Requiem

di Alsha
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R-RANCORE

Arthur Underwood era in trappola.

Molti vedono la morte come una liberazione, ma lui no.

O meglio, per un po’ l’aveva vista così, pur essendo finito all’inferno. La gioia di non doversi più guardarsi le spalle da qualsiasi cosa e il pensiero di poter riavere tra le mani quel dannato ragazzino –perché era certo che sarebbe finito all’inferno con lui- avevano annebbiato persino la sofferenza eterna che lo aspettava.

Ma Nathaniel non lo aveva raggiunto.

Al suo posto si era trovato davanti Simon Lovelace, con gli stessi propositi che lui aveva riservato al suo ex apprendista.

Adesso entrambi i maghi avevano l’eternità davanti, l’uno con il desiderio sempre più pressante di vendetta, l’altro alla disperata ricerca di una via di fuga, poiché della vendetta era la vittima.

Anche Underwood, però, covava rancore.

Quel dannato moccioso lo aveva fregato un’altra volta, spedendo Lovelace a fargli compagnia. Ne era certo, se adesso stava sperimentando tutto quel dolore era colpa di Nathaniel, era sempre colpa sua.

Ma adesso non aveva tempo di pensare, adesso doveva solo scappare.




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