She Calls Him “Twinkle
Toes”.
“What
Are You Doing Here, Twinkle Toes?”
E
ora che accidenti
voleva, quel baro? Era odioso! L’aveva battuta soltanto
grazie ad un trucco,
quello non era un attacco prodotto dal Dominio Della Terra.
Era…Aria? Non ne era
sicura, quel tipo era dannatamente rapido; non era neanche riuscita a
capire
che stile di lotta aveva adoperato quel baro dai piedi tanto rapidi.
Eccolo lì, che prova a
giustificarsi e a chiederle
addirittura dei favori. Ne ha di coraggio, lo sciocco. Non solo
l’aveva privata
del suo titolo (ed era un affronto che non gli avrebbe mai perdonato!),
ma ora
osava persino venire in casa sua! Oh no, niente da fare: avrebbe
chiamato le
guardie piuttosto. E così fece, non voleva proprio essere
disturbata da quel
ragazzino disonesto e i suoi amichetti: aveva già i suoi
problemi, figurarsi se
aveva tempo per quello strano tipo.
Perfetto, erano andati via e le
guardie l’avevano bevuta
sulla sua “Paura”. Paura… come se la
Bandita Cieca avesse mai avuto paura. I
suoi non la capivano, era sola… tremendamente sola. Non
aveva amici, i suoi non
volevano andasse in giro poiché era “fragile e
indifesa”, i pochi che l’avevano
mai vista l’avevano osservata soltanto sotto le luci del
ring… nessuno parlava
mai con lei. Non che sentisse la
mancanza delle persone, non era mica una sciocca sentimentale lei,
però… però
quando Piedi Rapidi le aveva chiesto di parlare aveva provato una
strana
sensazione: sembrava che volesse stringere… amicizia. Non
volle sorridere… ma
era la prima volta che qualcuno la trattava… come un essere
umano.
“Sciocchezze!”
Si
disse poi l’erede della famiglia Bei Fong. “Piedi
Rapidi è solo un baro e la prossima volta che saremo insieme
lo farò volar via
con un pilastro di pietra!”
Si rifiutò ancora di
sorridere e decise di non pensare al
fatto che aveva, anche se inconsciamente, espresso il desiderio di
rivederlo.
“I’d
Know Your Little Footsteps Anywhere, Twinkle Toes.”
Ogni
tanto avrebbe
voluto essere diversa, o almeno… come Katara. Lei non
poteva, e non avrebbe mai
potuto, vederla, ma doveva essere splendida. Piedi Rapidi…
il suo cuore perdeva
sempre un battito quando era vicino a lei, ma quella sera, al solo
vedere
Katar, il cuore di Aang aveva cominciato a palpitare e a battere forte
come un gong.
Non era gelosa di Aang… voleva soltanto essere notata ogni
tanto. Katara era
bellissima, persino lei che la vedeva solo tramite le onde sonore se ne
rendeva
conto, e non era invidiosa, Toph Bei Fong si sentiva bene col suo corpo
e non
aveva mai provato una sincera gelosia per l’aspetto altrui,
ma almeno una volta
nella vita avrebbe voluto essere notata per prima. Voleva che qualcuno
perdesse
quel battito per lei, voleva che qualcuno cominciasse ad avere la
stessa
tachicardia che Aang aveva quando vedeva Katara. Sokka… oh
Sokka sarebbe stato
più che gradito. Se avesse avuto lui quelle palpitazioni al
solo vederla, Toph
probabilmente si sarebbe sciolta come neve al sole. Quella per Sokka
era una
bella sbandata… ma il suo cuore non mentiva: nessun
sobbalzo, nessun
acceleramento… la vedeva come un’altra sorellina.
Per una volta avrebbe voluto
sentirsi speciale, solo una! Avrebbe voluto avere una qualche
caratteristica
particolare, proprio come Aang. Del resto lei aveva solo gli occhi
inutilizzabili, una patologia che poteva colpire chiunque, ma i passi
di Aang
erano unici, inimitabili. Li avrebbe riconosciuti tra i suoi di mille
passi,
immersa nella confusione di una festa di paese, in mezzo ad una
tormenta…
ovunque. Non sapeva perché, ma i suoi passi erano quelli che
riconosceva
meglio: neanche con Sokka ci riusciva. Certo, i passi del fratello di
Katara li
riusciva a distinguere, ma quelli di Piedi Rapidi erano…
familiari, quasi come
se li avesse uditi altre volte, in tempi che non le appartenevano.*
Stavolta non riuscì a
trattenere il sorriso: Piedi Rapidi
era speciale e, in un certo senso, soltanto lei poteva
“vedere” questa sua
“specialità”.
“Who
Knew Twinkle Toes Could Dance?”
E
chi se lo aspettava!
Piedi Rapidi era bravo davvero!
*HIC*
Okay, forse stava esagerando ma
quella roba, per quanto
forte fosse, aveva un gran bel sapore. Aang era stato
fantastico… quei ragazzi
sembravano felici. E non aveva bisogno di vedere per capirlo: i loro
cuori, i
loro movimenti, il loro respiro perfino, indicavano quella strana
frenesia con
la quale Piedi Rapidi li aveva fatti rinascere.
