See
Who I Am
[Stai con me, è presto
e poi che fretta c'è
anche se fuori
dall'auto già piove da un'ora
e sale piano la voglia
di una casa,
una candela da
accendere
e poi spegnere.
Come un'illusione dopo
fiumi di rancore
tu sei dentro quella
vita che vorrei.
Splendida visione in
un deserto di dolore
ho già i brividi se
penso che ci sei.]
Notte di Febbraio, Nek
Guidavo,
mostrando
più tranquillità di quanta ne provassi in
realtà dentro di me, mentre la
leggera pioggia sul parabrezza si faceva più insistente e mi
costringeva ad
azionare i tergicristalli per migliorare la visibilità.
Appoggiai un gomito
contro il finestrino e abbandonai il capo contro il mio pugno chiuso,
reggendo
il volante con una mano sola. Osservavo Emily con la coda
dell’occhio, e più di
una volta la scoprii a fissarmi con una strana aria sul volto teso. Mi
chiesi se le
fosse capitato quello che aveva colpito me; in quel caso, era
maledettamente brava a governarsi. L’unica cosa che mi
tratteneva dal fermare
la macchina e baciarla lì, sotto la pioggia, in una strada
deserta, era il
pensiero che lei, in fondo, non lo volesse. Pregai di arrivare presto a
casa di
Mandy, se non altro per rimanere da solo e riuscire a schiarirmi le
idee; pur
sapendo che una volta fatto, non avrei desiderato altro che la sua
presenza.
«Tu e
Leah state
insieme da molto, vero?»
La guardai
sorpreso, era ovvio che lo sapesse.
«Sì.»
«Bene.»
Un sorriso amaro
prese forma sulle mie labbra. Cosa c’era che stesse andando bene in quella situazione? Mi venne
quasi voglia di domandarle se lei e Leah fossero cugine da
molto, ma mi trattenei. Mi sentivo profondamente amareggiato.
Sentivo di amare Emily, e al tempo stesso mi domandavo dove fosse
andato a
finire quello che provavo per la mia ragazza fino a un’ora
prima.
Cancellato?
Distrutto? Raschiato via?
No, non era
possibile. Era semplicemente eclissatosi, perché qualcosa di
enormemente più
grande l’aveva spodestato e si era impossessato della corona.
Quello che non
capivo era perché.
Perché quella
ragazza riusciva a sconvolgermi internamente così come
nessuno era mai riuscito
a fare?
«Sam…»
Chiusi appena
gli
occhi, assaporando il suono del mio nome pronunciato da quella voce.
Dalla sua voce.
«Dimmi.»
Si
mordicchiò le
labbra, e io pensai che quella sua immagine, - lei con quel suo
cappotto nero,
lei con le sue mani che si torturavano tra loro, semplicemente lei - sarebbe rimasta impressa nella mia
mente per sempre. E fu in quell’esatto momento che capii
tutto.
Imprinting.
(*)
Sterzai
ferocemente
contro il margine destro della strada, sollevando così una
scia di acqua al
passaggio delle ruote contro la fine dell’asfalto, e
continuai a guardare
terrorizzato davanti a me.
Non poteva
essere.
Non a me. Non così.
Non a Leah.
Ricordavo bene
cosa
mi avevano detto riguardo all’Imprinting. Non si
può tornare indietro. Quella
ragazza sarebbe diventata il mio mondo (ma già lo era) e io
sarei diventato tutto per lei. Come
potevo fare
questo a Leah? Dio, era sua cugina! Anche prima di prendere
coscienza di cosa mi era accaduto con Emily sapevo che in qualche modo
avrei continuato a vivere con lei, a vivere per
lei. Ma questo complicava le cose, perché era
un’altra delle cose
inspiegabili da non poter rivelare a Leah.
«Non
piangere, non
è colpa tua.»
Mi sorpresi a
dirlo
con una dolcezza inusuale per il mio carattere. Emily
sobbalzò e cercò di farsi
più piccola contro il finestrino, senza riuscire a frenare
il pianto, e quasi
vergognosa che io l’avessi scoperta. Non riuscii a vederla
così e obbedii al
mio istinto: l’abbracciai e la tenni stretta, nonostante la
sua esitazione
iniziale.
«Va
tutto bene, non
è colpa tua», le sussurrai mentre si aggrappava
contro di me, non stupendosi
affatto del calore eccessivo proveniente dal mio corpo, come invece
aveva fatto
Leah.
“L’Imprinting
serve ad agevolare la vita di
un licantropo, già difficile di suo.
È quanto di più simile possa
esserci ad un’anima gemella, ma profondamente più
forte. Semplicemente, è la
certezza che non vi lascerete mai, che avrai il suo appoggio perenne,
in ogni
caso. È estremamente importante, riesci a capire
ciò che intendo?”
E ora
sì che ci
riuscivo veramente.
«Emily…»
Passai
distrattamente le dita fra i suoi lunghi capelli neri. Il suo profumo,
l’averla
fra le mie braccia, il silenzio e il buio che regnavano
nell’abitacolo e la
pioggia che batteva al di fuori creava un ambiente talmente intimo che
mi
stupii di non esserne imbarazzato. La sentii sospirare piano contro il
mio
collo e quel leggero sbuffo d’aria contro la pelle mi fece
sorridere.
