1°
Capitolo
Un piacevole ed inebriante profumo di erba arrivò alle
narici di alcuni bambini, che giocavano allegramente vicino ai prati,
laddove scorrevano lietamente i fiumi d'acqua dolce.
Gli uomini, al contrario, ansimavano per la fatica e il caldo afoso che
erano costretti a sopportare nelle aperte campagne. Alcuni intagliavano
la legna, altri seminavano le terre, altri ancora si accampavano sotto
gli alberi, con la vana speranza di trarre giovamento dall'ombra che
regalavano le fronde degli alberi più imponenti.
Nel villaggio della vecchia Kaede, ove la tranquillità
sembrava ormai regnare sovrana, una giovane ragazza dai capelli corvini
intagliò goffamente due rami e li divise in parti uguali con
un colpo secco. Asciugò con un gomito il viso madido di
sudore e sfregò velocemente due rametti che produssero un
acceso e vivido scintillio.
Dall'alto di un albero ultracentenario, un mezzodemone dai lunghi
capelli argentei, la fissava di sottecchi, con una smorfia dipinta sul
bel viso segnato da cicatrici.
Le sue orecchie si mossero impercettibilmente, richiamate dalle acute
voci di alcuni giovani e il sangue gli ribollì in corpo,
tanto da fargli sorgere delle affilatissime e letali zanne.
-Quanto tempo devo attendere per mettere qualcosa sotto ai denti?-,
domandò, tamburellando nervosamente le dita
affusolate sulla corteccia del tronco.
Nell'ultimo periodo le si rivolgeva con un tono piuttosto arrogante e,
le liti che terminavano quasi sempre con un urlato “a cuccia”
di Kagome, avevano ormai trovato un nuovo argomento di scontro: la
gelosia.
L' espressione di Inuyasha si accigliò bruscamente quando
Kagome alzò lo sguardo e lo puntò in cagnesco.
-10 minuti!-
Il mezzodemone digrignò i denti e ringhiò
sordamente, puntandole contro un'espressione inferocita.
-Tsk! Un tempo eri molto più gentile con me.-,
mormorò, scostando i capelli che gli si erano divincolati
sul viso accaldato.
Un tono beffardo s'impadronì della sua voce e ne
tracciò una linea sulle sopracciglia corrucciate.
Quando ricambiò lo sguardo ostile della persona che la
faceva fremere intimamente, l'espressione di Kagome divenne
più seria, mentre sentiva il cuore batterle all'impazzata.
-Sei cambiata.-, constatò, scrutandola da capo a piedi.
Kagome distolse lo sguardo e arrossì livemente.
Per combattere l'imbarazzo ritornò malvolentieri al suo
lavoro, ignorando deliberatamente le occhiatacce che il mezzodemone
lanciava ai suoi malcapitati "ammiratori".
-E poi, te lo sei chiesta che diavolo hanno da guardare
quelli?-, ringhiò, puntando in cagnesco alcuni ragazzi che
ridacchiavano.
Quel gesto attirò immediatamente l' attenzione di Kagome.
Non era una ragazza tanto paziente e ciò spesso la
trasformava in una vera e propria furia.
-Cosa diavolo vorresti insinuare?-, s'informò la mora,
affilando lo sguardo che sprizzava fiamme da tutte le parti.
-Potresti andare in giro un pochino più coperta, non credi?
Non ti crea alcun disagio lavorare con un vestito così
corto?-
-Sono tremendamenti sudata, non vedi? Lasciali guardare, tanto a me non
interessa-, esclamò, allargando le braccia.
Inuyasha grugnì e scosse il capo con un velo di disappunto.
-Hai vagamente idea di quanti commenti abbiano udito le mie povere orecchie da un mese a questa parte, Kagome? Sei
talmente presa dalle tue sciocche attività da umana che.. -
Gelosia. Gelosia.
Gelosia.
Come essere più chiari?
Confessare i suoi sentimenti era qualcosa che lo spaventava,
ma vederlo così partecipe e attento nei suoi
riguardi era per lei motivo di grande gioia.
Una fiamma si accese nel suo sguardo, quando la giovane si
alzò in piedi e puntò il mento per guardarlo con
più facilità nei suoi schivi occhi dorati, con la
chiara intenzione di sfidarlo.
Sapeva quanto fosse infantile e, sebbene l'aria provocatoria che
leggeva negli occhi di Inuyasha fosse probabilmente frutto della sua
immaginazione, non aveva alcuna intenzione di abbassare lo sguardo per
prima.
Quelli enigmatici occhi ambrati continuarono a fissarla imperterriti.
-Non ti interessa, eh?, grugnì il mezzodemone.
Inuyasha si lasciò sfuggire un sorriso molto significativo.
Si issò con le braccia forti e con un agile e scaltro balzo
le fu di fronte.
Lei indietreggiò di un passo e trattenne il respiro,
deglutendo a fatica.
Le guance chiazzate di rosso avevano già rivelato in parte
il suo vivido imbarazzo.
Quando sorrideva c'era quacosa di sexy e malizioso e da tempo mostrava
una sicurezza e una padronanza che spesso la lasciava di stucco.
C'era qualcosa di irresistibile nel suo sguardo avvolgente. Inuyasha la
destabilizzava.
Un giorno, seduti in riva al fiume, era arrivato a confessarle che lo
gratificava molto proteggerla ed essere il suo
“protettore”.
-Non dirmi che non hai notato le occhiate e i commenti di quei
pervertiti!-, domandò, risvegliandola dai suoi pensieri.
-Commenti? Su.. di me?-, chiese ingenuamente, tentando di nascondere
sul nascere un sorriso compiaciuto.
Kagome senza tradire espressione fece spallucce.
-Non vedo dove sia il problema. Se ti porta così fastidio
smettilla di sorvegliarmi a quel modo e, soprattutto, smetti di
spaventare con i tuoi modi da villano tutti i ragazzi che tentano di
scambiare due parole con me.-
Kagome incrociò nervosamente le braccia al petto e
inumidì le labbra secche.
La brezza che che le scompigliò la disordinata capigliatura
la costrinse a legare i capelli in una coda piuttosto alta e a fermare
le ciocche ribelli con dei fermagli.
-Non sarai mica geloso, vero-, domandò poi timidamente, con
un fil di voce.
Il mezzodemone arrossì appena, dischiuse le labbra e
poggiò le spalle al tronco di un albero massiccio,
esclamando con tono indispettito - Non dire schiocchezze, Kagome.
Piuttosto, dov'è finito quello strano abito che indossavi
sempre?-
-Non serve più, perchè ormai ho terminato gli
studi. Quella era una comune divisa studentesca della mia epoca.-,
rispose candidamente, incamminandosi come se niente fosse per una
ripida e rocciosa stradina.
-Hey tu, dove credi di andare?-, imprecò il mezzodemone,
seguendola stizzito .
-Oggi sei veramente insopportabile, Inuyasha. Non ho voglia di vederti
spaventare la gente a quel modo. Torno a casa mia!-
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