Hey, there Rose Tyler

di Fangirl3000
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Il dolce rumore del Tardis.
Rose uscì fuori dal Tardis per prima. Erano a Parigi. Non proprio emozionante come essere inseguiti da alieni di un altro pianeta, ma abbastanza elettrizzante.
Il Dottore, l’undicesima rigenerazione, uscì dopo di lei. Iniziò a spiegare com’era stata costruita la Torre, e quanti uomini ci volevano. Disse che  in realtà era una grande sonda che percepiva la presenza ravvicinata di astronavi aliene che sicuramente avrebbero attaccato la Terra, e che era direttamente collegata al suo cacciavite sonico.

Rose non l’ascoltava tanto. Guardava il suo Dottore, e non riusciva a trovare differenze in quello sguardo, in quel sorrise triste da quello che apparteneva al decimo. L’unica cosa era l’aspetto. Ma dentro era sempre il Dottore.
Le dispiaceva che non era riuscita a rimanere con lui Per Sempre, come avevano stabilito quel giorno su quel magnifico pianeta.

Anche il Dottore ormai parlava meccanicamente. Rose. Era ancora stranito: Rose Tyler, morta nell’altra dimensione, perduta per lui, adesso era qui, con lui.
E non voleva lasciarla. Però...

Entrambi capivano la lingua che parlavano i francesi, come fosse la loro lingua. Un dono del Tardis. Rose pensava di averlo perso, quel dono, ma adesso era tornato, e capiva perfettamente il francese delle persone un po’ sulle loro.

-Sai, i francesi volevano abbatterla, la Torre. All’epoca pensavano fosse stregoneria, perché mi avevano visto sonicizzarla. Erano perplessi, impauriti. Come sai la paura rende feroci.
Alla fine però tutto si risolse, e lasciarono correre. Anche perché non ricevettero visite di alieni in avvicinamento.-
-Ma se abbiamo ricevuto milioni di invasioni?- Replicò Rose.
-Beh...-

Passarono giorni simili a quelli, correndo e scappando, guardando e mettendosi nei guai. Ma alla fine riuscivano a tornare nel Tardis.

Adesso Rose era nella sua stanza. Aveva corso molto, ed era stanchissima.
Le pareti erano dello stesso blu intenso delle pareti esterne della cabina. Non era solo un blu. Era Blu Tardis.

In Dottore bussò alla sua porta. Lei si sistemò ed uscì, anticipandolo.
-Ti ho svegliata?- Chiese in un sussurro. Rose scosse la testa.
-Sai, mi chiedevo una cosa... Dopo di me tu... Hai viaggiato con qualcun altro?-
Il viso del Dottore si fece serio. –Si. Saprai di Donna. Prima di lei con me per un po’ c’è stata Martha.-
-E che fine hanno fatto?- Chiese Rose.
-Beh... Martha ha scelto di non venire più con me. - Fece una pausa seria. –Donna ha dovuto dimenticarmi contro la sua volontà.-

I due si sedettero a parlare di come avevano vissuto entrambi quel periodo di tempo, molto più lungo per il Dottore, in cui non erano stati insieme.
Alla fine il Dottore si perse a parlare, e quando si girò a guardare Rose stava dormendo. Sorrise lievemente. Sapeva che non poteva rimanere con lui ancora a lungo.

Le mise un braccio dietro la schiena e uno dietro le ginocchia e la sollevò, portandola silenziosamente nella sua stanza.
La appoggiò nel suo letto e sospirò mentre la guardava. Sarebbe voluto rimanere con lei per sempre. Come sarebbe voluto rimanere per sempre con tutte le persone che l’avevano accompagnato.

Ma erano tutti umani. Gli umani così fragili e giovani, che non hanno possibilità di rigenerarsi o sopportare tutto ciò che i Signori del Tempo sapevano.

Ah, quante guerre aveva visto. Per il Dottore i Signori del Tempo vivevano troppo. Vivevano. Adesso erano tutti morti.

Uscì fuori dalla porta, socchiudendola lentamente per non disturbare il dolce sonno di Rose.
Andò nella sala dei comandi a leggere, ma la stanchezza lo colse di sorpresa e si addormentò lì.

Venne svegliato da un urlo. Alzò la testa, guardandosi intorno. Per un momento sperava avesse solo immaginato quel grido. Poi ne seguì un altro, più forte del primo.
Rose gridava! Si fiondò, inciampando diverse volte, nella stanza di Rose.

-Rose!- Urlò il Dottore, guardando allibito quello che stava succedendo. Un vortice la stava portando via.
Lui rimase bloccato. Gli sembrava quel giorno, quel giorno in cui si era chiuso il portale. E lei era dalla parte sbagliata.

Poi il vortice si chiuse, lasciandola stranamente dalla sua parte.
Lui andò da Rose, alzandola da terra. La scannerizzò. Nessun segno vitale.



Il Dottore si svegliò di soprassalto da quello che era stato soltanto un incubo.


Eh, già... Ragazzi! Ecco il terzo capitolo! Presto seguirà un quarto. Continuate a seguire la storia, perché, per gli amanti di Rose e il Dottore, il finale sarà un po' sconvolgente...

Comunque! Grazie per aver letto questa storia, e mi piacerebbe se voi faceste una piccola recensione, e ripeto: accetto sia quelle positive che quelle negative!

Ci vediamo nel prossimo capitolo e...
ALLONS-Y!


 




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