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Quell’uomo era
alto più o meno quanto Christopher ma decisamente meno grosso, aveva folti
capelli neri, la pelle diafana e gli occhi azzurri della stessa tonalità del
ghiaccio. Era completamente vestito di nero e portava anche un mantello del
medesimo colore, tipico dei magici. Ora che la stanza era illuminata i ragazzi
poterono notare che i loro abiti erano cambiati. Adesso Derek e Aster
indossavano entrambi dei completi con la parte superiore simile alle armature,
però, sbracciate, i pantaloni erano semplici neri ed elasticizzati, ai piedi
avevano degli anfibi neri comodi ed eleganti e in vita avevano allacciate le
fondine delle loro spade, senza le spade.
Scarlet e Pervinca, invece, indossavano due abiti lunghi:
avevano il corpetto nello stesso stile delle armature dei ragazzi e la gonna
nera con tanto di strascico, ai piedi portavano delle eleganti scarpe col tacco
nere decorate con pietre brillanti, anche loro avevano in vita le cinte delle
loro spade. Le armature di tutti e quattro i ragazzi erano decorate con
incisioni e pietre preziose.
«Chi sei tu? Perché ci hai portato qui?» chiese Aster
incazzato nero.
«Ottima domanda, Aster, io sono James Nox, primo guardiano
del buio» rispose tranquillo l'uomo.
«Perché siamo qui? Che cosa vuoi?» chiese Pervinca
fissandolo con odio.
«Pervinca, Tesoro, mi fa molto piacere rivederti, noto con
piacere che sei diventata una bellissima ragazza» disse James guardando con
curiosità Pervinca.
«Non me ne frega un cazzo di cosa ti fa piacere. Perché ci
hai portato qui?» chiese ancora la ragazza.
«E vedo che sei diventata ancora più impertinente. Ma se
proprio lo volete sapere: siete qui perché mi servite» rispose il mago
scrutandoli uno a uno.
«A che cosa ti serviamo?» chiese Derek. «Vendetta» rispose
semplicemente James Nox.
«Se non ti è di troppo disturbo a me fa piacere non essere
incatenata a una parete mentre parlo con qualcuno» disse inviperita Scarlet.
«Oh, che maleducato - disse James mettendosi una mano sul
viso con fare teatrale - così va meglio?» chiese poi dopo aver liberato i
ragazzi con un incantesimo.
«Notevolmente» rispose Derek massaggiandosi i polsi.
«Allora hai intenzione di rispondere oppure aspetti che
impariamo a leggerti nel pensiero» chiese Aster, se possibile, ancora più
arrabbiato.
«Come ho già detto: per vendetta» rispose calmo il mago
dagli occhi azzurri.
«Verso chi?» chiese Derek alzando di poco la voce.
«Verso magici luminosi e non magici. Avete letto la storia,
no?! Credevo vi foste arrivati da soli» rispose avvicinandosi all'unica
finestra presente nella stanza e guardando fuori il buio più completo.
«A questo ci eravamo arrivati. Quello che vogliamo sapere è
perché? Perché proprio ora e cosa c'entriamo noi?» chiese Scarlet.
«Loro mi hanno portato via la mia unica ragione di vita e
per questo devono morire tutti. L'ultima volta che ho attaccato il villaggio
personalmente con l'unica intenzione di distruggere, fui fermato da un gruppo
di stolti magici che ancora oggi vengono considerati degli eroi, la loro era
stata solo fortuna poiché non era ancora giunto il momento» l'uomo si voltò e
osservò i ragazzi immobili davanti a lui. Poi rivoltandosi continuò.
«Erano i guardiani. Inizialmente decisi di abbandonare
l'idea della vendetta su tutti quegli schifosi e volli vendicarmi direttamente
su di loro uccidendo le persone a loro più care, ma non era neanche allora il
momento giusto poiché è stato scritto che "Ci sarebbe stata un'era in cui
tutti e quattro gli Originali sarebbero nati sotto una luce oscura". Per
questo motivo voi due - disse girandosi e indicando Der e Aster - siete stai
allontanati dalle vostre famiglie, voi sareste nati in famiglie di maghi del
buio e per questo mi è stato facile percepirvi. Quando capii che tu, Pervinca,
saresti stata la guardiana del buio provai a rapirti e portarti con me ma non
ero preparato alle conseguenze. Ma devo dire che mi sono rifatto bene durante
la battaglia, ho preso due piccioni con una fava» disse scoppiando a ridere, le
due ragazze rabbrividirono.