*HIC*
Accidenti se era buona quella roba! E
poi… come ci riusciva?
Non ricordava (troppo alcool.) chi glielo aveva spiegato, ma sapeva che
i
Dominatori dell’Aria (anzi IL Dominatore dell’Aria
nel caso di Aang.) per usare
i propri poteri sfruttavano la serenità, ma Piedi Rapidi era
un vero e proprio
faro di ottimismo e vitalità! Non sapeva come fosse
possibile, ma il suo amico
instillava nei cuori di tutti un’irrefrenabile gioia di
vivere… quasi fossero
liberi. E in fondo era stato così anche con lei…
aveva creduto così tanto in
lui che aveva addirittura sfidato apertamente i suoi, aveva persino
versato una
lacrima per lui! Libertà… essere liberi come
l’Aria. Poteva una montagna essere
libera come il vento?
*HIC*
Okay, stava entrando nel filosofico:
non andava bene! Però…
fino a poco tempo fa, avrebbe risposto di no senza pensarci un secondo.
Ora non
ne era certa… Aang aveva cambiato il suo “punto di
vista”.
*HIC*
Rise forte: doveva appuntarsela
quella scemenza sul punto di
vista. Però… era vero. Aang l’aveva
cambiata, proprio come stava cambiando quei
ragazzi. Quando si tastò il volto, si scoprì di
nuovo sorridente: Piedi Rapidi
cominciava ad avere uno strano effetto su di lei.
*HIC*
“Way to go, Dancy Pants. I
Think You Really Did Help Those Kids; You Taught Them To Be
Free.”
E, anche se non lo avrebbe mai
ammesso davanti a lui, lo
aveva insegnato anche a lei: Piedi Rapidi, con la sua
semplicità, aveva fatto
sentire la montagna libera come l’aria.
“I
Hope You Kick Some Seriously Fire Lord Butt, Twinkle Toes.”
Ti
prego… Aang, ti
prego: non morire. Non puoi farmi questo, non puoi andartene. Ho paura
per te,
l’ho ammesso. Cioè non l’ho proprio
ammesso… ma ho accettato un abbraccio di
gruppo, e ormai è noto che io (apparentemente) odi il
contatto fisico con gli
altri. Tu sai che non dimostro l’affetto con degli stupidi
abbracci… perciò
puoi immaginare quanto mi senta impaurita adesso. Non lo
ammetterò mai, ma se
hai imparato qualcosa dalle mie lezioni (e so che lo hai fatto!)
potresti
sentire quanto forte mi batte il cuore in questo momento. Non lasciare
che le
mie paure si realizzino… per favore, non permettere a
quell’esaltato di
portarti via da m… da noi. Mi sento ridicola, vorrei
riuscirmi a confidare con
te come riesco a farlo (Solo una volta, non sono una sciocca
sentimentale io!)
con Zuko, ma non sono in grado di aprirmi tanto facilmente. Vorrei
dirti quanto
mi hai fatto bene, quanto mi hai cambiata e quanto io tenga a
te… ma non ci
riesco e forse neanche voglio. Prendilo a calci, fai si che quelle sue
chiappe
arrossiscano non a causa delle fiamme ma a causa dei tuoi colpi! Non
lasciare
che Ozai vinca, non lasciare che ti porti via da me e dagli
altri… è ancora
presto per quegli squinternati della Tribù
dell’Acqua, non devono per forza
generare il nuovo Avatar quest’anno, no? E poi se muori ti
toccherebbe mangiare
quelle strane schifezze, e tu non vuoi mangiarle. E…
e… ti prego, Piedi Rapidi,
non morire!
“Fine.
Follow Me, Twinkle Toes.”
“Toph,
I’m Forty Years Old. You Think You Could Stop With The
Nicknames?”
“
‘Fraid Not.”
Quarant’anni.
