La vacanza proseguiva nel migliore dei modi da qualche giorno. La mia era
all’insegna della tranquillità, quella di Brigy della frenesia totale!
Diciamo che i nostri modi di trascorrere quella pausa rispecchiavano i nostri
caratteri.
"Che fai Gin, vieni con me anche stasera?"
"No brigy, stasera niente disco per me… Devo chiamare Fede poi me ne vado a
letto, quel massaggio che mi sono fatta oggi ha rilassato ogni parte del mio
corpo, non mi reggo in piedi!"
"Uffaaaaaaaaaaaaaaa te l’avevo detto di scegliere lo shatsu! A me ha dato una
botta di vita incredibile…"
"Vorrei sapere cos’è che non da una botta di vita a te!"
"Beh, semplice, tu!"
"Cosa????????"
"Si, sei troppo moscia…Insomma, stai per sposarti, ma in fondo hai ancora 24
anni! Goditi la vita!"
"Guarda che esistono diversi modi per vivere la vita… A me piace essere
serena ed in pace con me stessa, a te piace divertirti in ogni momento, ma non è
detto che uno stile sia migliore dell’altro…"
"Bla bla bla! Sembri mia madre…"
"Va beh tanto è inutile ragionare con te… vai! Ci vediamo domattina
suppongo.."
"Ovvio, me lo sento che stasera si spalmerà sopra di me un figo da paura!
LEEEB DIE SEKUNDEEEEEE"
Scossi la testa… sarebbe stato il secondo sconosciuto nel giro di tre giorni.
Non ce la feci a trattenere un sorriso. La brunetta calzò le sue scarpe con
tacco dieci per arrivare al metro e sessantasei, stirò il mini vestitino con la
mano e sculettò verso la porta.
"Ciao vecchia!"
"Ciao zoccoletta!"
Con una linguaccia mi salutò e si diresse verso la sua nuova avventura.
Preparai la vasca e la riempii di sapone. Poca acqua e quasi solo schiuma,
come piaceva a me e Federico. Mi immersi e presi il cellulare.
"Amore…"
"Piccola, come stai?"
"Da Dio… in questo momento sono nella vasca e avrei in mente tante di quelle
cosette…" Dissi attorcigliando una ciocca di capelli intorno al dito.
"Non dire così se no mi costringi a prendere il primo volo!".
"Tu dove sei?"
"Da tua madre… Mi ha invitato a cena, mi sento solo a casa nostra. E’ così
vuota."
"Lo so amore… dai pazienta ancora un pochino!"
"Lo farò…. Sai tua mamma mi ha fatto vedere le bomboniere che le
piacerebbero. Sono carine, io ho già dato l’ok, manca solo il tuo parere poi è
fatta. E’ stata carina ad occuparsene!"
"Si, non vedo l’ora di vederle. Salutala e dille che la chiamerò domani."
"Ok, mi manchi sai?"
"Anche tu! Adesso però devo staccare perché non mi ero accorta che ho poca
batteria. Ti mando un messaggio dopo!"
"OK, un bacio… dove ti fa impazzire.."
"Anche a te.. Notte"
Arrossii e staccai.
Lui e mia madre! Che coppia. Lei adorava Federico, anche se forse non quanto
mia nonna. Era riuscito a conquistare tutti con la sua dolcezza, la sua
premurosità, perfino mio padre! Era l’uomo che ogni donna avrebbe voluto per sé.
Quando annunciammo che ci saremmo sposati la casa esplose di gioia. Ricordo mia
nonna piangere dalla felicità e mia mamma tornare indietro nel tempo. Era come
se dovesse essere lei a sposarsi. Dopo solo qualche giorno mi aveva già portato
in giro per avere un’idea dei vestiti da sposa, per scegliere il ristorante
adatto e per curare tutto nei minimi dettagli. Purtroppo però avevo il mio
lavoro, all’agenzia per traduttori non interessava che avessi un matrimonio da
organizzare. Loro volevano le traduzione che mi avevano assegnato sul loro
tavolino entro la data stabilita. Quindi fui grata a mia madre di essersi presa
la briga di occuparsi della maggior parte delle faccende.
