Riportami al passato

di Diletta_86
(/viewuser.php?uid=10558)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


I ricordi del nostro passato.

Prologo:

2005, Fuori da un appartamento alla periferia est di Roma: Dieci di sera.

La professoressa Camilla Baudino aveva accompagnato una sua alunna dal fidanzato. I due avevano discusso e la giovane, già pentita, intendeva riappacificarsi con l'aiuto della sua profia di lettere, una donna con il pallino per le cose insolite e per i sentimenti. Avevano ripetutamente suonato alla porta, ma l'appartamento pareva deserto e, date le insistenze della giovane, Camilla s'era al fine decisa ad estrarre dalla borsa il cellulare, un modello vecchissimo, per chiamare il 113.

Nemmeno dieci minuti più tardi una pattuglia era in vista dell'appartamento. Procedeva a sirene spiegate lungo la via consolare; la profia si era affacciata dal terrazzo esterno del palazzo, il quale fungeva da ingresso per il vetusto bilocale in affitto, fumando una Marlboro light in attesa che i poliziotti si fermassero. Fu proprio da  quella posizione che, abbassando il capo, lo vide, anzi, lo rivide.

Un uomo alto, all'incirca di quarant'anni, con indosso un blazer beige, jeans scuri con sopra una camicia col primo bottone aperto e la giacca, scendeva nel medesimo istante dalla pantera della polizia. Era biondo, con profondi occhi il cui colore variava dal grigio al verde intenso, a seconda del tempo.

" Gaetano!"

Non era un vero e proprio saluto, piuttosto un'esclamazione a voce un tantino alta, che non sfuggì alle orecchie di quello che era il commissario Berardi. Camilla lo vide alzare la testa in cerca di chi lo chiamava con il suo nome di battesimo e non poté non sorridere d'imbarazzo e fu allora che lui la vide.

Erano trascorsi almeno vent'anni da ché si erano incontrati l'ultima volta, eppure vivevano e lavoravano nella solita città ed erano cresciuti ad un paio di isolati di distanza l'uno dall'altra. Gli occorsero una decina di secondi per ritrovare in quella bellezza adulta la giovane adolescente per la quale il suo cuore non aveva mai smesso di battere. Cristo.. era ancora più bella!

Gaetano Berardi sorrise, con sorpresa della sua intera squadra che in tanti anni di servizio non lo aveva mai visto sciogliersi dalla maschera formale di viceprocuratore distrettuale. Il tenente Torre pensò che quella era una serata davvero speciale se il suo commissario reagiva così.

" Camilla!"

Le rispose l'uomo alfine, alzando una mano robusta in un cenno di saluto. Si erano lasciati l'estate della maturità classica, lei aveva lo aveva lasciato andare in accademia senza la preoccupazione di lasciarla a casa da sola. Non aveva mai smesso di amarla e gli occhi scuri che lo guardavano gli confermavano che nemmeno lei aveva dimenticato i tre anni delle medie e gli anni del liceo.

Salendo le scale il commissario si ripromise di scoprire ché fosse accaduto alla sua Milla, coltivando il proposito di riprendere dal punto in cui si erano lasciati, e questo anche se lei era certamente sposata. Una marea di ricordi invase le menti della profia Baudino e del commissario Berardi, ricordi di adolescenza che ognuno di loro avrebbe rivissuto con estremo piacere.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=289422