Lo
so, questo capitolo l'avete già letto...ma non
preoccupatevi!!
l'ho solo postato di nuovo (con gli stessi errori, purtroppo...non
odiatemi!!).
Declaimer:
Harry Potter e tutti gli altri personaggi sono
proprietà
di J. K. Rowling.
Autrice:
Vorabiza
Traduttrice:
dede
Beta:
Resha
Storia
in originale:
http://www.thesilversnitch.net/tss1/viewstory.php?skin=Star&sid=8795
Buona
lettura!!
Boom!
La
forte esplosione fece
trasalire tutti gli studenti presenti nell’aula di pozioni e
molti
urlarono o cercarono nascondiglio sotto i banchi.
Harry
si concesse un
momento di indignazione quando realizzò che tutti avevano
immediatamente guardato nella sua direzione come prima cosa,
nonostante il fatto che il suono non fosse nemmeno venuto dalla sua
parte della classe.
Comunque
durò solo
un momento perché lo sguardo orripilato di tutti si diresse
verso il lato Serpeverde della classe – e con riluttanza
verso
Draco Malfoy.
Piton
era subito entrato
in azione e con un paio di colpi della sua bacchetta aveva eliminato
la sostanza blu appiccicosa dal corpo di Malfoy e aveva pulito
l’intera zona tranne per la sostanza rimasta nel calderone.
Tutti
nella classe si
erano bloccati sotto shock. Anche Piton sembrava essersi gelato sul
posto dopo aver pulito il pasticcio, guardando, come tutti gli altri
studenti, il corpo di Draco Malfoy cambiare negli ultimi trenta
secondi fino a diventare un piccolo bambino con dei vestiti che ora
gli stavano enormi.
Per
qualche secondo, la
classe rimase in completo silenzio. Draco sollevò la testa e
guardò pieno di paura i suoi compagni di classe con i suoi
occhi d’argento spalancati.
Gli
sguardi orripilanti
dei suoi compagni si trasformarono in scoppi di risate per la maggior
parte dei presenti. I Grifondoro, ovviamente, pensarono che fosse
divertente che il principe delle Serpi avesse finalmente avuto quello
che si meritava. E tra tutte le cose proprio grazie a un incidente
con una pozione. Molti sentivano che Malfoy si meritava quello che
gli era appena successo per tutti i danni in pozioni che aveva
causato ai grifoni per tutti gli anni trascorsi.
Sfortunatamente
per
Draco, anche tutti i suoi compagni Serpeverde stavano ridendo
istericamente di lui come gli altri. Sembrava che trovassero
divertente che il loro stimatissimo capo fosse stato trasformato in
un bambino. Nessuno aveva mai detto che i Serpeverde non fossero
crudeli anche con quelli appartenenti alla loro stessa casa.
C’erano
solo due
persone nella classe che non ridevano della situazione critica di
Draco. Uno di loro era Piton che era corso nella piccola stanza fuori
dalla stanza dove teneva un armadio contenente fiale di pozioni.
L’altra
persona, che
continuava a fissare orripilata il piccolo bambino, era niente di
meno che Harry Potter. Mentre continuava a fissarlo, Draco
cominciò
a piangere. Draco sembrava spaventato, sperduto e solo come le
lacrime che scivolavano silenziose lungo le sue guance. Lui aveva
girato la testa per schermarsi in qualche modo da tutte quelle facce
ridenti.
La
mente di Harry si
arrovellava ad un ritmo spaventoso mentre cercava di capire cosa
fosse esattamente successo.
Harry
era stato
maltrattato e abbandonato durante le lunghe notti e i lunghi giorni
passati dai Dursley la scorsa estate. Non è che avesse altro
da fare dai Dursley, ed era stato davvero difficile capirlo, ma aveva
finito per passar un’enorme quantità di tempo
durante i suoi
giorni solitari a pensare a Draco Malfoy. Infatti, aveva passato
così
tanto tempo a pensare a lui, che ‘Malfoy’ era
diventato ‘Draco’
nella sua mente.
Mentre
Harry fissava il
piccolo bambino, gli sembrò di vedere se stesso. Quante
volte
nel suo passato era rimasto immobile al centro di un gruppo di
persone mentre veniva deriso, a testa bassa, piangendo
silenziosamente, non potendo fare altro che stare in piedi in vestiti
troppo grandi per lui? E nessuno aveva mai cercato di proteggerlo.
Nessuno gli aveva mai offerto un abbraccio o un qualche tipo di
conforto. Avevano semplicemente continuato a ridere e a prenderlo in
giro, o schernirlo, perché spaventati di aiutarlo a causa
delle minacce di Dudley, o anche di Vernon. Così, era
semplicemente rimasto lì così, in piedi,
spaventato e
solo – come stava adesso succedendo a Draco.
