'Eva.
Eva...
ancora
Eva?'
Marco
non ci poteva
fare niente.
Due
enormi occhi
cerulei erano posati con prepotenza su di lui.
Era intimorito da
questo sguardo così pesante, tanto che abbassò
gli occhi e cominciò
a fissare il pavimento.
Eva
ha sempre avuto ragione su di me.
Sono
un bambinone che non ha ancora imparato a prendersi le
responsabilità
delle proprie decisioni, delle proprie parole.
Ho
paura. Ma poi di cosa? Di amare?
Eppure
scrivere canzoni d'amore non è così difficile,
chiudo gli occhi e
le parole scivolano dolcemente una dopo l'altra. Ma
tutto si complica quando si tratta di lei.
Non
riesco nemmeno a dare un nome o una semplice spiegazione alla
tormenta che ho dentro.
Ha
semplicemente spazzato via tutto: mesi di cambiamenti, di scelte, di
sicurezze.
Ora
mi sento un bimbo in balia delle onde; il mare è grosso ed
io non so
nuotare.
Fu
proprio la
cattiveria dello sguardo a farlo reagire.
I
suoi occhi piano
piano abbandonarono il pavimento per salire cautamente verso gli
occhi di lei, Maya. Incrociò il suo sguardo, impaurito ma
deciso.
'No
Maya,
non
ancora Eva, sempre Eva.'
Un
colpo duro, dritto,
di quelli che mette al tappeto.
La
ricerca di una
reazione da parte di lei.
Silenzio.
Un
respiro appena
accennato ma affannoso, come a prendere aria dopo una lunga apnea.
Ecco
la frase perfetta per descrivere questo momento; sorrido e non
dovrei, so che non dovrei, ma lo faccio lo stesso, scelgo di farlo.
Sorrido, per incoraggiarmi, perchè non lo facevo ormai da
tempo. O
almeno non così: libero, deciso e sereno.
É
il sorriso di chi scopre le cose dopo molto tempo e non ne perde
altro a chiedersi di come abbia fatto a riempirsi la vita di scelte
sbagliate fino a quel momento, ma sorride semplicemente felice di
aver capito e trova finalmente il suo posto nel mondo; é il
sorriso
di chi ritrova una vecchia abitudine, un vecchio ricordo, un vecchio
sentimento, con la soddisfazione di ritrovarlo più forte,
vero e
bello di prima.
É
il sorriso di chi è felice perchè ha trovato la
sua pace nel mondo.
Nel suo mondo, quello che ha voluto e per cui ha
lottato.
Certo si è perso durante il cammino, ma l'importante
è ritrovarsi.
E
finalmente l'ha fatto.
'Maya,
se c'è una cosa al mondo che non mi perdonerei mai
è ferirti.
Ma
lo sto facendo, e mi odio con tutto me stesso, e so che lo stai
facendo anche tu.
Non
ho giustificazioni né scusanti,
e
chi dice che sono solo un bamboccio viziato e capriccioso ha
evidentemente sempre avuto ragione; non ho alcun diritto di prenderti
e lasciarti, andare e tornare, ferirti, deluderti.
Ho
sempre temuto che sarebbe successo, sai?
Avrei
voluto renderti orgogliosa, felice; ti avrei dimostrato che io valevo
la pena
di
lasciare tutto e tutti, abbandonare la tua famiglia e forse anche
distruggere
tutto
ciò che avevi costruito prima di me.
Una
grande responsabilità, vero?
Un
peso costante.
Non
potevo deluderti.
Non
dovevo.
Non
dopo tutto ciò che avevi fatto per me e per cui non
potrò mai
smettere di dirti grazie, grazie davvero perchè
senza averti
incontrato non sarei andato avanti.
E
la persona meravigliosa che sei troverà il proprio posto nel
mondo
proprio come ho fatto io, e sono distrutto dentro al pensiero che
tutto ciò sia successo a spese tue.
Ma
un giorno capirai, e forse sarai felice che io non abbia ostentato un
qualcosa di irreale, che non t'abbia preso in giro.
Non
te lo meriteresti.
