Alternative Assassins

di AuraNera_
(/viewuser.php?uid=629498)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


???

Lucy finì di raccontarmi la storia e restammo in silenzio.
Ero senza parole. Quei ragazzi ne avevano passati di tutti i colori!
Mi ricomposi e chiusi il notes su cui avevo preso appunti.
“Accidenti, che storia.” Dissi, alzando gli occhi per incrociare quelli di Lucy.
Erano passati cinque anni, ma lei era rimasta identica. Gli occhi grigi espressivi, i capelli biondo grano fino alle spalle, allegra e dolce.
“Già, una cosa che non si sente tutti i giorni” convenne, comprensiva.
La presunta quindicenne era ormai quasi ventunenne, pertanto molto più matura di quello che poteva sembrare.
‘Peccato, sarebbe potuta diventare una bella donna’ pensai, mesta.
“Posso farti un paio di domande? Così, per curiosità” chiesi, cercando di non sembrare invadente. Lei sorrise.
“Chieda pure. Non ho fretta e le ho già detto che le dirò tutto ciò che vuole” rispose incoraggiante.
“Cos’è successo agli altri assassini?” domandai.
“Oh, giusto. Beh, io e Kathleen decidemmo di andarcene. Ritornammo a casa mia, prendemmo dei vestiti e soldi dalla cassaforte e partimmo. Nightmare venne con noi. Invece Hope non lasciò mai la sorella, restò con lei tutto il tempo, e i medici dell’ospedale si presero cura di lui. Scrissero su una cartella clinica ‘gravi problemi psichici’. Ci credo, è probabile.
“Un anno dopo la nostra partenza Wish morì durante la notte. La trovarono la mattina seguente assieme al cadavere di Hope, che si era impiccato. Erano inseparabili, e lui voleva starle accanto” spiegò, un po’ malinconica.
“Ho capito...” sussurrai. Restammo in silenzio per qualche istante.
“Spero che adesso siano felici” mormorai infine con un piccolo sorriso. Lei ricambiò
“Lo spero anche io. Non posso esserne sicura, però... con loro non sono mai riuscita a parlare.” La sua voce diventò mano a mano sempre più triste.
“In che senso a parlare?”chiesi, non capendo a cosa si riferisse.
“Il prato azzurro. Hai presente? Ho capito che in qualche modo era una sorta di guardino dell’Eden dove potevo comunicare con le anime passate a miglior vita... Lucky, i miei genitori... Anche Louise e Pearl, dopo un paio di anni. Grazie a loro ho avuto una versione della storia un po’ più completa. Penso, però, che io non possa mettermi in contatto con le anime dannate. Non possono più risalire” spiegò, paziente
Mi sentii un po’ in colpa. La stavo trattenendo per troppo tempo.  Dopotutto aveva già patito abbastanza.
Lei parve accorgersi dei miei pensieri, perché sbuffò leggermente.
“Ricordi che ti ho detto all’inizio del nostro discorsetto? Io non ho alcuna fretta. E nemmeno Nightmare” disse, indicando con un cenno il mio orologio a pendolo, ossia nei pressi dove si doveva trovare il fantasma del ragazzo. Io annuii di nuovo, ma ero sicura che lei lo dicesse solo per leggerezza. Dopotutto, dopo aver saputo la verità, non vedevo l’ora che lei se ne andasse, mi sentivo la causa della sua permanenza.
“Va bene, va bene. Abbiamo quasi finito, comunque” sospirai, rigirando il notes tra le mani e giocherellando con la penna.
“Dimmi pure” sorrise lei.
La sua calma e pazienza mi colpivano. Io al suo posto non sarei così, al contrario. Ridacchiai tra me e me pensandomi isterica, non un grande spettacolo, ve lo assicuro.
“Come avete risolto con Kathleen? Voglio dire, senza di voi rimarrà sola” chiesi, pensando al demone. Lei doveva essere cresciuta e diventata un bella donna di ormai quasi ventidue anni. Pensai alla sua limitazione imposta dal braccio amputato.
“Ovviamente ho parlato con lei. Non potevo lasciarla così, dopotutto. Avevo paura della sua reazione, ma è stata molto comprensiva. Le hanno procurato una protesi e ora è a posto, è una ragazza forte e molto intelligente. Se la caverà” illustrò lei, rassicurandomi.
“Vorrei parlare anche con lei un giorno...” mormorai senza quasi accorgermene.
“Sa anche di te, sai? E ha detto la stessa identica cosa. Così le ho lasciato il tuo indirizzo e numero, dopo averlo memorizzato” trillò lei candida.
Da parte mia, quasi mi ero strozzata con il te che stavo sorseggiando. Lei si sporse a darmi dei colpetti gentili sulla schiena, ridacchiando.
“Gh... Grazie... cought...” gorgogliai infine. Dovevo essere diventata tutta rossa. Lei rise di nuovo in risposta.
Ci furono degli attimi di silenzio, dove rovistai nella mia mente in cerca di altre domande, o della loro assenza. In effetti non ne trovai. Così a guardai negli occhi e le sorrisi.
Anche lei sorrise, il sorriso più grande che le avessi visto fare in quel nostro colloquio. Si alzò e mi strinse forte la mano.
“Grazie... da entrambi. Grazie mille per il tuo tempo” mi disse, gli occhi che brillavano.
“Ma ti pare? Grazie a te per... tutto! Mi raccomando, sii felice... anzi, siate felici!” risposi, sinceramente contenta per loro.
Lei raggiunse la porta e se ne andò, lasciandomi da sola a riflettere.
Sprofondai nella poltrona, sospirando e riaprendo il notes. Rileggendo gli appunti, sentivo la voce di Lucy dentro la mia testa.
Richiusi il quadernetto e sospirai nuovamente.
Restai a lungo a osservare l’imponente orologio, accompagnando con gli occhi il lento movimento del pendolo.