Pensò
ai piani che
aveva progettato per diventare amico di Draco una volta finita
l’estate e tornati a scuola a Hogwarts. Non ce
n’era nemmeno uno
che includeva Draco trasformato in bambino.
Passarono
molti secondi
in cui cercò disperatamente di mettere i suoi pensieri in un
ordine sensato. La scena era diversa da come l'aveva immaginata, ma
pensò che Draco avesse davvero bisogno di lui, o di
qualcun'altro, che fosse suo amico proprio adesso.
Harry
non era sicuro di
quanto senso avessero i suoi pensieri per gli altri, ma sapeva che
quei pensieri apparentemente sconnessi e casuali avevano senso per
lui.
“Smettetela!
È
solo un bambino!” urlò Harry.
Harry
non poteva
sopportare oltre che tutti deridessero Draco e si fece largo in mezzo
agli studenti fino all'altro lato dell'aula di pozioni e si
inginocchiò a terra per terra per poter guardare negli occhi
il bambino piangente. Harry aprì le braccia, offrendo
silenziosamente un abbraccio al piccolo ragazzino. Nessuno aveva mai
offerto conforto a Harry quando era bambino, e ci era anche
abbastanza abituato, ma era deciso a offrire a Draco quello che a lui
non era mai stato offerto.
Draco
esitò solo
un momento prima di lanciarsi tra le braccia di Harry, buttargli le
braccia intorno al collo e seppellire il viso nei vestiti di Harry.
La
classe regredì
in uno stato di shockato silenzio mentre tutti guardavano Harry
Potter confortare Draco Malfoy.
Harry
fece del suo meglio
per ignorare il fatto che ancore una volta fossero presenti altre
persone a guardarlo, sapendo perfettamente che questo avrebbe fatto
partire altre chiacchiere in tutta la scuola. In un certo senso, in
qualche modo era davvero preparato ad essere ancora l'argomento delle
congetture degli altri. Quando sei Harry Potter e provi a organizzare
dei piani per diventare amico di Draco Malfoy, sai che finirai per
essere l'oggetto di un MUCCHIO di gossip.
Piton
tornò in
classe per vedere perché gli studenti fossero silenziosi e
rimase pietrificato quando vide Harry seduto per terra con Draco in
grembo.
“Potter,
che stai
facendo?” ringhiò Piton.
Harry
guardò in su
verso il suo professore di pozioni con aria di sfida. “Era
spaventato perché tutti ridevano di lui. Anche i suoi
affezionatissimi amici stavano ridendo di lui,”
soffiò
Harry, fulminando con lo sguardo i Serpeverde circostanti.
“Dallo
a me, Potter,”
ordinò Piton. Fece un passo avanti e cercò di
staccare
Draco dal collo di Harry, ma Draco non lasciò la presa.
“No,
no, no,”
cominciò a singhiozzare Draco.
Harry
tenne stretto Draco
e fulminò Piton con lo sguardo. “Lo sta
spaventando,”
soffiò Harry.
Piton
ricambiò lo
sguardo di Harry, ma fece un profondo respiro e calmò la
voce
per parlare con Draco. “Draco, vieni qui,”
ordinò, ma con
un tono molto più calmo rispetto a quello che aveva usato
con
Harry.
Draco
scosse la testa
violentemente, con la faccia ancora sepolta nei vestiti di Harry.
Piton
lasciò per
il momento i due studenti seduti sul pavimento e ordinò agli
altri di pulire i loro banchi e andarsene. Harry lanciò uno
sguardo di gratitudine a Hermione quando la ragazza pulì
anche
la sua parte e fece la sua borsa per lui. Semplicemente, lo
guardò
con aria preoccupata mentre faceva anche la propria borsa, poi
lasciò
la stanza.
Harry
lanciò anche
a Blaise uno sguardo di gratitudine e lo ringraziò
silenziosamente quando Blaise si occupò di fare la borsa a
Draco al posto suo. Presto se n'era andato, anche lui come il resto
degli altri studenti.
Questo
lasciò soli
Harry ancora seduto sul pavimento con Draco e Piton, che stava
esaminando il posto di lavoro di Draco, l'unico che non era stato
pulito. Con calma, Harry dondolò Draco avanti e indietro e
gli
mormorò parole calmanti che sembrarono confortare e
lentamente
calmare il bambino piangente.
Mentre
Piton prendeva dei
campioni della pozione di Draco e trasferiva il contenuto del posto
di lavoro di Draco nel suo personale laboratorio di pozioni, Harry
cominciò a ripulire Draco.