Brigitte non capiva molto questo atteggiamento. Credeva che quella del lavoro
fosse una sorta di scusa per non pensare troppo al matrimonio. Era convinta che
fosse più felice la mia famiglia rispetto a me. Nessuno le avrebbe mai tolto
dalla testa che per me era troppo presto sposarmi e che in realtà questo
matrimonio sarebbe stato soltanto il rifugio dal mio passato. Ultimamente
sembrava però che, anche se controvoglia, avesse accettato la situazione. Aveva
organizzato questa vacanza per me e di tanto in tanto aiutava la mamma nelle
compere.
Non sapevo che questo viaggio, in realtà, era l’estremo tentativo di
dissuasione da parte sua…
*******
"Sei pronto?"
"Giusto un po’ di matita e ti raggiungo…"
"Questo vuol dire un’altra mezz’ora vero?"
"Che palle tom! Lasciami concentrare…"
"Senti io mi avvio al locale, quando sua maestà sarà perfetto e truccato mi
raggiungerà li ok?!"
"Si vai, almeno esci da rompere le balle!"
"Sono commosso da tanto affetto Bill!"
"Se se…"
"AH, a proposito, se non mi trovi, non cercarmi! Potresti trovarmi in
atteggiamenti compromettenti…"
"Sono già tre giorni che lo dici e ti autoconvinci, ma ultimamente la
bellezza di tuo fratello gemello oscura la tua o sbaglio?"
"Senti bello, non è che perché in questi ultimi mesi hai scopato come un
riccio, ora tu debba vantarti! Ti ricordo che per anni e anni non hai battuto
chiodo a differenza del sottoscritto… "A me il one night stand fa schifo bla
bla…"" Disse il rasta imitando la voce del fratello.
"Ti do buoni altri due mesi e nel giro di poco il tuo record sarà non
battuto, ma umiliato!"
Il cantante posizionò la sua mano su un fianco e alzò il sopracciglio in
segno di sfida.
"Ci sto… Io intanto vado a lavorarci su, a dopo!"
"Vai, ti do anche il vantaggio.."
Tom uscì dalla stanza e sorrise. Sorrise perché adorava quella vacanza e
sorrise perché adorava vedere suo fratello tranquillo per la prima volta dopo
tanto.
Intanto nel locale una brunetta minuta e ancheggiante, si aggirava per la
pista da ballo con occhio di lince, attenta a non lasciarsi sfuggire il miglior
"gnocco" della serata. Ormai era una questione di principio. Era una sfida tra
lei e l’oca siliconata sul cubo che lanciava sguardi ammiccanti.
Se c’era una cosa che amava Brigitte, quella era la competizione.
Finalmente eccolo! Ecco la preda del giorno. In stile rapper si fa spazio tra
la folla un individuo alto e con lunghi dread intrappolati in un cappellino. A
Brigy si illuminarono gli occhi.
"Adoro i rasta!!!!!!!" Pensò dentro di se.
Il ragazzo si sedette in maniera molto scomposta al bancone. Aveva le gambe
allargate, una delle quali ballonzolava nervosamente sul poggia piedi dello
sgabello.
Brigitte non ci pensò due volte e si fiondò verso di lui.
Evidentemente però non era stata l’unica ad aver avuto quell’ idea. L’oca
giuliva si era già seduta accanto a lui.
"Ehi, che mi offri da bere?" Cinguettò la svampita al biondo
"Quello che vuoi" Sorrise lui. Probabilmente le cose stasera sarebbero state
molto facili, pensò.
" Allora vediamo, prendo…… AAAAAAAAAA" La biondina emise un urlo
gracchiante.
"Ops.." Disse Brigitte.
"Stupida!"
"Scusa, volevo essere gentile ed offrirti io da bere, ma moooolto
accidentalmente mi è caduto il cocktail sul tuo meraviglioso vestito! Come mi
dispiace" Sghignazzò la bruna.
