Losers
Lo sguardo di Levi
è da sempre di pietra. Nel corso del tempo, il mondo gli ha
insegnato a farne uso — digrazia dopo disgrazia,
notte dopo notte di sopravvivenza. Ogni giorno lo indossa, come uno
stemma, perché tutti loro riescano a rimanere vivi un po'
più a lungo.
Non c'è nulla al
mondo in grado di spezzarlo con tanta facilità. Nulla, se
non la vista di una strage.
Gli alberi si piegano alla
sua velocità, aprendogli la via a uno spettacolo devastante.
Il suo sguardo indugia su ciascuno di loro; tutto intorno, il prezioso
odore della vita, versata al suolo senza nessuna cura.
In quel momento, Levi non
sente nient'altro che impotenza. Anche il soldato
più forte dell'umanità deve chinare il capo
davanti alla morte.
Quella è la vera maledizione, l'unica piega
sulla sua anima inflessibile. Si tratta dell'unica condizione che non
è in grado di vincere; per evitarla, sarebbe davvero pronto
a qualsiasi cosa.
Qualsiasi cosa per salvare
anche solo un'anima, per vederla arrivare al rosso sangue di un altro
tramonto.
Di tutte le
verità che li toccano, questa è l'unica che trova
davvero terribile — come siano condannati a
cadere in massa, a spezzarsi, ad ogni minimo scherzo del destino. Un
frammento di errore, e decine di loro non vedono
più la luce. Sono tutti così piccoli.
Gli occhi di Levi corrono ai
volti della sua squadra, teneri e disperati. Soltanto sui loro
lineamenti sconvolti, rigidi e spruzzati di sangue, riescono
ad ammorbidirsi.
Questo, la morte
invano, è l'unico rimpianto che si permette di
avere.
Non vuole lasciarlo andare.
Non lo farà.
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