Harry
recuperò un
fazzoletto stropicciato dalle profondità di una tasca dei
suoi
vestiti, asciugò le lacrime del ragazzino e lo
aiutò a
soffiarsi il naso.
“Draco?
Ti senti meglio
adesso?” chiese Harry.
Il
ragazzino biondo annuì
lentamente. Era ancora estremamente silenzioso e anche ancora
leggermente incollato ad Harry.
“Draco,
ho bisogno di
portarti nell'ufficio del preside,” comandò Piton.
“Lascia
andare Potter e vieni con me.”
Draco
scosse la testa e
cominciò di nuovo a tremare. Harry lo strinse più
forte
e accarezzò la schiena di Draco con calmanti movimenti
circolari, e guardò verso Piton.
“Per
amor di Merlino!
Potter, lascia andare il ragazzo,” ringhiò Piton.
“No!
Lo sta
spaventando! Semplicemente verrò con voi,” disse
bruscamente
Harry.
Piton
si strinse la
radice del naso e chiuse gli occhi per qualche momento.
“D'accordo,”
disse infine digrignando i denti.
Harry
girò il
ragazzino e se lo mise in grembo. “Ho bisogno che ti alzi,
Draco,”
disse sommessamente Harry. “Andiamo a vedere il preside e
sentiremo
che cosa può fare per aiutarti. Va bene?”
Draco
guardò Piton
con aria preoccupata, poi riportò lo sguardo su Harry.
“Starai
con me?” sussurrò.
Harry
annuì e
diede al ragazzo un sorriso. “Starò con te
finché
potrò, okay?”
Draco
annuì con
aria guardinga e provò ad arrampicarsi sul grembo di Harry
solo per poi ingarbugliarsi nei propri vestiti.
“Professore,
può
stringergli i vestiti?” chiese Harry.
Piton
gli lanciò
uno sguardo sofferente ma tirò fuori la sua bacchetta,
mormorando un paio di incantesimi. Draco fu presto vestito con gli
stessi vestiti e mantello, ma adesso gli stavano correttamente.
Harry
si alzò e
scoccò un largo sorriso a Draco. “Sì,
così va
decisamente meglio. Vorresti tenermi la mano?” chiese,
tendendo una
mano a Draco.
Draco
si morse le labbra
e prese la mano che Harry gli offriva. “O posso portarti io,
se
preferisci,” si offrì Harry.
Draco
guardò Harry
pieno di speranza e questo sciolse il cuore di Harry. Harry sapeva
già che provava qualcosa per il Draco più
vecchio, e
nell'istante in cui questa piccola versione di Draco lo
guardò
in quel modo, con quella speranza, i sentimenti di Harry
semplicemente si intensificarono. Erano un pochino cambiati, certo,
ma indubbiamente si erano anche intensificati.
I
pensieri che aveva
formulato Harry durante l'estate riguardo a Draco Malfoy giunsero
alla conclusione che Draco sembrava un angelo con la sua pelle
pallida, i capelli biondo platino e, nell'insieme, con il suo
splendido aspetto. Harry avrebbe potuto paragonarlo a un Angelo della
Morte considerando l'atteggiamento di Draco, ma pensò che
sembrava lo stesso un angelo.
Quando
questo Draco più
giovane guardò in su verso di lui gli sembrò
ancora di
più un angelo, con il suo sguardo pieno di speranza e come
l'immagine dell'innocenza. Draco sembrava un piccolo cherubino, e
quel dolce, innocente viso poteva facilmente rimpiazzare tutti i
dipinti di piccoli angeli che Harry aveva visto.
I
pensieri di Harry si
tramutarono involontariamente in parole quando parlò.
“Vieni
qui, angelo,” disse dolcemente Harry, raccogliendo un
disponibile
Draco e mettendoselo in braccio. Draco avvolse immediatamente le sue
braccia intorno al collo di Harry e posò la testa sul suo
petto.
Harry
prese la borsa di
Draco e se la mise sulla spalla e si preoccupò della propria
mentre andava da uno spazientito Piton che li aspettava sulla porta
della classe. “Siamo pronti,” disse Harry
tranquillamente.
Sembrava
un po' strano
girare per i corridoi in coppia con Draco, anche in questa sua
innocente forma, ma ad Harry piaceva lo stesso. Non era il modo in
cui voleva diventare amico di Draco, ma a questo punto aveva deciso
di lasciare che le cose procedessero senza interromperle. Comunque,
Harry non era sicuro del fatto che qualche altra sua idea avrebbe
davvero funzionato. Harry e le sue idee avevano un terribile passato
alla spalle.
Piton
girò sui
tacchi e si incamminò per i corridoi dei sotterranei con
Harry
che si affrettava dietro di lui, tenendo strettamente il suo piccolo
fagotto.
