Come sagome (di carta)

di BUBBLEGUM_07
(/viewuser.php?uid=769681)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

C'era una volta un piccolo pezzo di carta.

 

Era uno di quelli brutti, sporchi che ogni tanto ti ritrovi in giro per casa, sempre quando sei impegnato a fare qualcos'altro. Uno di quelli che quando li vedi pensi: “Ora lo butto via”, finisci ciò che stavi facendo, ritorni al posto di prima e non lo vedi più.

Oppure uno di quelli che viene usato come proiettile durante le battaglie con gli elastici in classe e viene rilanciato tantissime volte fino a quando non arriva nello zaino di qualcuno e viene dimenticato, lì sul fondo.

Oppure come uno di quelli che trovi in mezzo ai libri della biblioteca, i quali, appena aperto il libro scivolano per terra senza neanche darti il tempo per poterli identificare.

O come quegli scarti di ritagli che volano dappertutto appena c'è un po' di vento. Infondono allegria ai bambini e riescono a ricavare il primo sorriso da una bocca sdentata.

Oppure uno di quelli che diventano coriandoli colorati a Carnevale che ti si infilano nei vestiti che fai fatica toglierti di dosso.

Oppure uno di quelli con scritti sopra dichiarazioni d'amore, sempre in giro da una mano all'altra tra risatine e occhi lucidi.

Oppure uno con sopra i disegni di uno studente annoiato che, anche se non lo sa ancora, sta sviluppando il suo talento d'artista.

Oppure uno di quelli quelli bianchi senza pieghe o imperfezioni che vengono comunque buttati da parte e non considerati da nessuno. Messi nel cestino della carta da riciclare.

 

 

Sì, i pezzetti di carta sono un po' come le persone.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2876159