Mission: New Name
- The Recondite Meaning of
TH -
«Dunque.
» iniziò
Georg «Siamo qui riuniti, tutti assieme, per affrontare la
sventura che da giorni ormai incombe su di noi... »
Un
cuscino volante interruppe il
discorso, piombando con precisione millimetrica sul volto del
bassista.
«Piantala,
idiota» sbuffò
Tom innervosito, ancora con il braccio sollevato. «Non
è
poi così terribile. Fai sembrare tutto più
difficile di
quello che è. »
«Dici?
» fece Gustav,
ironico, giocherellando distratto con una delle sue bacchette.
Sprofondava nella poltrona di casa Kaulitz, tenendosi più
lontano possibile dal bracciolo destro, ove risiedevano i piedi
scalzi di Georg, steso sul divano accanto a lui.
«
E fai come se fossi a casa tua,
a proposito. » affermò Bill infastidito, alludendo
alla
posizione scomposta del ragazzo.
Tom
diede un calcio alle sneaker di
Georg abbandonate lì vicino, per poter trascinare un piccolo
tavolo in mezzo al cerchio che avevano formato con le poltrone e il
divano.
«E
quello a cosa ci serve? »
chiese il cantante, lasciando perder il bassista e rivolgendo
un’occhiata torva al gemello.
«Tutti
i cospiratori hanno un
tavolino» rispose il ragazzo, con tono grave. «Per
poter
cospirare in libertà. Abbiamo bisogno di un posto per
appoggiare il posacenere, i documenti compromettenti e le patatine di
contrabbando. ». Bill roteò gli occhi, esasperato.
«Noi
non fumiamo. »
«Potremmo
farlo. Forse riesco a
recuperare i vecchi sigari di papà. » Propose Tom,
volenteroso. Il gemello ignorò l’intervento.
«E
non abbiamo documenti
illegali, e nemmeno le patatine lo sono! »
«Mangiare
le patatine sul divano
è illegale per mamma. E poi non deve trovare i nostri fogli
top secret. Non deve venire a conoscenza della nostra missione!
»
spiegò il rasta, eloquente, ancora convinto di aver ragione.
«Siamo
qui per parlare del
tavolino? » intervenne Georg, seccato. «La nostra
priorità ora è trovare qualcosa da bere. Avete
qualche
lattina di birra? » Un altro oggetto volante, questa volta la
sua stessa scarpa sinistra, lo mise a tacere.
«Veramente
siamo venuti qui per
trovare un nuovo nome per la band. » Gli ricordò
Gustav,
mentre l’amico lanciava i peggior improperi verso un
impassibile
Tom. «Non per mangiare, fumare o giocare ai carbonari.
»
«Guarda
che se nostra madre ci
scopre saremo davvero in pericolo. »
S’indignò Tom,
offeso dalla scarsa importanza che gli amici riservavano alle sue
affermazioni. «Lei ama queste cose. Insisterebbe per
tramutarci
nei ‘Felici Bambini Di Magdeburgo.’ O
amenità simili. »
«Certo,
infatti le tue trovate
sono decisamente migliori. » Lo prese in giro Georg, rubando
una patatina dal pacchetto clandestino abbandonato sul tavolo.
«Guarda
che l’ho creato io il
primo nome della band, ed è stato un vero e proprio colpo di
genio» insistette il biondo, palesemente offeso.
«Ecco
perché lo stiamo
cambiando. » Fece Bill candidamente, ignorando le occhiate
omicide rivoltegli dal gemello. Tom si lasciò cadere sulla
sua
poltrona, imbronciato.
«Io
non ho ancora capito cosa c’è
che non va nel nostro nome. » Sbuffò.
«C’è
che fa schifo, Tom.
» Tagliò corto Bill, sintetico.
«Sembra
la pubblicità di
un detersivo. » Rincarò la dose Georg.
«’Devilish,
il detersivo del
diavolo!’ » rise Gustav.
«’Toglie anche le macchie
più diaboliche!’»
«Attenti!
» minacciò
il rasta, brandendo intimidatorio una rivista arrotolata a tubo.
«Non
vi conviene farmi arrabbiare! »
«Altrimenti?
