When none has the answer
Leggera, inerme,
fredda.
Cadavere
resuscitato dall’egoismo e
vacillante alla
luce di una candela.
Vagando e
strisciando nera
come la neve
sporca, contro i muri
della via ti
volti invidiosa
alla felicità
inconsapevole
degli altri.
Sbatti, inciampi, ferita
ritorni sui tuoi
passi. Nessuno
sarà
lì per rialzarti. La vita
è ineluttabile
inappagamento,
totale miseria.
Come
un’anima
solinga e pensosa,
ti aggiri senza
quiete, costretta
a una
realtà vuota.
La vita non ti
prenderà
la mano e
nessuno ti
porterà con sé.
Oh, destino
meschino e
senza colpa! Non
posso muovermi,
tanti
sono i lacci che
mi legano caviglie e
polsi!
Le bende mi bruciano gli occhi, ma
io non le voglio!
Vorrei solo
liberami di questo
stereotipato
involucro, di
questo mondo fasullo!
Ah, brucia
mondo! Vederti agonizzare,
soffrire come io
ho sofferto,
perire insieme
alle tue menzogne.
Ma nulla di
tutto ciò mi è
praticabile;
così,
sola e pensosa, mi accingo
a riprendere le
mie antiche sembianze
di anima fredda
e vuota,
voltare le
spalle a voi tutti,
rinchiudendomi
nella mia mente.
Ma qui scopro
che
i miei
fantasmi
sono sempre
rimasti
con me.
|