La piccola libellula giramondo e la criniera

di Eowyn 1
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Questa breve favoletta è nata in seguito alla richiesta, del nostro prof. di Didattica della Letteratura, di scrivere qualcosa utilizzando il metodo del binomio fantastico suggerito da Gianni Rodari. Esso consiste nel scegliere a caso una coppia di parole, e poi inventare su queste una storia, una poesia, un limerick… quello che ognuno preferisce. A lezione, ognuno di noi ha quindi scritto su un foglietto la prima parola che gli è venuta in mente, quindi il prof le ha lette, estraendo a caso due biglietti per volta, e noi abbiamo dovuto scegliere il binomio che preferivamo. Questo è quello che ho scritto io, tenete conto che è stata pensata come una favola per bambini, spero vi piaccia. Un abbraccio a chiunque leggerà!
Eowyn 1

 
 
 
Binomio fantastico: LIBELLULA – CRINIERA
 
 

LA PICCOLA LIBELLULA GIRAMONDO E LA CRINIERA

 
 
C’era una volta una libellula a cui piaceva viaggiare, in su e in giù, in alto e in basso, e ovunque si vantava delle sue ali iridate e del suo corpo magro e slanciato. Un giorno, durante un suo viaggio, giunse in Africa. E vola di qua, e vola di là, tra giraffe ed ippopotami ecco che le comparve di fronte lui, il re degli animali: uno stupendo leone dalla folta criniera dorata. La libellula, intimorita, si fermò su uno stelo d’erba ad osservarlo, si sentiva così piccola e indifesa, di fronte a lui, che non ebbe più il coraggio di vantarsi della sua bellezza.
Si fermò, quindi, ad osservarlo, perché voleva scoprire quale fosse il segreto di tanta bellezza. E osserva di qua, osserva di là… No, non potevano di certo essere quelle zampe enormi, in confronto le sue fini zampine d’insetto erano mille volte più leggiadre. E osserva ancora, un po’ di qua e un po’ di là… No, non poteva essere quella coda, così lunga e rude. Quando, tutto a un tratto, ecco che si illuminò: ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Doveva di sicuro trattarsi di quella sua folta e dorata criniera! Ecco cosa lo rendeva tanto bello e regale!
Quindi, la piccola libellula, decise che da quel giorno si sarebbe fatta cresce una criniera anche lei.
E così fece: passavano i giorni e tra le sue antennine crescevano, folti e riccioluti, dei capelli color verde-azzurrino, di cui l’insetto andava molto fiero.
Riprese anche a girare per il mondo, in su e in giù, in alto e in basso, e riprese a vantarsi del suo corpo magro e delle sue magnifiche ali iridate, che ora si accompagnavano perfettamente con la sua stupenda criniera verde-azzurrina.
Fu così che, vola di qua e vola di là, nei suoi viaggi si ritrovò a Venezia, svolazzò sul Canal Grande, svolazzò sul Ponte dei Sospiri, fino a quando si trovò in Piazza San Marco. Quanta bellezza in quel luogo, quanta magnificenza! La piccola libellula aveva quasi gli occhi fuori dalle orbite, e per poco non le caddero quando, in cima a una colonna, lo vide: il leone, forte e maestoso, con il corpo muscoloso, la folta criniera e… due ali! Due ali proprio come lei! Indignata, la piccola libellula gonfiò il petto:
– Quanto sei ridicolo con quelle ali! Non ti crederai mica un insetto? – gli gridò. E proprio in quel momento, mentre dava la schiena al leone per volarsene lontano, si ritrovò a specchiarsi nell’acqua della Laguna: i suoi capelli verde-azzurrino, arruffati e scompigliati, le davano proprio un’aria sciocca, non era davvero più lei, la piccola libellula giramondo!
La libellula sospirò:
– Ok, ho capito. Le ali a me… E la criniera a te! –

Fu così, che la libellula tagliò la criniera verde-azzurrina e da quel giorno riprese a girare il mondo e mai, mai più cercò di imitare altri animali. Non aveva alcuna intenzione di sentirsi di nuovo tanto sciocca, come quella volta in cui si era specchiata nell’acqua della Laguna e si era ritrovata con una scompigliata e leonina criniera che non si addiceva proprio a una dolce libellula come lei.




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