Ci farai tutti fuori
a colpi di Vanity Fair? » domandò Georg
sbadigliando,
visibilmente spaventato.
«Smettetela,
cretini. » Li
riprese il frontman della band, «Non potete evitare di fare i
buffoni almeno per un minuto? »
«No»
risposero in coro i
due, mentre Gustav si grattava la testa allibito.
«Cominciamo
a valutare qualche
possibile nome. » Sospirò il moro, sforzandosi di
non
sbattere quelle due teste vuote una contro l’altra.
«Ho
qualche idea interessante. »
«Non
ci chiameremo i ‘Nena’s
Fan’, se è questo che intendi.»
Avvertì il
fratello. «E non useremo nessun nome che contenga la parola
‘Nena’, o ‘Luftballons’, o
qualsiasi stupido titolo di
qualche stupida canzone. »
«Sentiamo
cosa proponi tu,
allora. » Ribatté il ragazzo, arrossendo.
«Che
ne dite di ‘Se sei carina,
maggiorenne e con una terza abbondante lascia il tuo numero
telefonico al chitarrista’? »
«Siamo
una band, non una rivista
per annunci porno. » Rispose Georg, esonerando Bill
dall’ingrato compito di replicare. «Ma se
sostituisci
‘chitarrista’ con ‘bassista’
può andare. »
Il
moro, che aveva già aperto la
bocca per complimentarsi dell’inaspettata serietà,
la
richiuse di scatto, sull’orlo delle lacrime. Si
voltò verso
Gustav, implorante. – Ti prego – sillabò
con le labbra,
implorandolo di far rinsavire quei due.
«Ragazzi»
esordì il
batterista dal buon cuore. «Servirebbe qualcosa di
più
sintetico. »
I
due si guardarono, prima di replicare
con un sonoro «’Limonatori di belle
ragazze’? »
Bill
prese seriamente in considerazione
l’idea di domandare all’anagrafe se davvero
Tom Kaulitz
fosse suo fratello. E di chiedere a se stesso perché aveva
scelto tale bassista per la sua band. Si massaggiò le
tempie,
tentando di calmarsi.
«
Tu, Gustav? Qualche idea? »
interloquì gentile, senza dar peso ai nomi sconci scelti
dagli
altri due.
Il
batterista esitò. «
Sono accettati riferimenti ai Metallica?» Bill si
irrigidì,
mentre la sua ultima spiaggia andava a farsi fottere. «
Emh...
immagino di no. » il moro stava per mettersi a piangere,
recitando la sua parte di diva incompresa, quando il colpo di genio
arrivò inaspettato.
Un
coro angelico di muse cantò
soave, suggerendogli il divin nome che la sua band avrebbe adottato.
Ora
si come si sentiva come quel tal
Omero, o come Dante o tutti gli altri vaneggiatori.
Divinamente
ispirato.
Prese
fiato rumorosamente, in attesa
che gli altri si rendessero conto che volesse prendere la parola e
zittissero le aspre diatribe.
Dopotutto,
anche l’effetto
scenografico della Rivelazione è importante. Dopo qualche
secondo calò il silenzio, escluso il fine rumore prodotto
della mano di Georg che grattava il didietro dei suoi pantaloni.
Cessato
anche quello, attese che l’eco
dello sbadiglio di Tom si disperdesse tra le quattro mura della casa.
«
Ma vuol parlare o è
stato colpito da un ictus? » indagò il bassista
sottovoce, notando che ancora Bill ancora non accennava ad espirare.
«
Non ne ho idea, ma se aspetta
altri cinque secondi diventa viola. » rispose il gemello
pacatamente. Il cantante si trattenne dall’alzare gli occhi
al
cielo e ritenne opportuno rivelare a quei tre miscredenti la sua
idea, troppo inferiori a lui per comprendere le sottili sfumature
dell’atmosfera.
«
Ci chiameremo...» proferì
« ‘Bill e la banda’ »
Tom
storse il naso.
Georg
inarcò entrambi i
sopraccigli.
Gustav
spalancò educatamente gli
occhi.
