciò che aveva
commesso."
In quel momento Al prese la parola per dire qualcosa ma Ed lo
zittì subito. "Mi
creda, non sono qui per giudicare nessuno! Noi per primi dovremmo
evitare di farlo..." abbassò lievemente lo
sguardo. "ma se quella
pietra di cui parlano le leggende esiste veramente ed è
esattamente quella che penso che sia...noi dobbiamo averla!!"
disse alzando velocemente la testa.
Oh diario, se solo sapessi cos'è questa pietra!
Sarà la pietra filosofale di cui parlava Al prima?
Ed e mio padre si fissarono a lungo, quasi come se si stessero parlando
senza aprire bocca. Poi mio padre ha risposto "E' una pietra dal valore
così elevato?" ma Ed scosse la testa subito. "Non è una questione
di valore monetario, se è quella che penso io al contrario
nessun orafo capirà mai il suo valore. Assume un grande
potere solo nelle mani di un alchimista...e a noi serve per fare una
cosa che non possiamo fare in nessun altro modo. Ce la potete mostrare?"
Mio padre per l'ennesima volta non rispose immediatamente ma fece
passare qualche secondo. "Se
dico di no voi denuncerete me e la mia famiglia per i furti di Kiroshi
vero?" In quel momento credo di aver fatto un salto. Cosa
stava dicendo mio padre? Il mio bisnonno le aveva combinate talmente
grosse da far ricadere la colpa su di noi?
"Se mi darete quella
pietra le prometto che non dirò nulla a nessuno e voi
potrete continuare con la vostra vita. Vi risarcirò inoltre
di qualsiasi cifra voi vogliate in cambio, come alchimista di stato
posseggo una buona quantità di denaro per pagarvi."
Mio padre sbuffò. "Non
voglio niente in cambio. Vi prenderete quella pietra e lascerete in
pace me e la mia famiglia ok?" Ed annuì. "Ora la posso vedere?"
"No perché
non è qua in questa casa". A cosa si riferiva
mio padre? "E' rimasta
nella vecchia casa di mio padre, che dista circa un giorno emmezzo da
qui. Vi accompagnerò a prenderla, ma domani c'è
la festa della fondazione della nostra città e non la voglio
perdere. E' un giorno in cui ci raduniamo con tutti i nostri parenti
che non vedremmo altrimenti per tutto il resto dell'anno, partiremo
dopodomani mattina." il suo tono era stranamente severo. "Se non possiamo fare
altrimenti...andrà bene così."
rispose Ed.
Ed è così che se ne andarono uscendo lentamente
dal negozio. Al mi salutò con un gesto della mano mentre suo
fratello invece non mi degnò neanche di uno sguardo.
Appena usciti iniziai a fare a mio padre le prime delle mille domande
che avevo in testa ma lui mi fermò subito. "No Nicky, non è il
caso che tu sappia tutte quelle cose che fino ad adesso hai ignorato.
Il passato del tuo bisnonno è oscuro e pieno di brutti
avvenimenti, daremo quello che vogliono a quei due ragazzi e poi
dobbiamo solo pregare che ci lascino in pace." era molto
convinto mentre lo diceva e io dovetti tenermi le mie domande.
E ora sono qua a scriverti caro diario. Sto per andare a dormire, dopo
questa giornata così assurda e intensa. Sono riuscita a
convincere mio padre a portarmi con lui quando andranno alla casa del
bisnonno perché non posso fare finta completamente di
niente. Lui in un primo momento ha rifiutato ma poi ci ha ripensato ed
ha accettato.
Per quanto riguarda Ed e Al...non so, non mi entusiasma più
così tanto Edward. E' stato così freddo e
scontroso con me oggi...tutto il contrario di suo fratello.
Chissà come mai poi va sempre in giro con quell'armatura
addosso...
Boh, vedremo domani che è il giorno della grande festa.
Io ora vado a dormire, diario. Buonanotte.
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