Draco
teneva gli occhi
serrati ma Harry vedeva tutti gli sguardi diretti a loro mentre
seguivano il professore di pozioni attraverso l'ingresso. L'ovvia
paura di Draco, che non sbirciava nemmeno per vedere dove stessero
andando, preoccupava un po' Harry, ma non aveva esattamente tempo di
soffermarsi su questo proprio adesso. Era occupato a fulminare tutti
quelli che li fissavano, sapendo che ormai si era sparsa la voce
riguardo quello che era successo nella classe nei sotterranei.
Abbastanza
presto,
stavano salendo le scale per l'ufficio di Silente. Piton
bussò
ed entrò quando sentì l'allegro
“avanti” di
Silente.
Harry
lo seguì e
fu contento di vedere per una volta un'espressione di shock sul volto
di Silente. Anche così, lo shock non durò a lungo
e fu
presto rimpiazzato dall'espressione dagli occhi sempre-scintillanti
mentre sorrideva ai due ragazzi.
“Avanti.
Sedetevi,
ragazzi miei,” Silente indicò le confortevoli
sedie di
fronte alla sua scrivania. Harry lasciò la sua borsa e
quella
di Draco e si sedette in una delle sedie con Draco in grembo.
“Tè?”
chiese
Silente, facendo comparire una teiera.
Harry
scosse la testa ma
guardò Draco. Gli tirò sul mento in modo da
poterlo
guardare negli occhi. “Hai sete? Se non vuoi del
tè,
scommetto che il Professor Silente potrebbe procurarti del succo di
zucca.”
Draco
guardò con
aria guardinga il Preside, che con un colpo di bacchetta aveva fatto
comparire una brocca di succo si zucca e un piccolo bicchiere che
aveva riempito e fatto lievitare fino a Harry. “Ecco qua.
Bevi,”
disse Harry. “Qualche volta piangere mi fa venire sete,
così
magari questo farà sentire meglio anche te,”
bisbigliò.
Draco
annuì e,
esitante, iniziò a bere il suo succo.
“Ora
se i convenevoli
sono finiti?” sogghignò Piton a Harry.
Harry
semplicemente lo
fulminò. Era solo preoccupato per Draco esattamente come
Piton. La differenza sembrava essere il fatto che Harry voleva
maggiormente provare ad alleviare le paure di Draco nella sua attuale
condizione, mentre Piton era molto più focalizzato sul
cercare
di determinare il problema e la successiva soluzione.
Piton
irritava Harry da
morire, ma sapeva che Piton avrebbe fatto del suo meglio per aiutare
Draco, e contava su questo fatto. Harry non poteva fare molto, ed era
fiducioso nel fatto che Piton fosse capace di aiutare Draco. Intanto,
Harry aveva ovviamente molto più tatto di Piton, come
minimo,
e stava facendo del suo meglio per aiutare Draco.
Mentre
Harry e Piton si
squadravano, Harry sperò che Piton potesse immaginare che
stesse provando ad aiutare nell'unico modo che conosceva.
Silente
si schiarì
la gola guadagnandosi l'attenzione di Piton e Harry. “Forse,
Harry,
potresti presentarmi il tuo giovane carico.”
Harry
sorrise a Draco,
“Questo è Draco Malfoy, signore. C'è
stato un
incidente in classe questo pomeriggio. Draco, ti presento il
Professor Silente.”
Draco
sembrò
riconquistare l'attenzione con le introduzioni. “Piacere di
conoscerla, signore,” disse formalmente, con la sua voce
sottile.
“Anche
per me è
un piacere conoscerti, ragazzo mio,” disse Silente,
sorridendo
gentilmente. “Posso chiederti quanti anni hai?”
“Ho
quattro anni,
signore,” rispose orgogliosamente Draco.
“Stupendo!”
dichiarò
Silente. Poi si girò verso Piton. “Potresti
spiegare?”
chiese Silente.
Piton
descrisse quello
che era successo nella classe. Harry ascoltò attentamente
mentre Piton spiegava che senza ulteriori esami non era in grado si
stabilire esattamente quello che era successo, lasciando stare il
problema di come far tornare Draco alla sua forma normale.
“Harry,
come mai hai
accompagnato fino qui il Signor Malfoy?” chiese Silente
curiosamente. “Onestamente, sono piuttosto
sorpreso.”
Invece
di curarsi della
sorpresa di Piton, Harry guardò il Preside. “E'
solo un
bambino e nessun bambino merita di essere ridicolizzato o preso in
giro. Anche i suoi così-detti amici stavano ridendo di lui,
e
il Professor Piton ha parlato con lui solo duramente.”
