Epilogo
Jared
guardava Jensen dall’angolo in cui si trovava. Lo
vedeva parlare con Jim, fare gesti ai ragazzi delle riprese,
controllare le
cose con la crew dell’illuminazione. Non poteva reprimere il
sorriso orgoglioso
che aveva in volto, si sentiva come se stesse scoppiando. Orgoglio,
felicità,
sollievo, Casa.
Se
questo era il premio per la sua vita passata, di sicuro
doveva aver fatto più cose giuste di quante non sapesse,
toccato la vita di più
persone di quante si fosse reso conto, perché non
c’era modo in cui tutto questo
potesse essere migliore.
Jensen
era totalmente assorto in quello che stava facendo,
rilassato ma concentrato, e anche se Jared aveva ancora molto da fare
quel
giorno, non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. Non che per lui
fosse
nuovo fare questo. Guardare.
Per
tutta la sua vista passata aveva guardato Dean,
osservandolo con attenzione, studiandolo. Non si sentiva molto
differente, ora
che Jensen era davanti a lui e poteva vedere tanto di quello che
conosceva, e
molte cose che erano nuove.
Jensen
era completamente a suo agio con se stesso, felice e
contento e Jared provava una sensazione dolceamara, solo a vederlo.
C’era una
parte di lui che desiderava che Dean avesse potuto avere tutto questo
molto
prima, ma poi Jensen, di fronte a lui, lo guardò per un
secondo, i suoi occhi
si fecero dolci quando incontrarono i suoi e lui fu solo grato che
l’altro
potesse averlo, in questo momento.
“Sei
sorprendente.” Gli sussurrò quando Jensen fece una
pausa vicino a lui, cercando inconsciamente la presenza di Jared non
appena avevano
chiamato una breve sosta delle riprese.
Jensen
si voltò, lanciando a Jared un sorriso.
“Sono
fiero di te, amico.”
L’espressione
di Jensen si fece seria; annuì e i suoi occhi
erano dolci, caldi e riconoscenti e Jared poté vedere come
le sue parole
volessero dire qualcosa per l’altro, perfino prima che Jensen
facesse sfiorare
le loro dita con un segreto e rapido tocco, e dicesse:
“Grazie.”
Jared
afferrò la mano di Jensen impedendo che il tocco si
interrompesse e tirò l’altro uomo un pochino
più vicino. La crew intorno ai due
non prestava loro la minima attenzione.
“Jensen?
Pensi che questo sia quello che sarebbe successo se
noi non fossimo andati via dal nostro mondo?” Chiese Jared,
il suo sguardo vagò
per il set.
“Non
ha importanza.” Rispose Jensen e quando gli occhi di
Jared si posarono sul suo viso, le labbra del maggiore si piegarono in
un
sorriso, come se avesse realizzato qualcosa solo in quel momento.
“Questa è
solo storia, adesso. Qualcosa che possiamo fare e cambiare e dire nel
modo che
vogliamo. Nessun vecchio ricordo, nessun vecchio errore.”
“Ti
manca qualche volta, Dean?” Jared sussurrò e
qualcosa
strinse il suo cuore. “Le nostre vecchie vite? Il nostro
vecchio mondo? Lo sai:
Bobby, Cas, la caccia, salvare le persone?” Improvvisamente
ebbe paura della
risposta di Jensen; perché, se chiedeva a se stesso la
medesima cosa, non era
sicuro della sua stessa risposta. Qualche volta, solo in alcuni rari
momenti,
scopriva che gli mancava.
Ma
nel momento in cui guardò Jensen, l’altro eruppe
in un
luminoso sorriso ridacchiando piano tra sé.
“Cosa?
Cos’è che ti fa ridere?” Chiese Jared,
il suo cuore
già sollevato.
Jensen
lo guardò e c’era del rossore che si stava
diffondendo
sul suo viso, ma la sua voce era aperta e divertita quando rispose.
“Sto per
dire qualcosa di incredibilmente melenso. E tu hai il diritto di
prendermi in
giro per il resto della nostra vita.”
“E
nella prossima?” Chiese Jared, ridacchiando a sua volta.
Jensen
annuì. “E nella prossima.”
“Ok,
fammi sentire.”
Gli
occhi di Jensen incontrarono i suoi. “L’unica cosa
che
aveva importanza allora, è qui con me adesso.”
Jared
non sentì il bisogno di ridere o di prenderlo in giro.
Sentì un groppo salirgli in gola, strinse più
forte la presa sulla mano di
Jensen e, grande,
ora stava per
piangere come una ragazzina, dando a Jensen abbastanza munizioni da
prenderlo
in giro per una vita intera.
Ma
Jensen non disse niente, il suo sorriso si fece solo più
profondo, un semplice scintillio di comprensione nei suoi occhi.
“Genevieve
ha chiamato, oggi.” Disse Jared; voleva cambiare
argomento, ma era anche qualcosa che moriva dalla voglia di dire a suo
fratello.
“E…?”
Chiese Jensen, teso, preparato a qualsiasi cosa.
“È
andata… bene.” Rispose Jared annuendo.
“Davvero bene.
Sembrava stare alla grande, era felice... abbiamo parlato per
mezz’ora ed è
stato assolutamente normale.”
Jensen
strinse la sua mano, sembrava sollevato tanto quanto
si sentiva lui. “È fantastico, Jared.”
Disse e probabilmente lui poteva capire
meglio di chiunque altro quanto fosse importante per Jared non perderla
completamente.