Intanto il rasta se la rideva di gusto. La sconosciuta prese qualche
fazzoletto e tentò di asciugarsi. La macchia però stava raggiungendo forme
esorbitanti.
"Sarà meglio che me ne vada o dovrò spaccarti la faccia!" Disse a Brigy.
"Ma come mi dispiace, sono mortificata, avrei voluto davvero passare del
tempo con te o bere qualcosa insieme."
"Io giuro che ti…" La bionda fece per colpire colei che la stava facendo
davvero irritare, ma fu fermata dal ragazzo oggetto della disputa.
"Hey hey, buone…"
"Grazie amore.." Brigitte stampò un bacio sulle labbra del rasta e rivolse
uno sguardo alla rivale ancora incredula.
"Quindi state insieme…"
"Veramente…" iniziò il ragazzo ancora sorpreso da quel gesto.
"Ovvio che stiamo insieme.." Lo interruppe la mora.
"Ma tu guarda questi…"
La bionda scosse la testa e finalmente se ne andò.
Brigitte posò il suo sguardo attento sul viso del giovane davanti a lei e
capì solo in quel momento chi avesse davvero di fronte. Ma come aveva potuto non
riconoscerlo? Forse perché aveva già bevuto qualche bicchiere, o semplicemente
perché era una stupida! Pensò questo di se stessa, di essere una dannata
stupida. Ed ora che cosa doveva fare? Passare la serata con quella bomba sexy e
non dire niente a Ginevra o raccontarle subito tutto, facendole sapere che i
Kaulitz si trovavano nel loro stesso Hotel?
"Merda!!!!!!!!!" Urlò
"Buongiorno finezza!"
"Scusa tanto, ma sarà meglio che me ne vada…"
Lo sguardo di Tom si fece indecifrabile.
1) Perché la ragazza gli aveva parlato in tedesco, ciò vuol dire che l’aveva
riconosciuto,
2) Perché, se lo aveva riconosciuto, se ne voleva andare e perdersi una notte
con Tom Kaulitz?
3) Aveva armato tutto quel casino per allontanare la bionda ed ora si tirava
in dietro???????
"Cosa? Cosa? Cosa? Tu non ti muovi da qui! Mi hai rovinato ogni possibilità
di farmi quello schianto, ti sei permessa di baciare le mie labbra, quindi ora
mi dai ciò che mi merito…"
Brigitte finse di non capire.
Il rasta portò le sue labbra all’orecchio della ragazza e con una mano sul
suo fianco la avvicinò a se, permettendo ai loro corpi di aderire.
"… Sai bene cosa intendo…"
Le sussurrò piano e sensualmente, poi lasciò passare la sua lingua dietro
orecchio di lei leccando la pelle della mora.
Irresistibile… semplicemente irresistibile.
Questo pensò la ragazza.
"Ringrazia che sei così dannatamente sexy".
In quel momento Brigitte maledì se stessa per non riuscire a resistere a quel
ragazzo, ma proprio non ce la faceva. A cosa raccontare a Ginevra avrebbe
pensato più tardi. Adesso c’era solo lui, lui nei suoi occhi, lui nella sua
mente, lui di fronte a lei.
Si erano alzati, non si erano detti una parola. Non servivano. Il loro scopo
era ben noto ad entrambi. Il bagno dei maschi era libero, magicamente
libero!
Tom condusse la ragazza all’interno.
"Non è molto romantico qua dentro…" Le disse guardandosi intorno.
"Non serve che lo sia…."
La bruna si sedette accanto al lavandino, con la schiena contro lo specchio
dietro di lei. Divaricò le gambe e afferrò la T-shirt del rasta. Con un gesto un
po’ brusco lo tirò a se.
"Ti piacciono le maniere forti vedo" Le parlò lui a distanza pericolosa.
"Adesso stai zitto per favore"
"Trova tu il modo di farmi tacere"
Sfida, era una sfida continua tra loro due. Lo era stata da subito. Due
lottatori, due anime ribelli, due persone libere. Questo erano e questo li
eccitava.