Qualche giorno dopo venne trovato il corpo di Lucy. Lo chiamarono il “caso del cadavere sorridente”. Nessuno sapeva dare una spiegazione all’accaduto, ma tutti erano d’accordo sulla causa del decesso. Un colpo sparato in fronte.
Ma io sorridevo, perché sapevo la verità. Una verità custodita tra le pagine sottili di un quaderno. Una verità che ora ho svelato a voi.
La storia segreta degli Alternative Assassins.

Angolino nascosto nel nulla
Ebbene sì, gente, Alternative Assassins è finito!
E ora è arrivato il momento della riflessione dell’autrice, che potete tranquillamente saltare, non centra nulla con la storia.

Facciamo a domanda e risposta.

Sei soddisfatta della tua storia?

Non in modo particolare, no. I primi capitolo sono sorti e scritti male, e l’intera storia è piena di errori. Molti hanno espresso il loro disapunto già dal primo capitolo. Però, devo dire che questa è effettivamente la mia prima storia in assoluto, iniziata un paio di anni fa. Mi ha aiutata a migliorare. Su questo lato, sì, posso ritenermi soddisfatta.


In cosa pensi di essere migliorata?

In tutto, praticamente. Dalle descrizioni, ai nomi dei capitoli, agli intrecci. Io tento di apprendere da ogni situazione, anche se mi butto giù molto spesso. Ma l’importante è perseverare e spero di continuare a riuscirci.


Ti aspettavi qualcosa di più?

Mmm... no...?
Oddio, non lo so ahahaha
Seriamente. Io non mi aspetto mai nulla. “Mente libera e cuore aperto!” come si suol dire. Si dice così, vero?

Sei contenta di aver concluso? E cosa ti piace?

Sì, moltissimo. Ora posso scrivere d’altro. Tipo GoL. E tipo altre. E poi è un traguardo che sono fiera di aver raggiunto. Mi piace com’è finita. Un po’ aperta. Voglio lasciarvi liberi. Anche per quanto riguarda l’ultima che parla.
E per il suo incontro con Kathleen. E come Lucy è riuscita a passare a miglior vita, finalmente.
Sono contenta di questo.

 

Ho finito. Questo era l’ultimo angolo di AA. Vi ringrazio per aver seguito, recensito e letto e recensito la storia.

Grazie. Davvero.

Alla prossima!

Lucy, Kathleen, Nightmare, Louise, Pearle, Wish, Hope, Echo e tutti gli altri.

E ovviamente io.

Aura_





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2925587