Volevo ringraziare lore91 e
killer per i bellissimi commenti che hanno lasciato al mio precedente
racconto pubblicato ("VIAGGIO"), e ringrazio anche pigna per aver
inserito "VIAGGIO" e "POESIE DI PIETRA E DI VERGINI" tra le sue ff
preferite. Spero ora di non deludere quanti leggeranno questa ff, che
vuole essere una critica alla società consumista ed
omologante che sempre più ci sta soffocando. Ogni tipo di
recensione sarà accettata di buon grado! Un saluto a tutti e
buona lettura!
L’ARRESTO
DELL’IDEA
Ci sono cose che nella vita non vale la pena
ripetere. Cose che si ripeterebbero volentieri e cose che
vengono i brividi solo al pensiero di doverle rifare. Altre cose
ancora, invece, sono come le nuvole di notte: non si vedono.
È come se non vi fossero, eppure, dall’alto,
guidano ogni nostro movimento, anche il più minuto e banale,
imprimendo ad esso un senso, un risvolto che si ripercuote
sotterraneamente, senza coscienza, in ciò che
sarà. Così si esprimono le idee, senza bisogno
alcuno di parole, servendosi solo di movimenti inapparenti, labili ma
incisivi come un bisturi. È per questo motivo che le idee
devono essere tutte cancellate: perché non si possono
controllare.
Ora, io dico: il fatto che quell’alone laggiù, che
si confonde nella boscaglia come un tumore in un corpo vivo, mi ricordi
tanto un’idea che feci quand’ero ancora ragazzo,
deve forse spingermi a chiamare la polizia? Cioè, voglio
dire: senz’altro mi sbaglio, è solo
nebbia…oppure…oppure un po’ di brezza
mattutina. O forse sono io che non ci vedo bene. Ma se fosse
un’idea… Se fosse, anche remotamente, la Mia idea:
che figura ci farei? Sarebbe un pericolo per tutti. Un immane pericolo.
Magari, si sa, come tutte le idee del resto, potrebbe crescere,
assorbire molte delle cose che la circondano. Potrebbe confonderci la
mente, ribaltare la realtà, l’unica
realtà possibile, uguale per tutti. E per tutto. No,
senz’altro mi sto lasciando prendere la mano.
Suggestione… Adesso chiudo gli occhi, conto fino a dieci
e… ancora lì. La vedo ancora. E non
c’è nessuno con me che mi possa dire se
effettivamente lì, tra la boscaglia, ci sia o meno un
qualcosa di strano. Devo chiamare la polizia. Per forza. Il rischio
è troppo grosso. Non vorrei che si trattasse proprio di
un’idea. Se così fosse sarebbe la fine.
“Pronto? Sì, e…volevo denunciare
l’avvistamento, o presunto tale, di un’idea.
Sì, lo so che sembra impossibile
però…però ne sono quasi convinto. Non
mi prenda per un folle, ma le assicuro…sì,
sì, ho capito, ma le assicuro che non ho voglia di
scherzare. Sono sulla collina appena fuori la città. Tra la
boscaglia credo proprio che ci sia un’idea. O almeno qualcosa
di strano. Venite subito per carità! Io vi aspetto
qui.”
Da qualche tempo la polizia si è fatta più
precisa, efficiente del solito. Neanche cinque minuti e la vedo
arrivare. Tre vetture che schizzano sulla strada come biglie sulla
sabbia bagnata. Il senso civico è forte in ciascuno di noi:
era mio dovere avvisarla. E poi, del resto, si trattasse proprio di
un’idea, solo la polizia potrebbe fermarla. I sei poliziotti
scesi dalle auto si avvicinano, con le dovute cautele, alla boscaglia.
Sembrano intimoriti. Anche a loro sembra un’idea.
Io scruto con attenzione ogni piccola mossa, senza perdere mai di vista
l’enigmatico alone. Poveretto, sembra prigioniero degli
alberi che lo circondano, costretto
all’immobilità. Sarà più
facile catturarlo. Voi dovete sapere che la realtà
è solo una, e solo una può essere. Non ci sono
alternative, vie di mezzo configurabili. Sarebbe come immaginare due
cieli, due vite per la stessa persona, due madri per lo stesso figlio.
Ciò che non è reale è solo un abominio
della mente: è falsità che va estirpata e
bruciata. Ogni idea che non sia già stata pensata e non sia
comune a tutti non merita di vivere: sarebbe un male, una ruggine che
intacca le solide, certe ed imprescindibili basi che ci
contraddistinguono tutti. Se poi quell’alone
laggiù fosse davvero quella Mia idea che ebbi da
ragazzo…beh, allora sarebbe ancora peggio. In primis
perché mia; e poi perché io so bene di che cosa
si tratta, e vi assicuro che non è affatto una cosa
piacevole. Anzi: è la peggiore cosa che si potrebbe pensare.
Eccoli, ci sono riusciti. I sei poliziotti, con una semplice rete,
l’hanno immobilizzata. È fatta! Si trattava
proprio di un’idea, la Mia idea. E dire che
quand’ero giovane pensavo che fosse una cosa possibile,
reale; una cosa che ci potesse riguardare tutti. Ma si sa: la
Libertà è solo una finzione, l’utopia
dei sognatori di idee.
|