“Stavo
cercando di
aiutarlo,” ringhiò Piton.
“Sì,
ma quel
tono non aiuta di certo Draco a stare meglio. È
spaventato,”
borbottò Harry.
Da
prima abbastanza
tranquillo, Draco stava ora tremando ancora una volta tra le braccia
di Harry. Harry mise da parte il bicchiere di succo su un piccolo
tavolino appena apparso e coccolò Draco stringendolo a
sé.
“Va tutto bene, Draco. Nessuno ti farà del
male,” disse
Harry sommessamente.
Silente
fissava
tristemente i due ragazzi. “Mi dispiace così
tanto, Harry.
Ho fatto quello che credevo fosse la cosa migliore date le
circostanze.” Harry sapeva che il Preside stava tentando di
scusarsi per averlo lasciato con i Dursley, ma non si sentiva
esattamente molto disposto al perdono al momento.
Pensando
a tutto
l'affetto e all'amore che non aveva ricevuto durante la sua vita con
i Dursley, Harry diede un bacio sulla sommità della testa di
Draco prima di volgere di nuovo il suo sguardo verso il Preside.
“Sì,
be', intendo fare tutto quello che posso per essere sicuro che Draco
non venga trattato nello stesso modo in cui sono stato trattato io.
So fin troppo bene come ci si sente, e mi spezzava il cuore vederlo
impalato lì, nel mezzo della classe, circondato da tutti i
suoi compagni che ridevano di lui.”
Piton
aveva occhieggiato
Harry e Silente sospettosamente per tutta la conversazione.
“Potter,
come puoi sapere come ci sente quando si viene ridicolizzati quando
sei sempre stato trattato come un eroe?” sogghignò.
“Questo
è quello
che lei ha sempre pensato e sapendo come lei sia fissato con i vecchi
rancori non vedevo il motivo per darmi la pena di provare a
spiegarglielo, dal momento che lei non mi avrebbe mai creduto
comunque.” sogghignò Harry di rimando.
Silente
mise fine al
litigio prima che potesse peggiorare ulteriormente. “Harry,
forse
potresti portare il giovane Draco da Madama Chips. Assicuriamoci che
fisicamente vada tutto bene prima di prendere una qualsiasi decisione
riguardo al problema. Ora vorrei discuterne ancora con il Professor
Piton e poi vi raggiungeremo presto in infermeria.”
Harry
annuì.
Raccolse le due borse da terra e riprese Draco in braccio, uscendo
dall'ufficio senza dire nessun'altra parola ai due uomini, ma
parlando sommessamente per tranquillizzare Draco.
Quando
Harry entrò
nell'ala medica, Madama Chips arrivò animatamente e disse a
Harry di mettere Draco sul letto più vicino, affermando che
Silente era venuto da lei con la polvere volante e l'aveva aggiornata
sui fondamentali di quello che era successo.
C'era
un solo problema.
Draco non voleva lasciare Harry.
“Va
tutto bene, Draco.
Madama Chips non ti farà affatto male. Muoverà
semplicemente la sua bacchetta attorno a te e formulerà un
sacco di incantesimi che le diranno che nel tuo corpo va tutto bene.
Non ti farà male.” spiegò Harry
gentilmente.
Draco
aveva ancora gli
occhi serrati e stava tremando violentemente.
Harry
guardava il ragazzo
tra le sue braccia preoccupato. “Andrebbe bene lo stesso se
lo
tenessi mentre lo esamina?” chiese Harry a Madama Chips.
La
sua espressione si
addolcì ed annuì. Parlò a Draco
sommessamente.
“Perché non lasci che Harry si sieda sul letto e
non ti
siedi davanti a lui e ti ci appoggi mentre ti esamino. Andrebbe
bene?” chiese.
Draco
aprì gli
occhi e la guardò con aria sospetta. Poi guardò
su
verso Harry che sorrise rassicurante al bambino.
“Andrà
tutto bene, Draco, vedrai,” disse Harry.
Draco
fissò Harry
fiduciosamente e annuì con il capo. “Va
bene,” sussurrò.
Così
Harry si
sedette sul letto sdraiandosi sui cuscini, piazzandosi Draco in mezzo
alle gambe e facendo una leggera pressione sulle spalle del bambino,
finché Draco non si sdraiò contro di lui. Con una
mano
ancora sulle spalle di Draco, l'altra mano di Harry
accarezzò
dolcemente i sottili capelli biondi da bambino di Draco, cercando di
calmarlo con il suo tocco mentre Madama Chips faceva li suo esami.