Accidenti quanto tempo era passato, sembra ieri che io e Piedi Rapidi
ci
incontravamo per la prima volta in quel ring. Sembrava passato
così poco: la
fuga, l’addestramento di Aang, le lotte, la ferita infertagli
da Azula, la
vittoria su Ozai, il suo lasciarsi con Katara dopo pochissimi
mesi… invece
erano passati quasi trent’anni. Ricordo ancora quando gli ha
spezzato il cuore,
ma del resto era innegabile che Katara avesse cominciato a vederlo
più come un
fratello minore che un fidanzato. Lei aveva deciso di rompere con lui,
e io mi
ritrovai a viaggiare in giro per i vari Paesi con un Piedi Rapidi
chiuso e
intristito: bella noia! All’inizio avevo scelto di continuare
a girovagare con
lui solo per evitare di confrontarmi di nuovo con mio padre o mia
madre, ma persino
da depresso quello sciocco monaco è più saggio di
tanti altri, e ben presto mi
riportò da mio padre. Dopo avergli parlato per
più di due ore (non avevo mai
neanche sognato di parlare tanto col mio vecchio.) andammo da mia
madre: lei
era sempre stata più “malleabile” del
mio vecchio e, dopo avermi stritolata con
un abbraccio infinito, alla fine capì del perché
Aang avesse dovuto “rapirmi”
(e ancora oggi si rifiuta di dire che sua figlia è fuggita
da casa.) e di
quanto io fossi stata in gamba nell’aver allenato
l’Avatar e dotata nell’arte
del Dominio vista la creazione del Dominio del Metallo. Dopo un
po’ li convinsi
a tornare insieme e, sebbene un iniziale imbarazzo, alla fine si
convinsero e
furono molto meno restrittivi. Capirono che avevo il bisogno di
viaggiare con
Aang, ma che sarei tornata da loro più spesso e…
forse capirono prima di me
quanto volessi avere accanto Piedi Rapidi. Il nostro primo bacio ce lo
scambiammo al secondo festival tenuto in onore della fine della guerra:
circa
sedici mesi dopo la sua rottura con Katara. Era stato strano, ma
bellissimo. Il
nostro stare insieme ha fatto bene ad entrambi, ricordo ancora che
quando ci
siamo sposati sembravamo gli stessi bambini di dodici anni che eravamo
dentro:
credo che Zuko non ci perdonerà mai di essere scappati,
subito dopo essere
stati ufficializzati come marito e moglie, lasciando a lui il compito
di
informare gli ospiti della sospensione del banchetto. Ma non
è stata solo colpa
mia, accidenti. Piedi Rapidi si annoiava pure… e poi
finalmente eravamo
sposati, ciò significa che gli atti impuri che avevamo
cominciato a perpetrare
fin dall’età di sedici anni ora erano legali: come
potevamo voler perdere tempo
con un pranzo con migliaia di invitati? Mia madre guarda male Aang da
allora…
ma suppongo sia normale, a nessuno piace essere piantati in asso specie
ad un
matrimonio. E ora siamo qui: io da bambina ribelle sono diventata un
capo della
polizia (Sokka si diverte a ricordarmi che ora devo sottostare a delle
regole,
e lui è ancora l’Avatar che deve salvare il mondo
da tutti i vari squilibrati
che provano a farlo sprofondare nel caos. Abbiamo avuto due figli,
entrambi
Dominatori dell’Aria per sua somma gioia, e attualmente,
quando non siamo in
missione risiediamo nella città fondata da Aang stesso. Ogni
tanto mi capita di
ripensare al nostro primo viaggio insieme e di sorridere nel vedere che
nonostante tutti i nostri cambiamenti e il nostro nuovo nucleo
familiare siamo sempre noi stessi… è
buffo come a volte gli Spiriti
operino in maniera tanto imperscrutabile: se non lo avessi mai
conosciuto, la
mia sarebbe stata una vita davvero grigia. Non potrei essere
più contenta di
stare accanto al mio Piedi Rapidi.
E
ci siamo!!
Finalmente ho scritto questa roba che mi frullava in testa fin da ieri
notte. Teoricamente
dovrei andare avanti con la mia luuunga fiction sui Digimon, ma al
momento non
ho il tempo di elaborare un altro capitolo di quella trama tanto
complessa e
articolata, e per di più questa storia era decisamente
più ispirata. Non ho
sottratto tempo ai miei impegni, proprio come la mia shot su Percy
Jackson (di
cui questo racconto condivide la struttura episodica.) anche questo
lavoretto è
stato scritto in poco più di mezz’ora di intensa
ispirazione e non credo sia
neanche eccessivamente malaccio come lettura (anche se come sempre non
ho il
tempo di rileggere per eliminare eventuali errori.) e che sia un ottimo
preambolo per ciò che ho in mente per un futuro ancora
discretamente lontano. Difatti,
dopo che avrò ultimato la long che sto scrivendo, ho deciso
che dovrò scrivere
altre tre long: una su Avatar, una su Detective Conan e una su Percy
Jackson. Credo
proprio che la lunghissima Taang che ho in mente sarà la
prima (e spero di
renderla la storia Taang più lunga e articolata di questa
sezione.) e spero
tanto che vi appassioni. Altra piccola cosa: leggendo la mia storia
potreste notare che vi sono degli asterischi *, mh? Allora, il primo di
essi è dovuto al fatto che la teoria sul "Face Stealer" e la
donna dell'Avatar mi appassiona tantissimo e sono sicuro che vi
scriverò su di essa. Gli altri invece circondano i
singhiozzi di Toph. Ora io non ricordo bene l'episodio, ma so che Toph
non era ubriaca, anzi. Solo che, non se per quale motivo, l'idea di lei
ubriaca mi ha fatto ridere e ho deciso di stravolgere un po'
quell'episodio. Inoltre l'improvviso cambio da terza persona a prima
persona è voluto, poiché gli ultimi capitoli sono
totalmente incentrata sui pensieri che voluto darle per questa storia.
Credo di non dover dire più niente, grazie
per l'attenzione: per ora è tutto; spero di
non avervi
annoiati o disgustati troppo. Alla prossima!
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