Irene

di Lorenzo Foltran
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Irene

 
Una sera l'ho incontrata che cantava
dei suoi sogni infantili a poeti
senza ispirazione, lungo le vie di una periferia
sempre animata.
Se ne stava vivace a guardare un mondo
che non aveva mai compreso,
ed io, attratto da quell'angelo così umano,
ne conobbi la pelle accogliente di velluto,
e sentendomi a casa, rilassai i muscoli dell'anima.

Un cielo incendiato si mostrava all'orizzonte,
e faceva da sfondo a donne col sorriso perlato.
Tutt'intorno cuori rattristati rifiorivano,
agli albori della primavera degli amori in disuso.
Così non accontentandomi d'una sola meraviglia,
m'innamorai d'ogni cosa che mi circondava:
il mare, il tramonto, gli occhi di lei.
 




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