I WANT YOU TO LIVE
I WANT YOU TO LIVE
by Daydreamer
Un ringraziamento speciale a steg94, tusike6speciale e Kaoru. Mi ha fatto
moltissimo piacere trovare dei commenti sulle mie storie tanto tempo dopo averle
pubblicate! E così ecco un'altra delle mie 'creazioni', come al solito è una
Kid-Lou ed è la mia versione dell'episodio Blood Money (scusate non ricordo il
titolo in italiano...;-P).
Per Kaoru, grazie per l'incoraggiamento, in realtà stavo già pensando di
scrivere altre fic che non riguardassero TYR...il problema è che non trovo mai
il tempo!
PS: io pubblico le mie storie anche in Inglese, con il nome di Daydreamer
P. e Paola, quindi se in giro per il web trovate delle storie che vi sembrano
familiari non è un plagio! Sono sempre io!!
Lambert mi colpisce con una forza tale da lasciarmi senza fiato. Sento il
sapore metallico del sangue in bocca. Non si ferma, un'altro schiaffo mi
colpisce lo zigomo, e poi ancora un'altro, e un'altro...non riesco a reagire. Mi
sento svenire, Dio ti prego, fa che si accontenti solo di picchiarmi...questo è
il mio ultimo pensiero prima di perdere i sensi.
La testa mi pulsa terribilmente, la mia guancia è gonfia e ho il labbro
superiore spaccato. Sono distesa sulla schiena e i primi raggi di sole
provenenti dalla finestra senza imposte mi colpiscono gli occhi, aumentando il
mal di testa. Lentamente mi alzo; quando mi rendo conto di avere ancora il mio
vestito addosso, si sfugge un sospiro di sollievo, mentre una lacrima mi scende
rapida lungo il viso. Aveva fretta di trovare Kid e gli altri, per questo non ha
perso tempo con me, penso amaramente.
Devo andarmene di qui più presto possibile, perché se Lambert e i suoi uomini
non troveranno i miei amici torneranno qui da me; e io non voglio restare
qui ad aspettarli. Prendo le mie cose e mi rivesto in fretta, i miei
pantaloni non mi sono mai sembrati così confortevoli come ora. Scendo di sotto,
attenta a non fare nessun rumore, ma a quest'ora del giorno tutti dormono e
così riesco a raggiungere la stalla dove ho lasciato Lightning(1) senza
problemi. Mi dirigo fuori città, facendo un percorso lungo e complicato per non
rischiare di esser seguita, cavalco più veloce che posso senza lasciare troppe
tracce.
Ora che la tensione comincia a scendere mi rendo conto di quanto fossi
spaventata la notte scorsa. Mi ero divertita a vestirmi come una ragazza del
saloon, e sentire gli sguardi di apprezzamento degli uomini su di me mi aveva
fatto sentire bene. Volevo provare a me stessa che ero in grado di farlo, a
discapito di ciò che mi è accaduto in passato e mi piaceva l'idea di scioccare
i ragazzi e mostrare loro che ero veramente una ragazza sotto quei goffi abiti
maschili che indosso di solito. I commenti di Kid mi avevano fatto arrabbiare
però, perché non poteva dire semplicemente che ero carina, come avevano fatto
gli altri, invece di dirmi che non dovevo vestirmi in quel modo? So che ah
reagito così essenzialmente perchè che era preoccupato e geloso, e questo mi
faceva piacere. Però volevo dimostrargli che ero in grado di cavarmela da sola.
Invece ho fallito. Quando Lambert mi ha colpito, quando l'ho visto su di me,
immediatamente mi erano tornate alla mente le immagini di un'altro uomo e di
un'altra squallida stanza ed ero stata presa dal panico.
Raggiungo gli altri, Kid corre verso di me. Non l 'ho mai visto così
spaventato. Riesco appena a scendere da cavallo che lui mi stringe in un
abbraccio. Non dico niente, in questo momento voglio solo sentire le sue braccia
rassicuranti intorno a me.
“Ero preoccupato." mormora dopo qualche momento.
Si allontana per guardarmi e vede le mie ferite. La sua presa sulle mie
braccia si stringe.
"Che è successo? Chi ti ha fatto questo?" La sua voce è tesa.
"Lambert mi ha attaccato."
"Cosa?!"
"Mi ha colpito e mi ha fatto perdere i sensi, però sono riuscita a
scappare prima che tornasse."
Vedo la sua rabbia aumentare, i suoi occhi farsi di ghiaccio.
"Lambert la pagherà per questo." dice.
"Lascia che sia un giudice ad occuparsi di lui." cerca di dire Noah,
ma Kid non gli da ascolto.
"Nessuno testimonierà contro di lui. Sono tutti troppo spaventati. C'è
solo un tipo di giustizia per uno come lui."
Vuole sfidare a duello Lambert. Il solo pensiero mi terrorizza.
