l'alba della notte

di KO2
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Era ormai l'alba di un nuovo giorno.Chiuse gli occhi.Nulla sarebbe stato più come prima, tutto ciò che Kodd ricordava, tutto ciò che aveva provato e vissuto stava per svanire nel grande buco nero del dimenticatoio.
Poi il cavaliere aprì gli occhi in un solo momento, e lo vide, di fronte a sè, in tutta la sua maestosità.Erano diversi anni che ormai combattevano insieme, spalla a spalla; i suoi grandi occhi fiammeggianti sprizzavano una forza unica ed inimitabile, le sue zampe possenti una sicurezza dirompente e il suo colore cristallino un pathos travolgente.
Il drago aprì le sue grandi ali, e si erse in alto arrivando a toccare il tetto vitreo della caverna.Poi però il drago abbassò nuovamente la testa piena di cicatrici, socchiudendo l'occhio ancora sano.L'uomo con passo lento gli si avvicinò, e posè la sua mano coperta da spesse piastre metalliche sul capo.
Il flusso di ricordi dell'uno si fuse con quello dell'altro, e insieme sognarono e viaggiarono, bloccando spazio e tempo intorno a loro.
Il sole intanto si alzava sempre più in alto, illuminando l'esercito nemico che si avvicinava al'imbocco della montagna con fare spavaldo.
Poi,simultaneamente, Kodd ed il suo fratello squamoso sbarrarono gli occhi, mostrando le pupille cangianti, ed il sangue cominciò a ribbollire nelle vene di entrambi, e lo spirito secolare degli antenati pervase i loro corpi. Le vene si accesero di un rosso rubino così intenso da accecare le avanguardie appiedate dei nemici a diverse centinaia di metri di distanza; Il cavaliere raccolse senza esitazione la spada e lo scudo forgiati dalle fiamme, poi si appese alla parete della caverna e con un abile balzo du sul drago.Con uno scatto repentino in linea retta subito il drago prese il volo, lasciandosi dietro una nube di polvere e fiamme.
Le lacrime che uscivano dagli occhi dei due eroi avevano una sorte precisa appena si mostravano:o evaporavano oppure volavano in aria.Uguale ne avrebbero avuta i nemici di lì a poco.




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