Per il bene della scienza

di Experiment 513
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── Per il bene della Scienza ──

 

“Un male necessario”

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“L'uomo ha scoperto la bomba atomica,

però nessun topo al mondo

costruirebbe una trappola per topi.”

Albert Einstein

 

 

 

 

PREMESSA:

“una luce fioca”

 

 

 

 

Cédric continuava a fissarlo, incredulo.

    «Mi stai dicendo che le anime sono entità distinte e separate dal nostro corpo?»

    «Esattamente» rispose l’uomo in bianco. «Ciò che guardi la mattina allo specchio non è che un involucro, un semplice contenitore.»

    Il ragazzo trovava un che di disgustoso nel modo in cui Weiß semplificava la vita umana.

    «Un involucro. Capito.» L’albino punto gli occhi chiari in quelli azzurri, intensi, di Cédric. Quel giovane era talmente problematico... «Tu come fai a sapere tutte queste cose?»

    Weiß si concesse un sorriso, una curva leggera delle labbra pallide che esprimeva un misterioso ed indecifrabile sentimento di tenerezza misto a divertimento. Qualunque cosa fosse Cédric non l’aveva apprezzato.

    «”Onnisciente non sono, ma di cose ne so”» recitò con tono cantilenante.

    Cédric attese una spiegazione.

    «Lo dice spesso quel lurido essere di mio fratello» chiarì, sospirando nel costatare ancora una volta quanta ignoranza incombeva in quella giovane mente.

    «E quando il mio corpo…»

    «Il tuo involucro» sottolineò Weiß.

    «E quando il mio involucro morirà… cosa ne sarà di me? Della mia anima, intendo.»

    «Quella continuerà a vivere. È per questo che sto cercando di dissuaderti dalla decisione che hai preso.»

    «Quindi è immortale?» Cédric ne sembrava entusiasta, la prospettiva di vivere per sempre lo allettava parecchio. Come un dio.

    «No» sentenziò l’albino con tono severo, distruggendo le fantasie del più giovane. «Anche l’anima è destinata a morire, a spegnersi come una luce fioca che esaurisce la propria fonte di energia. Si potrebbe paragonare ad una stella, se lo desideri. In ogni caso vive molto più a lungo di un viscido contenitore di carne.»

    «Anche tu hai un viscido contenitore di carne

    Weiß sorrise, un sorriso diverso dal precedente: questo era malizioso, allegro, il sorriso di qualcuno che conosce un segreto delizioso.   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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”Onnisciente non sono, ma di cose ne so”: citazione del Faust, detta

da Mephistopheles.

Weiß è ciò che noi chiamiamo “dio” e si appella a “Mephisto” come

suo fratello (nda).

 

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Avevo già pubblicato questa storia tempo fa, ma ho deciso di

riscriverla da capo e perfezionarla, dunque eccomi qui!

Spero sia di vostro gradimento, perché tengo moltissimo a questo

racconto e vorrei con tutto il cuore riuscire a far un buon lavoro.

Ammetto di aver quasi paura nel pubblicarla e non sono molto

convinto che la mia sia stata una buona idea: non ho ancora

concluso questa storia, è in fase di lavorazione, motivo per cui volevo

tenerla “segreta” finché non fosse stata ultimata e io fossi stato

soddisfatto del risultato, tuttavia speravo che - ricevendo qualche

recensione - fossi più motivato a continuarla e magari qualcuno di

voi potrebbe perfino darmi degli spunti interessanti o delle critiche

per render migliore il mio lavoro.

 

 

                                                     Christopher





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