“Oh,
adesso che lo hai menzionato: Danneel ha dovuto
posticipare la nostra cena, ma ha insistito che tu venissi.”
“No...”
Piagnucolò Jared, giocherellando con le dita. “Un
appuntamento doppio? Davvero? Non voglio incontrare questo Greg! Cosa
succederebbe se lo odiassi?”
“Allora
faremo quello che dobbiamo e diremo a Danneel che
non è la persona giusta per lei.” Rispose Jensen,
dicendolo in un modo che ne
sottolineava l’ovvietà.
“Chi
diavolo esce per un doppio appuntamento, con il suo ex
ragazzo diventato gay?” Chiese Jared, gesticolando
all’impazzata con la mano,
senza lasciare quella di Jensen.
Il
suo amico alzò solo le spalle. “È
Dani.” Disse, come se
quello spiegasse tutto, ma entrambi condivisero un sorriso affettuoso
per lei e
Jared seppe che sarebbe andato a quell’appuntamento. E
probabilmente avrebbe
odiato quel ragazzo per principio, perché nessuno era
abbastanza per la loro
preziosa Danneel.
“Misha!”
Esclamò improvvisamente Jensen; il suo corpo
scattò
spaventando Jared.
Saltarono
uno lontano dall’altro, lasciandosi andare le mani
come se si fossero appena scottati. Jared era sicuro che in quel
momento fossero
entrambi arrossiti sulle guance.
Misha,
in piedi in silenzio proprio dietro di loro, spostava
semplicemente lo sguardo da uno all’altro. “Siete
divertenti.” Disse seccamente
nella sua miglior versione della voce di Castiel. “Pensare
che siete stati
discreti e tutto. Come se l’intero set non si fosse reso
conto del modo in cui
vi state addosso l’un l’altro.
Jared
poté solo sentire il calore suo volto farsi più
forte,
ma non disse nulla.
“Ok,
c’è un punto?” Chiese Jensen quando
Misha continuò a
guardarli.
“Beh,
solo per la cronaca…” iniziò Misha e
sembrò seccato.
“Mio fratello mi ha costretto a fare questo.”
Fratello?
Jared
avrebbe voluto chiederlo, ma Misha andò avanti e ad
ogni frase divenne più strano.
“Lui
è davvero incazzato con me perché lo hai evocato
e gli
hai gridato addosso, quando in effetti era tecnicamente colpa
mia.” Guardò
Jared dicendo questo e il ragazzo si sentì spiazzato
perché non riusciva a
seguire nulla di quel discorso.
“E,
diavolo, quel ragazzo può davvero tenere il muso! Pensavo
che ormai lo avesse superato, a questo punto. Ma no, continua a non
voler
parlare con me! E, sapete, anche riconoscendo che lui è come
una specie di
bambino troppo cresciuto, mi piace davvero. Ed è
l’unica famiglia che mi è
rimasta qui, così ho pensato che se ve lo avessi spiegato,
lui mi avrebbe
perdonato... prima o poi.”
“Cosa?”
Chiese Jensen dopo quelli che sembrarono minuti
interi di silenzio.
Gli
occhi di Misha si girarono verso Jensen e Jared poté
vedere come si addolcissero un poco; un’espressione di
colpevolezza apparve sul
suo volto. “Mi dispiace, Dean, per averla dovuta rendere
così dura per te. Ma
era l’unico modo in cui potessi farlo e doveva avvenire
abbastanza lentamente
perché la tua testa non esplodesse nel processo,
così spero che tu mi possa
perdonare per tutti gli incubi e le cose strane attraverso cui sei
passato. Ma
alla fine ha funzionato, giusto?”
Il
suo sorriso era speranzoso e Jared continuava a non
capire una parola.
“Non
capisco.” Il più giovane disse a voce alta quello
che
pensava.
Misha
fece un passo più vicino a loro e la sua voce si fece
ancora più bassa.
“Ho
passato molto tempo con voi, allora ed adesso. Mi ci è
voluto molto per capirlo, lo ammetto, e ora posso solo colpirmi in
testa per
non essermene reso conto per tutto il tempo.”
Misha
doveva essersi accorto della confusione su entrambe le
loro facce perché continuò: “Per ogni
persona, là fuori, lui non è tuo
fratello... non qui.”
Misha
fece un cenno della testa in direzione di Jensen.
“Volevi
una seconda occasione, Sam. Ho solo voluto essere
sicuro che voi due aveste quella giusta.”
Ci
fu un silenzio che durò esattamente quattro battiti di
cuore, prima che Jensen e Jared ci arrivassero nello stesso momento.
“Cas?!”
Sbottarono all’unisono.
N.d.T.
Eccoci
arrivati alla fine di questa storia. Continuo ad amarla e a trovare che
l’idea
che sta alla base sia geniale.
Spero
che
sia piaciuta anche a voi e spero che la traduzione le abbia reso
giustizia.
Volevo
ringraziare la mia Beta per l’enorme aiuto e dato che la
traduzione era fatta
prima di tutto per lei spero proprio che le sia piaciuta XD.
Un
grazie a
tutti quelli che l’hanno letta e commentata.
Non
so se mi
cimenterò più in una traduzione, ma nonostante
tutto direi che mi ritengo
soddisfatta del risultato.
Se
volete leggere qualcuna delle mie storie le potete trovare qui:
thinias
Alla
prossima storia! ;)
Ciauuuuu
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