Fa' qualcosa, Hershel!

di butterfly_heart
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Lo vedo allontanarsi da me, accompagnato dai suoi nuovi “mamma e papà”, titubante e pauroso come non mai. Perchè? Perchè deve andarsene? Perchè non possiamo essere una famiglia normale, avere una vita normale?... Come...? Ho davvero detto normale? Perchè, Hershel, un bambino i cui genitori sono stati rapiti e il cui fratello è adottato da altri senza che possa scegliere, potrà tornare ad una qualche forma di normalità? No, certamente. Eppure, ora, la normalità è ciò che desidero, ma ciò che non avrò. Mio fratello se ne sta andando. Forse per sempre. Chiudo la porta, affranto.

No, no. In effetti, mi sto preoccupando troppo...fratello. E’ forse una parola così importante...? Fratello. Fratello. Come si può definire un “fratello”? Colui che condivide con te i genitori...già, ma più di questo? Nulla. Insomma, non sono certo tenuto a stare con mio fratello. Mica sono obbligato. Mica...mica...
Eppure...io voglio stare con lui. Mi è stato portato via, e ora lo rivoglio. E’ stato allontanato da me, e ora voglio che ritorni. Gli voglio così bene...il mio Theodore. Chissà cosa starà facendo adesso...magari...magari mi sta perfino pensando! Oh, beh, forse è anche abbastanza scontato. Sono suo fratello...!


Mio padre e mia madre. Dove sono? Mi mancano. Da morire. Sono stati rapiti...papà deve proteggere la mamma, e la mamma fare coraggio al papà, così si salveranno...
Magari ora sono imbavagliati ad una sedia e stanno soffrendo...magari...oddio...magari li stanno torturando! Devo andare a salvarli! Ora! Forza, Hershel: zainetto sulle spalle e parti. Parti! Cercali! Li ami, no? Allora vai!
...beh? Perchè non esci? Un solo passo e sarai uscito. Le tue gambe non si muovono, ma tu vuoi uscire. Devi uscire! Seppur strisciando, devi uscire, trovare mamma e papà mandando via quei tipi, riportarli a casa, chiamare Theodore e dirgli che li hai trovati, e che non deve più andarsene...che può stare con la sua famiglia...Immagina la sua espressione in quel momento, Hershel, immaginala...e lotta tenendola a mente!
Fa’ qualcosa, Hershel!
...pur con i più bei pensieri, non mi muovo. Ah, ora ho capito perchè sto fermo sul ciglio della porta: una voce dentro di me mi sta domandando: “Si...e dove andrai? Da dove inizi a cercarli? Ti pare tu possa chiederlo in giro come si chiedono le indicazioni stradali? Ma non farmi ridere. Cresci un po’, Hershel. No, aspetta: farai meglio a chiamare così tuo fratello...”.
“Cresci”? Come se non lo avessi già fatto. Quella notte, in cui i miei genitori sparirono, sono cresciuto tutto d’un colpo. E allora...devo andare...uscire...

...eppure sto fermo, e non mi decido ad aprire questa stramaledetta porta.





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