Quindici
minuti dopo
annunciò di avere finito e Draco scese rapidamente dal letto
e
si nascose di nuovo nei vestiti di Harry. Harry era ancora seduto
lì
a coccolarlo e a parlargli per rassicurarlo quando Piton e Silente
fecero il loro ingresso in corsia.
Harry
ascoltò
Madama Chips spiegare le sue scoperte ai due professori. Harry non
capiva tutto a causa del gergo tecnico, ma capì che
fisicamente Draco sembrava essere in perfetta salute per un bambino
di quattro anni.
Silente
si sedette alla
fine del letto per parlare a Harry e Draco. “Harry, con sua
madre
morta e suo padre ad Azkaban, il tutore di Draco è in
realtà
il suo padrino,” spiegò Silente.
“Bene,
chi è il
suo padrino?” chiese Harry.
“Sono
io,” disse
Piton.
Sia
Harry che Draco
guardarono l'uomo con sorpresa.
“Sev'rus?”
domandò
Draco in confusione.
“Sì,
Draco, sono
io,” disse Piton con un tono dolce, finalmente. Un piccolo
sorriso
incurvò le sue labbra, e ciò fece spalancare
maggiormente gli occhi di Harry.
Draco
guardò
l'uomo sospettosamente. “Tu non sembri lui,” disse
diffidentemente.
“È
il tuo
padrino, te lo assicuro,” Silente rassicurò il
ragazzino.
Draco
guardò in su
verso Harry. “È davvero lui?” gli chiese.
Harry
stava pensando
ancora una volta che Draco sembrasse un piccolo angelo, mentre lo
guarda così pieno di fiducia. Harry aveva sentito le persone
usare un sacco di differenti vezzeggiativi quando si riferivano a
persone a cui tenevano e lui era piuttosto sicuro che 'angelo' fosse
perfetto per Draco.
Harry
diede a Draco una
stretta e sorrise. “Sì, angelo, quest'uomo
è Severus.
È solo che fino adesso non sapevo che fosse il tuo
padrino.”
Piton
stava fulminando
Harry con lo sguardo per aver osato usare il suo primo nome, ma il
suo atteggiamento si ammorbidì quando Draco tornò
a
guardarlo. Draco annuì risoluto. “Se Harry dice
che sei
davvero tu, allora deve essere vero. Ma perché sembri
diverso?” chiese.
Piton
roteò gli
occhi al primo commento di Draco. Perché
Draco si fidava tanto di tutto quello che Harry Potter diceva
– tra
tutte le persone? Esitò, provando ad immaginare come
spiegare
a Draco perché sembrava così diverso al bambino
di
quattro anni.
“Draco,
qual è l'ultima cosa che ti ricordi?” chiese Piton.
Draco
aggrottò le sopracciglia. “Non so. Suppongo di
essermi
addormentato nel mio letto e poi mi sono semplicemente svegliato nel
mezzo di quella stanza. Tutto quello che ricordo davvero è
che
stavo andando a dormire e tutto andava bene.”
“E
dov'era il tuo letto?” chiese Piton.
Draco
sollevò un sopracciglio, guardando Piton come se fosse stata
una domanda davvero stupida. Harry dovette mordersi un labbro per
evitare di scoppiare a ridere. Ovviamente Draco aveva imparato a
usare quell'espressione davvero molto presto.
“Rispondi
solo alla domanda, Draco,” disse bruscamente Piton.
Draco
si rannicchiò ancora un volta, ma rispose come gli era stato
detto. “Ero nel mio letto al Manor, signore,” disse
formalmente.
Harry
fulminò il suo professore per aver fatto rannicchiare Draco
in
quel modo, ma non disse niente.
Madama
Chips parlò. “Da quello che sono stata capace di
determinare, non ha ricordi che vanno oltre all'età che ha
adesso. Una volta tornato normale, i suoi ricordi dovrebbero
tornargli.”
“Non
sono normale?” chiese Draco con voce sottile, lasciando
cadere la
testa.
Harry
gli sollevò il mento e lo guardò con calma negli
occhi.
“Tu sei assolutamente normale, Draco. Sei un meraviglioso,
intelligente e bellissimo bambino di quattro anni. Madama Chips non
intendeva niente di male con quello che ha detto.” Harry
guardò
brevemente Silente e ricevette un assenso per andare avanti. Harry
continuò con la usa spiegazione. “Voleva
semplicemente dire
che, normalmente, tu sei un meraviglioso, intelligente e bellissimo
ragazzo di sedici anni.”
Draco
fissò Harry con occhi spalancati. “Dovrei avere
sedici
anni?” squittì.
Harry
annuì. “Sei cresciuto ma c'è stato un
incidente
nell'aula di pozioni oggi pomeriggio. Qualunque cosa sia andata
storta con la pozione ti ha fatto tornare all'età di quattro
anni invece del te stesso di sedici.”
