Un minuto

di Gobra1095
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un minuto

Le cose più inaspettate quando accadono provocano in noi la sensazione di averle sempre aspettate, diceva quella scrittrice, Beverly Sommers.

Eppure io non sono mai stata una di quelle ragazze che non fanno altro che pensare quando si sposeranno, come chiamare i loro figli, i loro abiti bianchi, l a cerimonia, ecc.

No, non sono il genere di cose che mi interessano.

Lo studio e in seguito il lavoro, sono sempre stati al primo posto. Il profumo della pergamena del G.U.F.O. è ancora impressa nei miei ricordi più cari.

Lo studio, per molto tempo è stato il più grande scopo della mia vita, l’obbiettivo di maggiore importanza.

Ron faceva sempre battute cretine  e aveva la sfera emotiva di un cucchiaio.

In poche parole il mio migliore amico.

Al sesto anno, quando Lavanda gli girava intorno avrei voluto strangolarla. Sfruttavo lo studio per liberarmi dallo stress. Dicevo sempre a Ginny (e a me stessa) che era la paura per il ritorno di Voldemort. Ma sia io che lei, sapevamo che era una bugia.

Ricordo ancora con un brivido il nostro primo bacio.

Era la prima volta che diceva qualcosa di protettivo nei riguardi degli elfi domestici. Mi sentivo estremamente felice, che, per una volta, lui capisse l’importanza degli elfi.

Capii che lui era importante per me, più di un amico. Come acqua per i pesci, aria per gli esseri viventi, ispirazione per il poeta.

Per un attimo decisi di perdere la ragione e i calcoli...

E lo baciai....

Dopo sarei potuta morire, ma dovevo farlo, dovevo liberarmi.

Il nostro matrimonio fu abbastanza sbrigativo, nonostante abbiamo impiegato molti mesi per prepararlo.

Chiudo gli occhi e rido come un cretina ripensando a come e quando me l’aveva chiesto.

Pioveva a dirotto e avevamo litigato, come sempre... Non era niente di importante, la cosa era talmente futile, che non la ricordo, ma per me l’aveva fatta grossa.

Era sotto casa mia, sotto la pioggia, bagnato fradicio, tremava per colpa di un fastidioso vento d’Ottobre,e i fiori che aveva in mano erano in condizioni pietose.

Appena lo vidi corsi giù con una sola vestaglia(dato che era notte fonda) e uno stupido ombrello rotto.

“che ci fai sotto la pioggia” gli chiesi stringendomi nella vestaglia intriso d’acqua, sentendo il freddo entrare in me fino alle ossa.

“vuoi sposarmi?” mi chiese porgendomi i fiori inzuppati e una scatoletta contenente un anello.

***

Apro la finestra del bagno e lascio che un leggero vento mi scompigli i capelli folti.

Pochi minuti.

Pochi minuti e scoprirò se io, Hermione Jean Granger Wesley, diventerò mamma.

Io? La signora Weasley, mamma?

E se è un falso allarme?

E se non lo è?

E se nella mia pancia sta per nascere una creaturina?

E come sarà?

Come me o come Ron?

Biondo, moro o rosso?

Con le lentiggini?

E se poi a scuola lo prenderanno in giro perché è mezzosangue?

E se è femmina?

Un minuto.

Un minuto soltanto e scoprirò se questi discorsi hanno un senso.

Un minuto e saprò se diventerò mamma.

Tormento con il pollice la fede che si trova nell’indice., e poi mi passo le mani tra i capelli.

30 secondi.

<< Hermione! Dovrei andare in bagno, hai finito? È da un vita che sei lì! >> mi sgrida Ron.

<< emh, si... emh, ho quasi fatto... >>

<< Mione, ti senti bene? >>

Tempo scaduto.

Prendo il test tra le mani.

ROSA! È ROSA!

Sono incinta!

Corro fuori dal bagno e mi butto tra le braccia di mio marito... futuro papà...

<< mai stata meglio! >>





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