Quattordici ragazzi #Women in History

di izzie_sadaharu
(/viewuser.php?uid=704941)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quattordici ragazzi




Muovo un passo dopo l'altro, lentamente, con il cuore in gola.

Mi aspetto da un momento all'altro di sentire un ruggito, un ferino suono gutturale che mi avverta della sua presenza.

Ho la fronte imperlata di sudore, e il chitone incollato alla pelle salata. Dietro di me, Filia mi segue a una distanza molto ravvicinata, impaurita quanto me.

Sussurra piano: - Elena, io non sento nulla... Magari questa storia del Minotauro è solo una menzogna!

Le stringo con forza il polso magro. - Sta' calma, Filia. Sta' calma. - Lei divincola la mano per poter afferrare meglio la mia.

Il labirinto è proprio come me l'ero immaginato: luminoso, imponente e terribilmente soffocante.

Le sue mura bianche sembrano volermi inghiottire. Ma non saranno quelle a farlo.

Sarà lui a chiudere le sue fauci possenti sulla mia carne rosea, sarà lui a cibarsi di me e dei miei compagni.

La treccia corvina mi ricade morbida sulla spalla, e con un gesto meccanico me la porto dietro alla schiena. Buffo, sono ancora intenta a preoccuparmi del mio aspetto fisico, quando so benissimo che non vedrò il sole di domani, né ascolterò i discorsi adulatori degli spasimanti che, come supplici, o forse sarebbe meglio dire mercanti, andranno a chiedere la mia mano a mio padre Neikomenos.

Sto per morire, è un dato di fatto.

La pienezza di ciò mi colpisce all'improvviso come una raffica di vento gelato, e una lacrima mi solca il viso.

Ho tredici anni, per Zeus, come posso morire a tredici anni? Filia ne ha anche meno, eppure anche lei è destinata a morte certa, una morte brutale e sanguinaria, di quelle che si ascoltano nelle storie argentate degli aedi.

In questo mondo di patti e leggi inique siamo noi quelli che ci rimettono: i quattordici ragazzi mandati a essere divorati da una creatura mostruosa, il Minotauro. Interessa? Interessa a loro che quattordici fanciulli, quattordici persone, quattordici esseri umani stanno per essere spazzati via dalla sfera dell'esistenza? Lo sanno, loro, come ci si sente ad aspettare di sentire il suo ringhio, il suo fetore ad ogni svolta nel labirinto?

Non credo lo sappiano.

Me lo auguro.

Eccola, è l'ultima curva che farò. Me lo sento, così come sento la morsa sudata della mano bianca di Filia.

E infatti ce lo ritroviamo lì, ad aspettarci. Ha la bocca grondante sangue, evidentemente qualcuno ci ha preceduto in questa danza macabra che porta alla distruzione.

I suoi occhi vitrei si allacciano ai miei.

Sento i gemiti flebili di Filia, e il tonfo provocato dal suo svenimento.

Il mostro si avvicina lentamente a me, e muggisce piano, in segno di avvertimento.

Le lacrime scendono copiose sulle mia guance, e io apro la bocca come per gridare.

Ma non emetto un solo suono.

All'improvviso tutto diventa buio, e io cado a terra priva di sensi, accanto alla mia sorellina.

 

 

 

 

* ANGOLO AUTRICE *

È la seconda volta che mi cimento con una short originale / storica, e questa volta ho scelto il tema del Minotauro.
Ho perciò deciso di unire le storie che scriverò storiche sotto un tema :

#Women in history

Per il resto, spero che non sia troppo penosa, ma l'ho scritta in un lampo di ispirazione e non potevo lasciarla a marcire nell'archivio del pc (anche se forse avrei dovuto)
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, se volete lasciate anche una recensione! ^^
Alla prossima
Izzie





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2947559