L'oscurità
avvolge la povera stanza.
Alain,
immobile, contempla senza vedere il letto al centro di essa. Non può
credere alla realtà, che pure si staglia impietosa dinanzi ai
suoi occhi.
Avvolta
nel suo abito da sposa, giace in un letto di fiori la piccola Diane.
La
sua gioia giace morta sul letto pieno di fiori, il collo spezzato da
una corda impietosa e da una crudeltà ancora più
implacabile.
E
sono state le sue mani delicate a preparare una fine tanto orribile.
-Diane...- soffia
Alain, gli occhi vitrei fissi su quel corpo ancora meraviglioso,
malgrado i segni dell'incipiente decomposizione. Il suo cuore palpita
dal desiderio di sentire la voce argentina della sua dolce sorella,
ma la sua mente gli ricorda la realtà.
Diane
non c'è più.
Il
crudele cinismo di un mondo ingiusto l'ha uccisa.
E
il suo amore di fratello può chiamare infinite volte il suo
nome, ma non tornerà più.
Stringe
i giganteschi pugni. Pochi giorni prima, la sua meravigliosa sorella
gli ha comunicato che presto si sarebbe sposata.
Le
lacrime gocciano ancora sul volto di Alain, pietrificato in
un'espressione di dolorosa costernazione. Ricorda molto bene la
felicità che ha illuminato il dolce viso di sua sorella.
Lei
era felice, glielo si leggeva negli occhi limpidi come acqua sorgiva.
Ha
amato quell'uomo, che pure l'ha abbandonata e disprezzata, dopo avere
carpito la sua purezza.
Ed
è stata solo la povertà la causa di tutto.
Diane
ha avuto la colpa di essere povera e sprovvista di una dote.
-Diane...- la
chiama ancora. Il cuore non può accettare quello che vede e,
con la forza di un amore fraterno disperato, ricaccia la
consapevolezza in un abisso oscuro, indistinguibile alla sua mente.
I
suoi occhi vedono, ma il suo cuore non accetta.
Diane
non è lì.
Non
giace su quello squallido letto, su delle lenzuola grossolane.
Non
è un corpo morto, vestito di sogni infranti e spezzato da un
cinismo che di nobile ha poco o nulla.
Alain
non si muove, prigioniero di una impotenza rabbiosa che lo lega al
pavimento.
Come
ha potuto non accorgersi della tragedia imminente?
Perché
è stato così cieco?
I
suoi occhi vitrei di fratello fissano quel corpo privo di vita.
Quell'ammasso
di carne prossima alla putrefazione è stata un tempo sua
sorella Diane.
O
meglio è sua sorella Diane.
E
lui non può abbandonare la sua dolce sorella.
E
la sua mente sprofonda nell'abisso nero della pazzia.
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