Un eroe per caso

di LauLiu
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Un eroe per caso


Un bel posto.

Queste sarebbero le parole perfette per descrivere la città di Beneville, o almeno quelle usate dalla maggior parte delle persone.

Sicuramente non da lui, Joe Ali, ora vive nella sua macchina, aveva scommesso tutto il suo futuro sulla box, e giusto qualche giorno fa ha disputato il suo primo incontro da professionista. Non si può descrivere il match come una sconfitta per l’esordiente, ma più che altro come un massacro. Fatto volare giù dal ring dal suo primo avversario al primo pugno del primo round. Ovviamente non c’è bisogno di aggiungere che la sua carriera finì li, appena iniziata.

E ora ascoltava la radio, mentre cercava di ripararsi dal freddo nella sua piccola utilitaria sdraiato sui sedili di dietro, riscaldato, (si fa per dire), da una leggera coperta nera. Su positivenews trasmettevano ora un servizio sul primo criminale che infestava la città, e che seminava il panico derubando le auto dei poveri cittadini. Completamente disinteressato alla notizia, spense la radio e decise di mettersi a dormire.

Non passò neanche un minuto che:

Crash” il finestrino del posto di guida si frantumò percosso da un pesante piede di porco.

Ehi ma che diavolo succede?” Urlò spaventato il pugile fallito, alzandosi di scatto ed uscendo dalla piccola macchina.

Davanti si trovò una figura vestita completamente di nero, felice di poter finalmente sfogare la frustrazione accumulata nei giorni dopo la sconfitta, Joe si avvicinò al ladro. Il buio doveva averlo ingannato, non si era infatti reso conto, che il suo avversario era alto almeno due metri (e i lettori mi diranno: “Be, anche se fallito, lui è comunque un pugile”. Mi scuso quindi, poiché avevo omesso di dirvi che era si un pugile, ma un peso piuma di appena 50 chili ).

Non credo ci sia bisogno di dire chi sarebbe stato il vincitore, se solo il ladro non avesse commesse il suo primo errore, si era infatti dimenticato di legare i lacci della scarpa destra. Appena avanzò per caricare il suo piccolo aggressore, inciampò, colpendosi la testa con il pesante piede di porco e svenendo sul colpo.

Joe ancora scombussolato da ciò che era appena accaduto davanti ai suoi occhi, e non sapendo che fare, pensò di scappare per paura che qualcuno pensasse che era stato lui ad aggredire l’uomo vestito di nero.

Non giudicate la mente di un poveruomo spaventato, spesso in queste situazioni si fanno scelte di cui non capiamo noi stessi il significato.

Il giorno dopo su tutti i giornali: “Eroe sconosciuto ferma finalmente la serie di furti; miracolosamente ripreso da un piccolo fotografo nascosto nelle vicinanze”. Vi era effettivamente una sua foto, ragionava Joe, e per fortuna era stato ritratto mentre scendeva dalla macchina, prima di rendersi conto di chi effettivamente aveva davanti. Sapeva infatti anche lui, che le smorfie fatte dopo essersi reso conto di chi aveva effettivamente davanti non erano come dire, fotogeniche.

Felice di poter finalmente riconquistare l’onore perduto, decise di investire i suoi pochi risparmi per comprare quell’unica pagina di giornale, non poteva infatti permettersi il resto. Corse quindi nella piazza della città e disse, mostrando la foto a tutti: “Guardate, sono io! Sono il primo eroe di questa città! Ho sconfitto il pericoloso ladro!”

E voi magari ora non ci crederete, ma tutti i presenti identificarono l’uomo nella foto con il nostro pugile, che ricevette dal sindaco il titolo di eroe.

E così il fallito pugile Joe Ali divenne il primo supereroe di Beneville, con tutto ciò che ne conseguiva: fama, successo e belle donne a tenergli compagnia.

Ma come tutte le cose ottenute unicamente con la fortuna e l’inganno, anche il successo di Joe presto sparì, infatti la città di Beneville non aveva alcun bisogno di un supereroe. Così il nostro amico passò da essere un pugile fallito ad un supereroe fallito: “Che bella Beneville!






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