El sueño de la razón produce monstruos

di KatWhite
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Una grigia giornata di metà novembre, gli occhi languidi che scrutano le gocce di pioggia cadere velocemente sul marciapiede e scivolare pigramente sulla mia pelle.
Sono senza ombrello, perché mi piace la pioggia, mi è sempre piaciuta.
Sin da piccola, ogni volta che pioveva, amavo segretamente stare innanzi alla finestra a guardare scendere la pioggia e bagnare il vetro.
Un lampo squarcia il cielo, ma non mi spavento e rimango immobile nella mia posizione.
Paradossalmente, sorrido mentre sento il freddo gelarmi le ossa e trapassare la pelle, e non faccio nulla per riscaldarmi. Ascolto il ticchettio delle gocce che si infrangono sul terreno e sulla mia pelle, e porto una mano a spostarmi i capelli madidi. Ne porto una ciocca alla narice e sbuffo: puzzano di umidità e probabilmente anche la mia pelle non odora più di quel buon bagnoschiuma muschio e camomilla. Ma il sorriso si allarga a causa di un brivido, provocato dallo scorrere di una goccia lungo il braccio, caldo.
Ma non c'è nessuno che mi prende e mi bacia sotto la pioggia.
Abbasso lo sguardo e mi osservo le punte delle scarpe; starnutisco improvvisamente, ma lotto e non mi muovo perché ne vale la pena: vale la pena rimanere fuori e lottare per non rimanere soli.
Perchè so che arriverà il giorno in cui qualcuno mi prenderà e mi bacerà sotto la pioggia.

E non sarò più sola.


Note dell'autrice
Ero troppo tentata di aggiungere anche la parte autunnalle... *w*
Nonostante odi la pioggia perchè praticamente vivo in mezzo a un tornado e ho sempre dei capelli orrendi, mi piace e mi è sempre piaciuta osservarla cadere. E sognavo sempre di rimanere inerme in mezzo ad essa per sentirmela addosso, cosa che purtroppo non ho mai avuto il coraggio di fare proprio per amore dei miei capelli xD
Ora fuggo sperando che questo capitolo possa essere piaciuto e giurando e spergiurando che pubblicherò la prossima ShikaIno poffarbacco.
Adieu,
Emily.




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