Aspettando una telefonata

di lapoetastra
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Sto qui.
Aspetto.
Guardo il telefono, come se il mio sguardo potesse farlo squillare.
Passa il tempo.
Tic, tac.
Le lancette percorrono il loro cammino circolare.
Una volta, poi un'altra ancora.
Il sole tramonta.
E qui non succede nulla.
Quel dannato telefono rimane fermo, immobile.
Silenzioso.
Perchè non mi chiami?
Mi avevi giurato che l'avresti fatto, prima che io partissi.
E invece niente.
Un'altra delle tue ennesime bugie.
Ma io questa volta ci credevo, davvero.
Illusa.
Sono stata solo delusa, un'altra volta.
E' tardi, ormai.
Non mi chiamerai più, lo so.
Che senso ha, allora, rimanere ancora qui?
Nessuno, proprio nessuno.
Prendo la valigia.
Adesso sono contenta di partire.
Di andare a vivere in America per un anno, lontano da tutti.
Lontano da te, che non mi hai chiamato.
Lascio il telefono sul comodino.
Non lo voglio portare con me.
Ne comprerò un altro, cambierò numero.
Cercherò di iniziare una nuova vita.
Magari impegnarmi in un'altra relazione, con un ragazzo che si ricordi di me e mantenga le promesse.
Se solo mi avessi telefonato... sarebbe stato tutto diverso.
Sarei rimasta qui, con te.
Avremmo potuto ricominciare, insieme, come una volta.
Perchè, in fondo, sono ancora innamorata di te.
Ma tanto tu non provi la stessa cosa, per me, lo so.
Altrimenti adesso quel telefono starebbe squillando.
Ma non serve a niente rimuginare sul passato.
Esco di casa.
Guardo l'ultima volta il cellulare.
Ancora immobile, ancora silenzioso.
Ancora sul comodino.
Chiudo la porta.
Parto.


Driiin, driiin, driiin....




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