Cielo grigio.

di PrettyHachiko_
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Sesto Capitolo.
Stanza 584.

(638 parole )

Angeline si allontanò lentamente da lui, lasciandolo lì a pensare; gli girò intorno come fanno gli avvoltoi quando aspettano la loro preda che si accasci al suolo, Sebastian era la sua preda. In quel momento, il ragazzo non sapeva cosa dire, come reagire; l'unica cosa che voleva era andarsene da lì, non voleva più sapere la verità di quel posto. Voleva tornare alla sua vita, anche se non era granché, voleva tornare in mezzo a quei libri e studiare per diventare qualcuno.
Ma non poteva, era intrappolato lì per sempre, il suo sogno fu distrutto a causa di lei. Della Morte.
«Angeline.» — prese un respiro a pieni polmoni, e la guardò; osservò la ragazza che continuava a girare e a fissarlo.
Poi si fermò, gli sorrise e disse: 
«Dimmi tutto, Sebastian.»
Il silenzio si fece spazio fra di loro, il vento continuava a soffiare forte poi, ad un tratto, un urlo scappò dalla scuola. Angeline si voltò di scatto e di colpo scomparve, Sebastian rimase lì ad occhi aperti.
Il ragazzo si alzò e iniziò a correre per tutte le stanze di quell'edificio, ma di Angeline nessuna traccia. Era rimasto solo in quel posto così terrificante.
In quel momento si sentiva inutile, come mai c'è stato un grido che proveniva dalla scuola ? Che cos'è successo ?
Aspettò con ansia il ritorno della ragazza, passarono ore ed ore ma di lei nessuna traccia.
La notte continuava senza nessun rumore, a parte il suo respiro che divenne più intenso e affannoso come se gli stesse venendo un attacco di asma; in quel corridoio stretto – dove si trovava in quel momento – era buio, freddo a tal punto da far gelare il sangue a Sebastian.
Si accasciò a terra tremando, infreddolito, e si addormentò dimenticandosi dell'assenza di Angeline.
La ragazza tornò dopo qualche ora, ormai l'alba era spuntata e i raggi del sole accarezzavano il volto di lui, facendo splendere i suoi capelli color miele; gli si avvicinò senza dargli fastidio, si sdraiò vicino e si addormentò con lui.
I loro corpi erano attaccati, i loro respiri sincronizzati e l'aria era diventata meno fredda; Sebastian si svegliò e la vide lì accanto a lui, le sorrise e le accarezzò i capelli.
«Perdonami, ma non sono chi tu pensi che io sia.» — si allontanò lasciando il corpo steso per terra e raggiunse la porta d'uscita, lasciandosi alle spalle quell'enorme edificio che tanto desiderava visitare.
Si incamminò verso l'università, senza che nessuno si accorga della sua presenza; percorse il corridoio pieno di persone e piena di luce che spaccava le pietre, fino ad arrivare nella sua stanza. Aprì la porta e trovò tutto al suo posto, nessuno spostò le sue cose nonostante l'assenza e nonostante la sua morte. Rimase tutto lì, la scrivania con la lampada verde e i suoi scarabocchi, la sua 24ore appoggiata al muro e il suo letto rifatto alla perfezione.
Sebastian, tirò un sospiro di sollievo e chiuse gli occhi assaporando il profumo della sua stanza, poi li riaprì lentamente e si accovacciò nel suo letto lasciandosi cullare dalla morbidezza di quelle coperte ancora fredde.
Chissà Angeline come la prese quando si svegliò per terra, da sola, senza lui al suo fianco.
Quella sera d'Autunno, un altro urlo disturbò la quiete dell'università.
Stanza 584.
Il pavimento della stanza era imbrattato di sangue, una scia conduceva al bagno; lì trovarono una ragazza seduta davanti allo specchio, con le lacrime che le accarezzavano la guancia e con la camicetta piena di sangue, esso nasceva dal suo collo fino a colare sul seno, le urla erano quelle della sua coinquilina che la trovò lì, ormai senza vita.
Gli occhi della sopravvissuta erano pieni di lacrime, tremava dal terrore ma rimase immobile davanti a lei, quando però notò qualcosa.
Sullo specchio c'era inciso una frase: -Tu sarai la prossima.-
 


Nota:  Spero che possa piacervi, fatemi sapere con una recensione, vi ringrazio.





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