Il
sopracciglio di Draco era aggrottato ancora una volta mentre pensava
a quello che Harry gli aveva detto. Gli altri stavano in silenzio
mentre aspettavano che Draco assimilasse questa informazione. Infine,
Draco guardò verso il suo padrino. “Ma come
è potuto
succedere? Mi piacciono le pozioni e tu non avresti mai lasciato che
qualcosa andasse storto.”
Piton
fissò il bambino mentre Harry e Silente ridacchiavano.
“Penso
che tu assomigli al te di sedici anni molto più di quanto
immagini,” disse Harry ridendo.
Draco
guardò curiosamente Harry per un momento, poi rivolse lo
sguardo nuovamente al suo padrino sperando in una risposta.
“Non
sono sicuro di come sia successo, Draco, ma farò del mio
meglio per scoprirlo,” rispose Piton.
“Il
che ci riporta al nostro attuale problema,” disse Silente.
“Draco,
il tuo padrino sarà molto impegnato a cercare di scoprire
quello che ti è successo e una relativa soluzione.”
“Questo
significa che starò con Harry?” chiese speranzoso
Draco.
“Se
a Harry va bene,” disse gentilmente Silente, con gli occhi
che
scintillavano allegramente.
Draco
guardò Harry con larghi, argentei occhi da cucciolo,
implorando di poter stare con lui.
“Puoi
stare con me,” disse Harry, sorridendo al bambino che stava
facendo
sciogliere il suo cuore ancora una volta.
Draco
gli regalò un enorme sorriso e gli buttò le
braccia al
collo, abbracciando Harry il più stretto che poteva.
“Grazie!”
Harry
lo abbracciò di rimando e guardò Piton. Sembrava
che
avesse appena succhiato un limone, ma non disse niente.
“Eccellente!”
dichiarò Silente. “Severus e io avevamo
già discusso
di questa possibilità prima nel mio ufficio. Harry, pensi ci
sia qualche problema se Draco verrà a stare da te nella
torre
Grifondoro?”
Il
viso di Harry si fece duro e determinato. “No, signore. Mi
assicurerò che non ce ne siano.”
“E
puoi garantirmi che non verrà fatto alcun male al mio
figlioccio?” ringhiò Piton.
“Posso
garantirle che farò del mio meglio in assoluto per
proteggerlo
da ogni male,” disse Harry, con la voce piena di convinzione.
Piton
scrutò Harry con sospetto per qualche momento.
“Perché
vuoi prenderti cura di lui? Tu sei a conoscenza dei fatti, anche se
lui non lo è,” chiese Piton.
Draco
guardò preoccupato Harry. Il suo mento cominciò a
tremare. “Harry?” chiese con voce sottile e
tremante.
“Oh,
angelo, va tutto bene,” lo calmò Harry, spostando
una ciocca
di capelli dagli occhi di Draco che erano troppo luminosi, e
minacciavano di riempirsi ancora una volta di lacrime.
“Voglio
prendermi cura di te perché sei speciale. Non pensare mai
altrimenti. Sì, abbiamo avuto un sacco di liti in passato,
ma
non preoccuparti di questo. Ho promesso che mi prenderò cura
di te. Va bene?” chiese Harry.
Draco
annuì con fermezza. “Va bene, Harry,”
disse Draco con un
sorriso.
Harry
baciò Draco sul naso, facendoglielo arricciare e facendolo
ridacchiare. “Andrà tutto bene, Draco.”
rispose Harry
sorridendo, poi tornò al professore.
Piton
lo stava ovviamente guardando pieno di disgusto, ma Harry decise che
non gliene importava un accidente. Harry non aveva mai nutrito troppa
speranza di guadagnare l'approvazione dell'uomo, e questo riguardava
Draco, non Piton. Harry ammetteva che riguardava anche lui stesso, in
fondo. Non aveva mai avuto qualcuno che lo trattasse come lui stava
ora trattando Draco, ma ci aveva fantasticato sopra mentre era stato
rinchiuso nel sottoscala.
Harry
non pensava che il suo comportamento nei riguardi Draco fosse l'unico
motivo per cui Piton lo guardava stranamente. Harry non era
particolarmente conosciuto per le sua manifestazioni di affetto, e lo
sapeva. Ma ora si trattava di un bambino. Forse
Harry si
sentiva maggiormente motivato dal fatto che questo bambino era Draco.
“Professore,
non sono sicuro che lei mi creda, ma stavo già progettando
di
migliorare i miei rapporti con Draco quest'anno. Ammetto che non ne
avevo parlato con nessuno e questo è il primo giorno di
scuola, perciò non ho ancora avuto molte
possibilità di
contattarlo. Non c'è nessuna ragione che la spinga a
credermi, ma va bene.” Harry chiuse gli occhi.