E
il dolore di oggi non deve mai, mai, mai farti
dimenticare la
gratitudine immensa che provo nei tuoi confronti: mi hai fortificato,
mi hai fatto rialzare, mi hai dato una nuova vita.
Ti
ho fatto soffrire, è questo il mio unico rimpianto.
Ma
la serenità che avevo negli occhi era vera, Maya. Ed era
merito tuo.
Merito di come mi hai permesso di ritrovare una mia strada.
É
che quella strada non siamo noi.
Per
la prima volta
nella mia vita sento di aver trovato le parole giuste, di aver detto
tutto senza scappare, senza rifiugiarmi nel mio angolino buio
aspettando lo scorrere del tempo con la testa china sulle ginocchia.
Mi
avvicino cautamente,
alla ricerca di una reazione, anche uno schiaffo, un urlo.
Questo
silenzio mi uccide.
I
nostri sguardi si
incrociano, e ho la consapevolezza che sarà l'ultima volta.
Me
la voglio tenere stretta.
Con
gli occhi
annacquati si avvicina lenta alle mie labbra.
Io
mi blocco.
Gli
attimi scorrono
interminabili e non riesco a muovermi, a reagire.
Quando
ormai siamo
fronte contro fronte, sorride.
Un
sorriso ben diverso
dal mio.
Uno
di consapevolezza.
Uno
di quelli che fai
quando il professore ti chiama con tono arrabbiato alla cattedra e ti
riconsegna la verifica, e tu la guardi triste ma non deluso
perchè
in fondo il tuo quattro era proprio quello che
t'aspettavi.
Mi
odio per tutto il male che ti sto facendo. Se potessi togliere tutto
questo dolore dai tuoi occhi lo farei, in ogni modo possibile e
immaginabile. Ma non posso. Per te, non posso fare più nulla.
Un
bacio lungo,
intenso, a non volersi staccare più.
Sulla
guancia,
all'angolo della bocca.
Un
ultimo pensiero prima di abbandonare la stanza, una donna, e quella
che doveva essere la mia nuova vita.
Grazie
Maya, grazie.
*^*^*^*^*
Buon
pomeriggio a tutti. :))
Innanzitutto
vi ringrazio per essere arrivati fin qui alla lettura!
Partendo
dal presupposto che adoro Marco ed Eva, che ho letto miliardi di ff e
che ho visto più e volte gli episodi della serie, devo
ammettere che
la cosa che non ho digerito, ancor più del fatto che lui
alla fine
abbia scelto Maya, è il modo in cui hanno descritto Eva in
quella
comparsata alla fine della scorsa stagione: era incattivita, quasi
prepotente, diversissima dalla Eva che ci siamo abituati a conoscere.
Ecco, tutto doveva partire da lì: il ritorno di un'Eva che
non
pretende tutto e subito, che sta in disparte inizialmente
riconquistando tutto un po' alla volta, non che si impone rendendosi
quasi antipatica, e facendo passare quindi Maya come vittima della
situazione.
Maya
è un personaggio che io trovo eccessivamente 'pesante', e
che non
può colmare il vuoto lasciato da Eva, nessuno potrebbe
farlo, ma non
ho voluto fare passare Maya come “cattiva”: Marco
si è
affezionato e non deve aver motivo di odiarla, semplicemente non
è
lei che ama. ;))
Ho
letto molte ff che reinterpretavano il ritorno di Eva, alcune anche
molto belle, ma io ho deciso di partire da lì, dalla fine
così come
l'abbiamo vista in tv; in realtà è MOLTO buttata
lì, è partito
tutto da una frase che mi ha fatto scrivere di getto il resto, che in
effetti non racconta nulla, ma lascia trasparire (mi auguro) i dubbi,
i ripensamenti, le incertezze di Marco, che finalmente (forse)
è
giunto a una scelta sicura.
Non
sono sicura che andrà avanti, da una parte vorrei ma sono
anche un
po' timorosa: lo scopo di ciò che scrivo è dare
un'altra immagine
alla figura di Eva e al rapporto con Marco, ma d'altra parte non sono
sicura d'esserne in grado.
Intanto
mi scuso per la mia logorrea e mi auguro di ricevere qualche
commento. :))
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