Disperazione che avanza

di Ginevra285
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Non credo più in nulla.
In niente di niente. E non capisco come sia successo, non me lo spiego proprio.
É stato fulmineo, così da un giorno all'altro.
Eppure sono ugualmente qua, a vedere il mondo che crolla e il muro di dolore e solitudine che si innalza tra me e tutto il resto.
Non ci credo più in me, tutte le mie convinzioni hanno iniziato a vacillare per qualche strano motivo e così, come un castello di carte alla prima ventata, sono crollata.
Tutta la forza che credevo di avere dov'è adesso? Probabilmente sepolta sotto strati di sabbia e litri d'acqua, in una calda giornata estiva. Oppure dispersa nell'aria come il suono di una risata, ultimo eco di momenti felici. O magari è stata calpestata senza riguardo come le foglie rossicce cadute ad ottobre. Oppure, semplicemente, non c'è mai stata.
Perché, parliamoci chiaro, cosa sono io?
Probabilmente niente più che una persona debole, annullata dal proprio cervello, schiava della propria mente, dipendente dalla tristezza, assetata di quel dolore che ti mangia dentro.
E perché?
Per rendere la mia esistenza un filo più interessante, suppongo.
Sono una contraddizione ambulante, un pozzo di amarezza che trabocca di sentimenti. E quando finiscono quelli belli, c'è spazio solo per quelli che distruggono.










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