E scese il silenzio

di Teriel Donovan
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“E scese il silenzio”

Ti ritrovi a sperare che accade alla tua vita. Rimani in silenzio, non osando nemmeno respirare, nella snervante illusione che possa accadere perfino a te. Inutile, misero, insignificante sotto ogni profilo. Speri. Ma ecco che arriva il suono... non musica... stridore di umani che urlano e che ridono alle tue spalle e in fronte a te. Piccoli esseri striscianti che ti guardano come se fossi non un essere vivente, bensì un misero oggetto senz’anima. Il tuo solo scopo è obbedire. Non osare ribellarti. Ti guarderebbero offesi. Tu non esisti. Sei solo un burattino. Non senti dolore. È un illusione. Non senti rabbia. È solo un altro inganno. Non senti paura. Non mentire su questo.

Non sono lacrime quelle che scorrono sul tuo viso... è pioggia trascinata lì dal vento.

“Smettila di protestare sii quello che sei. Un inutile oggetto. Non servi a niente”.

Non lo dicono ma lo pensano.

“Tu non meriti niente. Come osi anche solo pensare di essere qualcosa di più?”

Questo è il mio mondo.

Mi ritiro nel sonno... dove ormai non trovo più riposo... mi rimane sulle labbra un amaro sapore che di buono non ha nulla. T’illude di essere veleno, ti porta nel mondo dei sogni, rincuorandoti che mai più ti risveglierai... ma è solo un illusione... arriva il giorno, così luminoso da ferire gli occhi... tutto ricomincia a vivere... tutto vive... tranne te. Perché tu non sei umano. Sei solo un oggetto.

 





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