Ho sempre
detto di adorare la matematica perchè è qualcosa
che capisco. Mi piace ciò che
riesco a comprendere. Mi piace avere una soluzione, mi piace arrivarci
senza
problemi.
Mi piacciono un
sacco di altre cose che capisco. Tipo alcune persone, delle parole,
piccole
cose, altri comportamenti.
Ma non mi piace
l'amore, ad esempio. Non mi piace usare la parola "amare" senza
senso, seppure siano svariate le volte in cui lo faccio. Forse
è per questo che
"amare" ha perso di significato, no? L'amore è sbiadito,
ingiallito
come una pagina di diario nascosta in un libro da forse fin troppo
tempo.
Ecco
perchè non
dico "ti amo" a nessuno, "ti amo" a certe cose, "ti
amo" alla matematica. Ci sono un sacco di parole prima di
"amare", un po' come dice una scrittrice favolosa quando si riferisce
all'aggettivo "grassa". Io apprezzo, ammiro, desidero, adoro, stimo,
accetto, scelgo, impazzisco. Vorrei che si desse più valore
ad alcune parole,
perchè "io ti aspetto", per me, ha più valore di
"io ti
amo".
Io ti aspetto, io
sono qui, penserò a te guardando ogni persona che passa
finché non ci sarà il
tuo volto a rilassarmi.
Io so, so di voler
usare il verbo amare e sentirlo, no? Sentirlo dappertutto, scuotere la
testa
perché dev'esserci un'altra parola,
mi dovrò dire, eppure la bocca vorrà solo
schiudersi e pronunciare la prima
lettera dell'alfabeto, "a", e poi le labbra si uniranno in qualcosa
di soffice e terrificante, "ma".
E' questo che
intendo, vorrei davvero essere in
grado di provare e affidare ad ogni sentimento una parola giusta,
perchè sì, mi
piace la matematica ma non la amo perchè ci sono giorni in
cui voglio strappare
libri e quaderni, e dimmi un po' tu se qualcosa di così
volubile e furioso può
essere amore.
E poi l'amore urta
un po', e la matematica, invece, mi urta molto, tipo quando la prof
riconsegna
il compito corretto e non hai il voto che supponevi di meritare. Ogni
persona è
spigolosa, in origine, piena di angoli che feriscono se ci passi senza
pensarci, come gli angoli dei banchi che mi infilzano sempre, da buona
sbadata
quale sono. E amore è stare con una persona e non
ammorbidire questi punti,
perchè altrimenti si arrotondano e a furia di stare vicino a
questo qualcuno
non si sente più nulla: siamo morbidi, inferibili,
invincibili (e l'amore vince
su tutto). Mentre amore è apprezzare questi angoli, questi
difetti, queste
impalcature traballanti e non provare a cambiarli (certe cose verranno
da sé,
comunque), perchè così puoi stare vicino a
qualcuno sempre, perchè questa
presenza si sente, la senti, ti ferisce alle volte, ma c'è e
tu provi, e mi
sembra comunque la cosa più bella al mondo.
Quindi io ti
"aspetto", ti "ammiro", ti "apprezzo", e poi ti
"scelgo", ti "accetto", e finisce che impazzisco, è tutto
così offuscato, sai, credo sia amore. |
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