“Nonostante
quello che è successo l'anno scorso, voglio comunque
offrirmi
volontario per aiutare in ogni modo possibile un bambino piccolo, non
importa quello che è successo. Anche se, forse, è
perché lo faccio,” disse Harry pensieroso.
“In ogni modo,
prima non stavo né mentendo né esagerando quando
ho
detto che so cosa significa essere piccoli e non avere nessuno che si
preoccupa per te.”
Harry
aprì gli occhi che erano ora lucidi a causa delle lacrime
non
versate come lo erano stati prima quelli di Draco. “Non lo
augurerei al mio peggior nemico, signore.”
Piton
sembrava leggermente colpito dall'intensità delle parole di
Harry. “Molto bene allora,” disse, annuendo
brevemente a Harry.
“Harry?”
chiese Draco esitante. Harry provò a girare la testa, ma
Draco
glielo impedì posandogli una mano sulla guancia e facendogli
voltare la testa verso di lui. “Anch'io mi
prenderò cura di
te, Harry.”
Harry
richiuse gli occhi e una lacrima gli scivolò lungo la
guancia.
Draco l'asciugò per poi sollevarsi sulle ginocchia e posare
un
bacio sul naso di Harry. “Andrà tutto bene,
Harry.” Draco
copiò le precedenti azioni e parole che Harry aveva prima
usato con lui.
Harry
aprì gli occhi e sorrise debolmente a Draco.
“Certo che sì,
angelo.”
“Harry,”
disse Silente per guadagnare l'attenzione di Harry. Lo scintillio nei
suoi occhi era piuttosto diminuito. “Sto lavorando per far
arrivare
un letto in più nel tuo dormitorio e anche un baule con
abiti
e cose adatte per Draco a questa età. Speriamo che questa
situazione non duri a lungo, ma per adesso Draco starà con
te
praticamente tutto il tempo. Questo significa che lui non solo
dormirà nel tuo dormitorio, ma parteciperà anche
ai
pranzi e alle lezioni con te. Parlerò con i professori e
spiegherò loro la situazione. Se ci saranno problemi, puoi
rivolgerti a me o al Professor Piton.”
Harry
annuì. “Sì, signore. Grazie.”
“Prego,
Harry. E devo ringraziarti per esserti preso questa
responsabilità,”
disse Silente.
“È
un piacere, signore.” disse Harry sommessamente.
“Bene,
penso che ormai sia ora di cena. Vi suggerisco di andare in Sala
Grande,” disse Silente, con gli occhi di nuovo intensamente
luminosi.
“Che
ne dici, Draco? Hai fame?” chiese Harry al suo carico.
“Sì,
Harry,” disse Draco. “Ma prima non devo cambiarmi
per la cena?”
chiese.
Harry
lo guardò perplesso e fu Piton a rispondere alla domanda di
Draco.
“No,
Draco, non è necessario che ti cambi per la cena. Qui a
Hogwarts le cose sono molto meno formali che a casa.”
replicò
Piton.
Gli
occhi di Draco si spalancarono ancora. “Sono a
Hogwarts?” chiese
in soggezione.
Piton
concesse un sorriso al suo figlioccio. “Sì, Draco.
Sono
sicuro che il Signor Potter ti mostrerà tutta la
scuola.”
Harry
sorrise. “Vieni, angelo. Salta giù e andiamo ad
esplorare la
Sala Grande e a cenare.”
Draco
si buttò giù dal letto e aspettò
Harry. Stava
guardando il suo padrino con aria leggermente guardinga.
Improvvisamente scattò in avanti e avvolse le braccia
intorno
alle gambe di Piton, ma prima che Piton potesse reagire Draco lo
aveva già lasciato ed era tornato da Harry. Gli prese
strettamente una mano.
Piton
sembrava sorpreso, un atteggiamento molto insolito per l'austero
professore di pozioni. Harry riconobbe che probabilmente, da quando
l'aveva conosciuto, aveva visto più espressioni nel suo
professore nelle ultime due ore che negli ultimi cinque anni.
Draco
sembrava leggermente spaventato, come se avesse paura di venire
punito per aver abbracciato il suo padrino. Harry abbassò la
mano libera e sollevò il mento di Draco per poterlo
guardare.
“Hai fatto bene,” disse Harry facendogli
l'occhiolino.
La
lode fece gonfiare Draco di orgoglio e perse completamente l'aspetto
spaventato quando Piton gli rispose con un autentico sorriso.
“Buona
cena, Draco.”
Harry
e Draco uscirono dall'infermeria mano nella mano.
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