"Non aspetto altro!"
Gli rispose lei, con le labbra ad un centimetro da quelle di lui. Non se lo
fece dire due volte e nel giro di un secondo la sua mano stava già facendo
giochi proibiti all’interno dei pantaloni extra large del chitarrista.
Lui aveva i denti affondati nel collo della ragazza, la mordeva e leccava,
ora dolcemente, ora in maniera più violenta.
Brigitte tolse la maglietta al suo giocattolo, perché questo era, e lasciò
scivolare le unghie sul suo petto liscio e candido.
Poi baciò ogni millimetro di quel corpo snello e asciutto.
Giù, sempre più giù…
Fino a che non fu lui a prendere in mano la situazione. Afferrò il polso
della ragazza e lo strinse forte. Così fece anche con l’ altro. Le immobilizzò
le braccia contro lo specchio per disarmarla e la baciò, la baciò con tutta la
foga che possedeva in quel momento. I giochi della brunetta avevano svegliato la
sua sete. Sete di pelle, di carne, di profumo, sete di lei.
Brigitte circondò con le gambe la vita di Tom e lo avvicinò ancora di più. I
suoi seni erano adesso completamente attaccati al petto di lui. Lui li assaggiò
e accarezzò. Fino a che non decise che in quel preciso istante, quella ragazza
doveva essere sua. Fu un attimo, non servirono troppi convenevoli, si fece
spazio tra le sue gambe, i suoi gesti esperti estasiavano la mora, che non lo
nascose a causa dei gemiti che emise.
Poi ci fu uno sguardo, approvazione di entrambi e le fu dentro.
Iniziarono la loro danza, iniziarono il loro canto di sospiri e gemiti fino
la momento dell’ apice, raggiunto prima da lui, poi da lei.
Si ritrovarono l’uno contro l’altra, a guardarsi, a respirare affannosamente
insieme, insieme quella notte, insieme in quel momento, poi mai più.
Tom accarezzò il viso della ragazza e le baciò le labbra, lievemente, come si
fa con un bambina. Gli era piaciuto, gli era estremamente piaciuto.
Di risposta lei gli sorrise e si aggiustò il vestito che lui le aveva alzato
per farla sua. Scese poi dal luogo in cui avevano consumato quell’ avventura e
recuperò la borsetta dove avrebbe trovato l’occorrente per rifarsi il trucco
sbavato per i troppi baci.
Lui sistemò i rasta nel suo cappellino, rimise la maglietta e poggiò la
schiena al muro, volse poi lo sguardo a Brigitte, intenta a tracciare il
rossetto sulle labbra.
"Sei davvero bella sai…"
"Grazie"
Rispose togliendosi un poco di rossetto dall’angolo dalla bocca e non
degnando il ragazzo di uno sguardo.
Chiuse la borsetta, la mise sotto braccio e passò accanto a Tom. Si fermò un
secondo di lato a lui, con la mano portò le labbra del ragazzo sulle sue e vi
stampò un bacio fuggente.
"E’ stato carino… ti ringrazio della serata".
Così dicendo lo lasciò li, li a guardarla, li a non capire che cosa fosse
successo, li come un idiota.
"Ah, dimenticavo…" Tornò in dietro lei.
"Certo, si è già pentita di aver fatto la stronza e torna sui suoi passi"
Pensò sorridendo il biondo.
"Questa cosa rimane tra noi! Non deve saperlo nessuno chiaro?" Gli disse.
"Cristallino!" Rispose lui indignato.
"Bene… ciao Tom!"
Poi la osservò sparire tra la folla ondeggiando sui suoi tacchi alti.
Ma cosa diavolo era accaduto quella sera? Perché diamine si sentiva così
stupido? Cos’era quella sensazione mai provata? Era un abbandono, ecco cos’era…
Sedotto e abbandonato, Tom Kaulitz era stato sedotto e abbandonato! Ora anche
lui, anche il Sexgott, sapeva coma ci si sentiva a venire usati come
oggetti.