I ricordi del nostro
passato.
Prologo:
2005, Fuori da un appartamento alla periferia
est di Roma: Dieci di sera.
La professoressa Camilla Baudino aveva
accompagnato una sua alunna dal fidanzato. I due avevano discusso e la giovane,
già pentita, intendeva riappacificarsi con l'aiuto della sua profia di lettere,
una donna con il pallino per le cose insolite e per i sentimenti. Avevano
ripetutamente suonato alla porta, ma l'appartamento pareva deserto e, date le
insistenze della giovane, Camilla s'era al fine decisa ad estrarre dalla borsa
il cellulare, un modello vecchissimo, per chiamare il 113.
Nemmeno dieci minuti più tardi una pattuglia era
in vista dell'appartamento. Procedeva a sirene spiegate lungo la via consolare;
la profia si era affacciata dal terrazzo esterno del palazzo, il quale fungeva
da ingresso per il vetusto bilocale in affitto, fumando una Marlboro light in
attesa che i poliziotti si fermassero. Fu proprio da quella posizione che,
abbassando il capo, lo vide, anzi, lo rivide.
Un uomo alto, all'incirca di quarant'anni, con
indosso un blazer beige, jeans scuri con sopra una camicia col primo bottone
aperto e la giacca, scendeva nel medesimo istante dalla pantera della polizia.
Era biondo, con profondi occhi il cui colore variava dal grigio al verde
intenso, a seconda del tempo.
" Gaetano!"
Non era un vero e proprio saluto, piuttosto
un'esclamazione a voce un tantino alta, che non sfuggì alle orecchie di quello
che era il commissario Berardi. Camilla lo vide alzare la testa in cerca di chi
lo chiamava con il suo nome di battesimo e non poté non sorridere d'imbarazzo e
fu allora che lui la vide.
Erano trascorsi almeno vent'anni da ché si erano
incontrati l'ultima volta, eppure vivevano e lavoravano nella solita città ed
erano cresciuti ad un paio di isolati di distanza l'uno dall'altra. Gli
occorsero una decina di secondi per ritrovare in quella bellezza adulta la
giovane adolescente per la quale il suo cuore non aveva mai smesso di battere.
Cristo.. era ancora più bella!
Gaetano Berardi sorrise, con sorpresa della sua
intera squadra che in tanti anni di servizio non lo aveva mai visto sciogliersi
dalla maschera formale di viceprocuratore distrettuale. Il tenente Torre pensò
che quella era una serata davvero speciale se il suo commissario reagiva così.
" Camilla!"
Le rispose l'uomo alfine, alzando una mano
robusta in un cenno di saluto. Si erano lasciati l'estate della maturità
classica, lei aveva lo aveva lasciato andare in accademia senza la
preoccupazione di lasciarla a casa da sola. Non aveva mai smesso di amarla e gli
occhi scuri che lo guardavano gli confermavano che nemmeno lei aveva dimenticato
i tre anni delle medie e gli anni del liceo.
Salendo le scale il commissario si ripromise di
scoprire ché fosse accaduto alla sua Milla, coltivando il proposito di
riprendere dal punto in cui si erano lasciati, e questo anche se lei era
certamente sposata. Una marea di ricordi invase le menti della profia Baudino e
del commissario Berardi, ricordi di adolescenza che ognuno di loro avrebbe
rivissuto con estremo piacere.
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