Ogni anno, da quando era piccolo, accendeva sempre una piccola candela alla vigilia di Oggnisanti.
Indossando un caldo cappotto, apriva senza fare rumore la finestra della sua camera, poggiando il fioco lume sul davanzale.
In punta di piedi sgusciava in cucina, trascinando con fatica e impegno
una sedia da lì presa su per le scale, sistemandola davanti alla
tenue luce.
Aiutandosi con le mani, si andava a sedere facendo schicchiolare il vecchio legno in modo sinistro.
E lì attendeva.
Vedeva i bambini andare a bussare alle porte delle case e gente cordiale regalargli dei dolci, udiva le loro urla di gioia.
Ammirava i colori sgargianti dei loro costumi, illuminati dalle lanterne poste nelle zucche davanti agli usci delle abitazioni.
Ma non li invidiava.
Anche se chi aspettava non arrivava mai, lui non avrebbe abbandonato quella postazione.
Se la candela si spegneva,
lui non avrebbe trovato la strada di casa.
Perciò rimaneva lì, strofinandosi le mani per riscaldarle, con gli occhi fissi sulla cera che colava.
E quando la mezzanotte scoccava e cominciava Novembre, si ripeteva continuamente che l'anno dopo
lui sarebbe venuto a trovarlo.
Doveva solo prendere una candela più grande.
< <Trick or trit? > >
31 Ottobre 2009, festa di Samhain, il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti si assottiglia.
Yagami Raito siede davanti a una finestra dalle candide tende, accanto
a lui un'altra sedia, una fiammella a incorniciare la sua perfetta figura.
"Non ho mai festeggiato Halloween. Deve essere divertente"
Volta il capo verso il ragazzo al suo fianco, magro, accucciato con un dito alle labbra.
Capelli neri come il carbone, occhi scuri come la notte -
terrificanti, ma anche un pò tristi-, abbigliamento trasandato.
E un'orrendo fetore di morte.
"Nemmeno io"
Pazzo.
Pazzo.
Pazzo.
Sorride lo spettro -
perchè altro che un morto non è.
"No. Tu mi hai sempre continuato ad aspettare"
Tic - tac...
Din - don...
Din - don...
Che tristezza.
"E' stato un bel regalo di compleanno, Raito-kun"
Svush.
Un alito di vento fa morire la fiamma rossa e arancione.
E le tenebre avvolgono il Dio giudicatore.
Il
profumo di terra tombale si è dissolto, come
lui.
Si alza, raggiungendo la ragazza che dorme nel letto, ignara.
Una risata lo accompagna, un demone ghigna.
Si ferma, senza voltarsi indietro, il giovane.
"Ryuk, tu credi ai fantasmi?"
< < Once dead, they can never come back to life > >
Maybe.
Io amo L. Punto. E per il suo compleanno non potevo non scrivere
qualcosa su lui e Raito. Idea che già da Agosto riempiva ogni
angolo della mia mente contorta, aspettavo solo che arrivasse questo
giorno per farla fiorire.
Quale modo migliore per me di esordire su questo sito se non con una
storia sul rapporto tra questi due personaggi, sul loro reciproco
odio-amore?
E sì, so che è sciocchezza in confronto alle opere
scritte su di loro da alcune autrici che stimo enormemente
però...però e basta! Non so cosa dire quindi non dico
niente!
Grazie a tutti i lettori e, spero, futuri recensitori.
Ah, quasi dimenticavo: W la festa dei morti viventi!