Non era successo
nulla, non avevamo detto nulla. Eppure, avevamo entrambi capito.
«E ora
cosa faremo?»
Continuavo a
carezzarle piano la testa, con gli occhi chiusi. In quel momento mi
sembrava
impossibile che esistesse un domani, un qualcosa di cui preoccuparsi.
Pensavo
che saremmo rimasti così per sempre, perché ormai
non mi importava più cosa
avrei fatto, o dove sarei andato. Contava solo il fatto che lei sarebbe
rimasta
con me.
«Non
lo so. Ma
sinceramente, non me ne preoccupo, ora che sei qui con me.»
Alzò
il viso e passò
piano un dito sui miei lineamenti, mentre io la osservavo rapito,
stupito di
come quel semplice contatto sembrasse rigenerarmi da dentro. Chiusi gli
occhi e
posai la mia fronte sulla sua, poggiando le mie labbra sulla sua bocca,
lasciando accadere ciò che doveva. Quando li riaprii, pensai
di avere
un’allucinazione. Che ci faceva Leah in quella macchina?
Indubbiamente,
era
stato il mio senso di colpa a riportarla là dentro, sopra il
viso della ragazza
che ormai adoravo. Sconvolto, sciolsi quell’abbraccio, mentre
Emily mi guardava
con gli occhi sbarrati.
Gli occhi di
Leah.
Il mio corpo
cominciò a tremare violentemente, senza che io potessi fare
nulla per fermarlo.
Con un rantolio terrorizzato, aprii la portiera e mi gettai fuori,
cercando un
posto sicuro dove potermi trasformare. Prima di poterlo evitare, Emily
mi seguì
sotto la pioggia, urlando il mio nome per sovrastare il rumore
dell’acqua e del
vento.
«Torna
dentro,
torna in macchina! Scappa!»
Ma ormai era
troppo
tardi. Sotto il suo sguardo esterrefatto, mi trasformai con un sonoro crack, mentre i brandelli di
ciò che rimaneva dei miei
vestiti si spargevano sulla strada. Fu un attimo, un urlo di Leah nella
mia
testa, e le fui addosso.
[To be
continued…]
(*)
Per chi non lo sapesse, imprint significa proprio
imprimere, stampare (o come sostantivo orma, segno ecc.).
L’espressione “ideas
imprinted on one’s mind” significa proprio
“idee impresse nella mente”. Ho
puntato su questo per giustificare l’epifania del termine
“Imprinting” nella
mente di Sam dalla parola "impresso", in inglese "imprinted". Di sicuro
non potevo usare una giustificazione italiana,
ma credo
che la cosa sia abbastanza chiara comunque in entrambe le lingue ^^
Note finali: Che
capitolo corto, lo so XD Ma tanto veniva così, che posso
farci ^^ Il prossimo sarà l’ultimo, e finalmente
questo piccolo esperimento
avrà fine.
princess of vegeta6: Caspita,
che entusiasmo XD L’aggiornamento eccolo qui, grazie mille
per i complimenti ^^
Spero sia di tuo gradimento anche questo, poi fammi sapere se vuoi ^^
Kissoni!
Shatzy: Eh,
sconvolta addirittura XD Non mi ero neanche accorta di aver cambiato
stile
X°°°D Comunque meglio meglio ^^ Grazie mille
per i complimenti, mi hanno fatta
felice ^^ Non sapevo amassi Sam, a me non piace neanche poi
così tanto, ma
sono rimasta affascinata da questa specie di triangolo non voluto, e il
rapporto tra Sam ed Emily è unico. Ho cercato di far meglio
che potessi XD Alla
prossima, kissoni!!
valy88: Ecco il
motivo per cui non sono arrivati da Mandy XD (Che tra parentesi, non so
neanche
chi sia ^^”) Mi trovo d’accordo sul fatto che il
pairing Sam/Emily sia
sottovalutato, ma che vuoi farci, i vampiri vincono sempre XD Ho
aggiornato
prima che ho potuto, visto che brava? XD Ancora grazie mille X3
Kissoni!!
RobyLupin: Hai
perfettamente colto nel segno tutto quello che intendevo, che bellezza
XD
Anch’io sono contraria alla coppia Sam/Emily/Leah chi
è? XD Cioè, Sam ed Emily
potranno anche vivere la loro storia come vuole l’Imprinting,
ma credo che un
rimorso di fondo rimanga comunque. (E ci mancherebbe anche!) Sam ha
rinunciato
ad una ragazza, ne ha trovata un’altra. Emily ha rinunciato
ad un’amica, e ha
trovato l’amore della sua vita. Leah ha rinunciato a tutto,
senza avere nulla
in cambio. Quindi, per quanto possa starmi antipatica, non la giudico
per
quello che è, per quello che è diventata.
La scena dove Leah praticamente costringe Sam ad andare a casa sua ha
del
sadico, in effetti XD Ma mi conosci, se posso rigirare il coltello
nella piaga,
lo faccio e basta XD Grazie mille Rob, si spera che dopo questo
capitolo non mi
spezzi le ossa XD Kissoni!!
Grazie
anche a tutti quelli che semplicemente leggono e
hanno inserito la loro storia nei preferiti. Kissoni e al prossimo
aggiornamento!
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