Poggiavo sulla finestra aperta al quinto piano ad osservare il paesaggio notturno.
L'aria fredda e umida mi penetrava nei polmoni, così frizzante e viva.
Dai gialli lampioni accesi si poteva vedere la pioggia che cadeva sui tetti e le strade del quartiere.
La strada sottostante era deserta, pochi minuti prima due passanti avevano girato l'angolo sparendo, poi la strada tornò completamente deserta.
Il quartiere sopito non emetteva nessun fiato, solo lo scrosciare della pioggia rompeva il silenzio.
Come una musica di sottofondo che culla i dormienti.
Fu in quel momento che mi balenò l'idea.
Il pensiero.
Il desiderio.
Di gettarmi... |