- Hai paura?
Wiress si scosse dai propri pensieri ed alzò la testa, senza
smettere di passare le dita sul morbido velluto smeraldino del divano.
Beetee si sedette accanto a lei, abbastanza vicino da percepire il
calore del suo esile corpo.
- Ho talmente tanti pensieri per la testa – rispose la donna
con un mezzo sorriso – Che non…
- C’è abbastanza spazio per la paura? –
finì l’inventore, rispondendo al sorriso e
sfiorandole una guancia col dorso della mano.
Wiress annuì, rigirando tra le dita una piccola vite
argentata: - Non pensavo sarebbe successo di nuovo… almeno,
fino a quando quei due ragazzini non hanno vinto insieme…
- Sei già uscita dall’Arena una volta –
le ricordò Beetee, con fare incoraggiante – E non
è successo per caso, Amore.
- Sì, ma lo stesso vale per te – sorrise
amaramente la vincitrice – E per tutti gli altri. E
l’obbiettivo non è far sopravvivere il ragazzino?
Significa che noi…
- No, non per forza.
L’inventore si sistemò gli occhiali che erano
scivolati sulla punta del naso, poi prese le mani di lei tra le
proprie: - E’ vero, il ragazzo del Dodici deve vivere, ma
questo non significa che siamo tutti quanti dei sacrifici obbligatori.
Anche perché lui da solo non riuscirebbe a portare a termine
tutto il piano. Ha bisogno di me… di noi…
Wiress restò in silenzio per qualche secondo, assorta nei
propri pensieri, poi balbettò con un filo di voce: - Se io
dovessi…
- No – la interruppe Beetee, poggiando i propri palmi sul
viso della donna – No, io non permetterò che
succeda. Dopo tutto quello che abbiamo passato non intendo separarmi da
te. Se dovessi morire, amore mio, io ti seguirei. Una volta che mi
sarò assicurato che il piano sia andato a buon fine, io ti
raggiungerò.
Un debole sorriso si dipinse sulle labbra di Wiress, che
però scosse la testa: - Temevo l’avresti
detto. Non capisci che non… non puoi morire
– si sforzò per restare concentrata e finire da
sola la frase – Cleo non può restare da sola.
Lei… per lei sei tu suo padre… non
quell’idiota di Jonathan…
La vite d’argento scivolò dalle mani della
vincitrice, che si chinò tempestivamente a raccoglierla. Non
poteva perderla, era tutto ciò che la legava a Clever, la
sua figlioletta tredicenne, l’unica cosa buona derivata dal
suo matrimonio fallito anni prima.
- Beetee – mormorò con voce incrinata –
Se dovessi morire… ti prego… resta in vita
e… prenditi cura di mia figlia. Promettimelo.
Beetee si morse il labbro nervosamente, poi strinse la donna amata in
un abbraccio, posando un bacio tra i suoi capelli scuri: -
D’accordo, Amore. Se dovessi uscirne solo io, hai la mia
parola che mi occuperò di Cleo finché
avrò vita. Lei non sarà mai sola.
Sorprendendo un po’ il compagno, Wiress alzò il
volto e premette le labbra contro quelle di lui, per poi posare la
testa sulla spalla del vincitore: - Va bene. In un certo senso mi sento
più…
- Tranquilla – concluse Beetee, cercando di ignorare il
fastidioso nodo in gola che aveva incominciato ad opprimerlo.
Il grande orologio a pendolo, che si trovava in un angolo remoto della
sala, improvvisamente cessò di ticchettare.
***
Angolo dell’Autrice: Questa è decisamente
più breve delle altre. Il prompt era, naturalmente,
“Serata Pre-Arena” e la coppia su cui scrivere era
la mia OTP Beetee/Wiress.
Ringrazio Kary91 per il prompt e spero di non averla delusa.
Bao!
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