Canzone per i miei fratelli

di Kaspar Hauser
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Chi ha sentito il sapore della sofferenza

così profonda nel cuore da esser dolce,

mi perdonerà, forse, se scrivo

per enigmi.

 

Fratelli, la sofferenza è nostra musa;

la sofferenza, e muti

specchi deformanti il nostro pubblico.

 

La mia musa ha un fratello, dubbio,

e loro madre è il desiderio:

come la mano del mare scuotono

i nostri pensieri malfermi, empiendoli

di dei, di verità,

di gioie, di urgenze, di vergogne, di paure, d'inconcepibili

malinconie,

mentre il tutto assomiglia alle libellule che sorvolano il fiume-

il loro sguardo si rivolge al sole

e subito non c'è più nulla.





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