«Devo ammettere che sei stata furba Previnca, allontanando
tua sorella. Se lei fosse morta, i magici luminosi non avrebbero avuto nessuna
possibilità di salvezza. Sai Vì, probabilmente tu hai avuto il coraggio che a
volte anche ai più potenti maghi manca» disse guardandola dritta negli
occhi.
«E avrei avuto il coraggio per fare cosa?» chiese lei con
espressione distaccata.
«Morire per proteggere qualcuno che non lo merita. - rispose
freddo l'uomo - Ma, come avete potuto costatare da soli, Non ci si può nascondere
al proprio destino, in un modo o nell’altro, ora siete tutti qua e affronterete ciò
che il destino a scritto per voi» finì con una strana luce negli occhi.
«E qual è il nostro destino?» chiese Derek, nessuno dei
ragazzi riusciva a muovere un muscolo.
«Distruggere tutti i magici luminosi e i non magici per
creare dinastia di potentissimi maghi oscuri. Il mio piano stava anche
funzionando: siete cresciuti tutti e insieme, sviluppando sempre di più i
vostri poteri - si fermò e fece una risata amara - con due di voi non ci sono
stati problemi - e indicò Scarlet e Derek che erano abbracciati - con voi due
c'ero quasi ma poi sono entrati in scena quei maghi luminosi di cui vi siete
innamorati.»
«Che cosa c’entrano loro?» chiese Vì tremando di rabbia.
«Oh Pervinca. Non vi siete mai chiesti il perché del vostro
legame così profondo nonostante le molteplici differenze? Era già deciso così,
voi avete provato cambiare le cose, anche se, come avete visto, le avete solo
ritardate. Ma non temete dopo il trattamento cui sarete sottoposti, non
ricorderete neanche cosa sono i magici luminosi. Esisteranno solo i magici del
buio» disse e ridendo si avviò verso l'uscita.
«SEI UN LURIDO BASTARDO - urlò Aster seguendolo - NON FARAI
DEL MALE A NESSUNO DÌ LORO. NON TE LO PERMETTERÒ» urlò battendo i pugni contro
la porta ma ricevendo per risposta solo la risata di James Nox.
«Fermati Aster, è inutile - cercò di calmarlo Pervinca - Non
gli farà niente, non glielo permetteremo» gli disse mettendogli una mano sulla
spalla. Aster si girò a guardare l’amica. Pervinca aveva gli occhi velati dalle
lacrime e stava lottando con tutte le sue forze per non farle scendere. Il
ragazzo, senza la minima esitazione, la abbracciò con tutte le sue forze,
facendo crollare le sue deboli barriere.
«Usciremo da qui e non accadrà niente a nessuno. Fosse
l’ultima cosa che faccio» disse mentre la stringeva tra le braccia e provando a
trasmetterle quel coraggio e quella forza che anche a lui sembravano venire
meno.
«Te lo
prometto Vì» disse senza riuscire più a trattenere i singhiozzi e le lacrime,
che ora gli solcavano impetuose il viso.
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Intanto al villaggio, i cittadini si erano messi in moto per
riparare le mura distrutte mentre i saggi, insieme Flora, Christopher, Antony
ed Erica, pensavano a un piano.
«Com’è diavolo è
potuto accadere? Come abbiamo potuto lasciare che li portassero via?» chiese
Flora più a se stessa che agli altri, mentre con Erica piangeva a dirotto.
«Dobbiamo trovare un modo per entrare nella Rocca. Sono
sicuro che loro siano lì da qualche parte» disse Christopher stringendo i pugni
fino a far sbiancare le nocche.
SPAZIO AUTRICE
Eccomi di nuovo qui a esattamente una settimana dallo scorso
capitolo.
Che ne dite: basta a farmi perdonare completamente per
essere scomparsa per quasi tutta l’estate??
Devo dire che questo è uno dei capitoli che preferisco perché
comunque ci ho lavorato di più rispetto ad altri.
Adesso lascio a voi la parola.
Un bacione a tutte voi (perché dubito ci siano lettori
maschi, se mi sbaglio mi correggo) che seguite la storia ♥
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