«
Beh? Non vi piace? »
chiese il moro. « preferite ‘Bill e i suoi
ragazzi’? »
Tralasciando
il commento bisbigliato di
Tom al fatto che fortunatamente la poligamia era
proibita,
nessuno parlò. « Se non vi piace potete anche
dirlo! »
«
Non ci piace. »
affermarono convinti gli altri tre, consci che il loro frontman se la
sarebbe legata al dito.
«
TH. » commentò
Tom. Incrociò le braccia al petto, soddisfatto di se. Era un
bel nome, gli piaceva. E sarebbe piaciuto a tutti, ne era sicuro.
«
Ti Acca? E che roba è? »
chiese Georg, scettico.
«
È un acronimo, testa di
rapa. Dobbiamo trovarglielo noi il significato. »
esclamò
Bill, saccente. « Non è male. Mi piace. »
«
Anche a me. » si unì
Gustav, sperando di concludere presto quell’incontro.
Potevano
anche chiamarsi ‘I crucchi montanari’, a lui
importava solo di
suonare la sua batteria.
«
La T la voglio per Tokio. »
si impose il moro immediato, consacrando una parola del nome alla
nazione ispiratrice dei suoi capelli.
«
L’H allora sta per Olsen,
come le gemelle. » aggiunse Georg.
«
Si scrive con la O,
decerebrato! » rise Tom, orgoglioso che ormai TH fosse stato
adottato. Bill e Georg potevano litigare per quanto volevano, a lui
non interessava il momentaneo nome associato alla seconda lettera.
Qualunque
fosse stato, il significato
originario di TH sarebbe stato un altro, che nessuno avrebbe mai
saputo fino a che la band si fosse affermata.
Fino
a che il nome sarebbe diventato
ufficiale, impossibile da cambiare.
Si
concesse un’interiore risatina
maligna, gustandosi il suo nuovo potere.
Nessuno
del gruppo avrebbe mai
immaginato che TH significava solo una cosa.
Tom
Herrscht.
Tom
Domina.
«
Vada per Tokio Hotel. »
concluse Bill soddisfatto, tre ore e parecchi pugni dopo. «
TH
significherà Tokio Hotel. »
«
Okay. » approvò
Tom. « Mi sembra perfetto. Ma le fan ci chiameranno solo TH,
giusto? »
«
Immagino di si. » rispose
il cantante, alzando le spalle. « È importante?
»
«
Certo che no, fratellino...
sono solo due lettere, nulla di più.»
Nulla
di più, oltre che il
mio immenso, smisurato potere. pensò. E
quando la
verità verrà a galla, Bill non si
permetterà più
di prendere il mio orsetto di peluche senza permesso! E Georg non mi
ruberà i vermicelli gommosi! E Gustav non
avanzerà più
insinuazioni maligne sulla mia intelligenza!
Tom
Kaulitz sarebbe risorto, la sua
superiorità sarebbe stata riconosciuta, la sua austera
maturità avrebbe assoggettato tutti. Proprio tutti. Ma
davvero
davvero tutti.
«
Tom. » lo richiamò
Bill. « Stai sbavando sul tappeto, scimmione idiota.
»
Bastava
solo dar tempo al tempo.
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Non.
Chiedetemi. Niente.
Non
lo so manco io da dove viene sta
cosa XD solo che, quando mi metto a chiedermi il perché e il
percome del passato, presente e futuro (XD) dei Tokio Hotel, bisogna
che qualcuno mi dia una botta in testa e mi fermi.
Questa
shot nasce perché una mia
amica non fa altro che parlare di ‘Bill e la
banda’.
“Come
stanno Bill e la banda?”
“Ma
ancora vai dietro a Bill e la
banda?”
“Ti
ho portato un poster di Bill e la
banda” (e magari il poster è di Tom XD)
E
da qui la domanda: ma perché i
TH si chiamano TH e non Bill e la banda?!
E
poi si, oggi avevo cinque minuti
liberi per metterla su EFP, perché naturalmente non ho
voglia
di studiare per la versione di greco. Fatemi gli auguri per il
compito di domani, da bravi UU
Io
vado che già mia madre rompe
per questi cinque minuti -.- arrivederci a fatemi sapere quanto sono
matta da uno a dieci (no, l’undici non vale XD)
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