Il Fumo Uccide solo Aspirando

di ShamelessGirl
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Io sono Mary. 
AI liceo ero discriminata per il mio aspetto fisico e per i miei scarsi risultati a scuola. Più mi prendevano in giro più per me era dura andare avanti, perché ero completamente isolata, e più mi sentivo sola, più gli altri mi facevano sentire sola: ero in un circolo vizioso che non riuscivo ad interrompere.
Alle superiori c'e una ragione in più per emarginare qualcuno: I'astinenza dal fumo. Io non fumavo e, quando la classe iniziò a prendere iI vizio di fumare, fu una ragione in più per venire allontanata.
Passarono due anni, e ora mai tutti i miei compagni erano diventati dipendenti dalla sigaretta, persino la prof fumava.
Un giorno uscita da scuola, mi fermarono i miei compagni del gruppo fumatori e uno di loro disse: "Mary, come mai non provi?! Manchi solo tu! Noi ti aspettiamo da tempo, ma tu non vieni mai!" e dopo ciò fece un tiro e sbuffo tutto il fumo sulla mia faccia. Poi allungò la sua sigaretta davanti a me, mi guardò negli occhi con un sorrisetto beffardo, compiaciuto del suo gesto come se mi stesse aiutando. Ero sul punto di accettare, quando senti un clacson: era mio padre che mi era venuto a prendere, ero salva per ora ...
Di solito la notte porta consiglio; ma non nel mio caso: sognavo la faccia di quel ragazzo. Quegli occhi cattivi socchiusi, concentrati su di me, pieni di disprezzo e di convinzione che avrei fumato per avere la popolarità. 
Nella mia testa risuonavano Ie sue parole sicure e precise come se Ie avesse studiate a memoria. Nelle mie pupille era rimasta fissa I'immagine della sigaretta accesa e del fumo che saliva alto.
Tutto svanì quando suonò la sveglia. Mi vestii e riflettei su quella proposta ... Alla fine uscii di casa, convinta che avrei fumato.
Arrivai a scuola con un atteggiamento molto sicuro mi avvicinai al gruppo e con voce grave chiesi:"Ragazzi, mi passate una sigaretta?".
Una delle ragazze ridacchiando me ne passo una, mentre gli altri facevano versi e commenti per la mia entrata nel mondo del fumo. E in mezzo a quel brusio iniziò la mia nuova "vita".
Da quel momento non fui più emarginata, iniziai a comportarmi come loro; a vestirmi come loro e a fumare come loro. Tutto migliorò tranne i miei risultati scolastici.
Per qualche miracolo, mi diplomai e conseguii una laurea in psicologia. Mi sono sposata e ho avuto un figlio. Ma da allora, la sigaretta e stata mia "buona" compagna.
Adesso ho cinquantasette anni e pago ie conseguenze di quei fatid ico giorno in cui ia mia dipendenza dalla nicotina inizio. Da pochi giorni mi e state diagnosticato un tumore ai polmoni e giuro che se esco viva da questa storia non solo smetterò di fumare, ma faro in modo che mio figlio non ripeta i miei errori: non solo non fumerà ma sarà più sicuro di se' stesso e non avrà bisogno della sigaretta per essere accettato dal suo mondo.




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