Hai sempre avuto tu il suo cuore
Quando
Malefica aveva urlato la sua profezia, i suoi occhi fissavano solo
quelli di Stefano, pieni di una rabbia che cancellava tutto il resto,
la corte, le tre fate, persino la bambina che stava maledicendo, erano
solo un contorno nebbioso che la sua mente non riusciva a
focalizzare, concentrata com'era al suo dolore e alla sua vendetta su
di lui. Per un attimo però, e solo per un minuscolo battito
di ciglia, forse per una gelosia difficile da sradicare o per una
rivincita su quella che poteva essere alla fine considerata una sua
rivale, posò lo sguardo sulla regina, incontrando i suoi
occhi. Non la vide veramente, se l'avesse rivista poi non l'avrebbe mai
riconosciuta, ma il dolore di quel viso così estraneo lo
conosceva eccome, era la sua stessa tristezza, il suo stesso
sbigottimento nel vedere il male colpirla, riflessa in lei.
Poco prima di sparire, guardò Stefano per l'ultima
volta e cercò di vedere in lui il bambino che aveva
conosciuto.
Ricordò di come Stefano indicasse il castello, con che
velocità la sua brama di potere era cresciuta in lui senza
che lei se ne rendesse conto, e proruppe in una risata amara e insieme
vittoriosa, sparendo in una nube verdastra.
"Le aveva spezzato il cuore" pensò la regina tra le lacrime,
stringendo la sua bambina per l'ultima volta tra le braccia,senza
sapere se si stesse riferendo a sé stessa o a Malefica.
La bambina alle fate, aveva decretato Stefano, a lei un castello vuoto
e un marito che le poggiava la mano sulla spalla per consolarla.
Un marito che non era mai stato più lontano da lei come in
quel momento.
Non smise di piangere neanche una volta sola.
Non aveva mai amato Stefano, non l'aveva mai voluto, ma aveva voluto e
amato sua figlia più di ogni altra cosa.
Desiderò che fosse stato suo marito quello colpito dalla
maledizione, lo desiderò con talmente tanta forza da farle
male, ma dentro di sé aveva una sensibilità tale
da farle capire che in parte era così.
Il cuore di Stefano era sempre appartenuto a Malefica, a lei sola,
allora come ora .
E anche tra le lacrime e la disperazione capiva che non c'era
maledizione peggiore, sia per lui, che per lei.
Malefica rideva, ma non era felice.
Tutto ciò che le rimaneva oltre le sue folli risa era un
sapore amaro che non voleva sentire, a cui non voleva pensare.
Un po' per noia, un po' per curiosità si
avvicinò alla casetta delle fate, sporgendosi per vedere la
bimba. "E' così bruttina che quasi mi dispiace per lei"
sentenziò con una voce che tradiva di fatto la sua
soddisfazione. Non c'era traccia di Stefano in quel visetto minuscolo
che le sorrideva. Ruggì nel tentativo di spaventarla,
una mossa alquanto infantile che si discostava da ciò che
era diventata. La bambina sorrise di nuovo. Malefica, senza sapere il
perchè, ricordò l'anello di ferro che volava in
alto e poi cadeva lontano da lei. Ricordò i giochi e le risa
e la piccola gemmma che Stefano aveva cercato di rubare.
Ricordò le sue ali. Quasi a volerlo ricordare a lei stessa,
lasciò sfuggire un "ti odio" dalle labbra
e un "bestiolina" dal cuore.
***angolo autrice***
E' da tanto che non pubblicavo nulla, quindi mi rifaccio viva!
Leggete e, se volete, fatemi sapere se vi è piaciuta, o non
vi è piaciuta o pensate che l'angolo autrice poteva essere
omesso, in questo caso se arriverà un'oscura figura in un
qualche battesimo non risponderò ^-^.
Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fin quaggiù e. . .
si anche coloro che hanno aperto e si sono fermati in cima!
Buona giornata!