In vita mia non avevo mai conosciuto una persona come Prim.
Lei era molto più che una ragazzina impaurita e sola.
Era cresciuta e cambiata, ed era diventata più coraggiosa.
Per tutto il periodo in cui i giochi sono stati trasmessi si è rimboccata le maniche ed ha aiutato tutti coloro che avevano un’ estremo bisogno di cure affinando le sue conoscenze mediche.
Non pianse più dal giorno in cui sua sorella venne estratta, perché le aveva fatto una promessa.
Non accettò più dl cibo dai pacificatori, vendette il formaggio della sua capra e si fece procurare la selvaggina da Gale e altri ragazzi del posto in cambio di cure mediche e varie medicine.
Prim non è più la ragazzina timida di un tempo. Le treccine si erano ormai sciolte, lasciando spazio a una chioma d’orata e ribelle.
Gli occhi, da prima spaventati sono diventati più carichi e pieni di speranza.
Le guance denutrite, più rosee e piene.
Non ha mai perso la speranza Prim ed era debitrice a sua sorella, non perché le avesse dato una chance per vivere, ma perché le aveva dato l’occasione di fare qualcosa di davvero importante.
Avrebbe combattuto e non si sarebbe di certo tirata indietro.
Se Katniss era la mente, lei era di certo il cuore.
Lei avrebbe curato e protetto tutti coloro che necessitavano di lei.
Sarebbe stata a suo modo un’eroina per tutti gli abitanti del distretto 12.
Perché sua sorella non era sola in quell’inferno, dato che tutti vi erano dentro.
Se ci pensiamo bene è Prim la vera ghiandaia.
Senza di lei non ci sarebbe stata una rivoluzione, senza di lei non ci sarebbe stata una svolta e senza di lei non ci sarebbe stata libertà.
Ma la perfida donna in nero ha trovato un altro modo per riprendersela e portarsela con se.
Ma anche qui ha perso.
Perché ha portato con se la speranza che, dolcemente, ha squarciato il velo della morte a metà.