"Non sei pronto Kid, Lambert è un pistolero esperto." Jimmy tenta di
riportarlo alla ragione. "Non hai mai sfidato a duello nessuno!" grida
quando capisce che le sue parole non lo fermeranno.
"E allora questa sarà la volta buona." dice Kid, e si dirige al
galoppo verso la città.
"Finirà per farsi ammazzare." borbotta Jimmy.
Ho il cuore in gola mentre cavalchiamo dietro di lui.
Kid è fuori l'ufficio dello sceriffo. Lo sfida a gran voce, e poi si gira a
guardarmi. Iio vorrei dirgli di non farlo, che Jimmy ha ragione, che sono
spaventata, ma non ci riesco, così distolgo lo sguardo. Rimango vicino a Jimmy
con il cuore che mi batte furiosamente nel petto.
Non è che non l' abbia mai visto affrontare una sparatoria, e so quanto
bravo sia con una pistola in mano, ma questo è completamente diverso. E' da
solo ad affrontare il suo avversario e l'unica cosa che lo separa dalla morte è
una linea sottile fatta di fortuna, abilità e sangue freddo. Tutto questo non
è abbastanza per me.
Maledetto Kid e la sua onestà. Non potevamo semplicemente andarcene via da
questo posto e tornarcene a casa? No! Lui doveva essere sicuro che quell'uomo
pagasse per i suoi crimini! Per aver ucciso quel pover'uomo e reso i suoi figli
orfani, per aver approfittato della sua buona fede e, soprattutto, per avermi
fatto del male. So quanto colpevole e addolorato si era sentito quando aveva
scoperto la verità a proposito di Lambert, e quello che lo sceriffo mi ha fatto
deve essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
'Niente di tutto questo conta più della tua vita!' vorrei gridargli, ma è
troppo tardi. Lambert esce e Kid lo affronta. Jimmy e Buck uccidono i suoi
uomini che erano pronti a colpire Kid alle spalle, e lui spara allo sceriffo.
Lambert cade ma Kid è sano e salvo. Ora riesco a respirare di nuovo.
Emily e Michael Dyson hanno appena preso la diligenza, ho dato loro i
soldi di Lambert. Non potevo tenerli io, spero almeno che possano aiutare quei
bambini. Cerco Lou; non l'ho vista da quando siamo tornati a casa. Durante il
viaggio di ritorno ha a malapena detto due parole. Quello che ho fatto deve
averla sconvolta parecchio, ma io non potevo non far pagare a quell'uomo i suoi
crimini.
Quando ho visto il suo viso pieno di lividi qualcosa era scattato dentro di
me. Mi vergogno di me stesso per come mi sono comportato, ma devo ammettere che
in quel momento non pensavo a fare giustizia, io volevo solo vendicare ciò che
aveva osato fare a Lou. Ho agito come una bestia, e posso capire che Lou sia
infuriata con me, ma in questo momento la mia prima preoccupazione è
assicurarmi che stia bene.
La trovo nella bunkhouse; si regge un panno freddo sulla guancia. Faccio una
smorfia, quel livido deve fare molto male, e la ferita sul labbro le durerà
almeno per una settimana, lo so in prima persona, perché ci sono passato
anch'io.
"Ciao, Lou."
Alza la testa.
"Ciao," mi dice.
Mi siedo accanto a lei, incerto della sua reazione. Ma lei non si allontana e
questo mi da un po' di sicurezza.
"I bambini hanno appena preso la diligenza. Ho dato loro i soldi."
Annuisce impercettibilmente, ma non dice una parola. Forse non è il momento
giusto per parlare, comincio ad alzarmi ma lei mi afferra il braccio. Mi fermo e
lei si gira e preme la sua guancia sana contro il mio petto.
"Non osare mai più fare una cosa del genere." dice senza guardarmi in
faccia.
"Mi dispiace Lou...non volevo farti arrabbiare, ma quando ho visto
quello che Lambert ti aveva fatto io..."
"Dannazione Kid! Mi hai spaventato a morte!" il suo tono è
arrabbiato. "Potevi morire davanti ai miei occhi! Hai la vaga idea di
quello che mi avrebbe fatto? Mi avrebbe spezzato il cuore!"
Sono scioccato. Lou non aveva mai mostrato i suoi sentimenti per me così
apertamente. Mi ritrovo a sorridere, anche se so che questo la farà arrabbiare
ancora di più.
Mi tira un pugno sulle costole.
"Sono seria, Kid! Non osare mai più mettere in pericolo la tua vita in
questo modo..." La sua rabbia si affievolisce e si appoggia di nuovo a me.
"Voglio che tu viva, capito?"
La abbraccio e la bacio sui capelli. Lei non protesta e si accoccola
tra le mie braccia.
"Anch'io voglio che tu viva, Lou."
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